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|nome=Balenottera azzurraCaperea <ref name=MSW3msw3>{{MSW3|id=1430001814300033}}</ref>
|statocons=ENDD
|statocons_versione=iucn3.1
|statocons_ref=<ref name="iucn">{{IUCN|summ=24773778|autore=Taylor, B.L. & Notarbartolo di Sciara, G. (Cetacean Red List Authority) 2008}}</ref>
|immagine=[[Immagine:Bluewhale877Pygmy right whale size.jpgsvg|230px]]
[[Immagine:Blue whale size.svg|230px]]
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<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
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|infraordine=
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|famiglia=[[Balaenopteridae]]'''Neobalaenidae'''
<span style="font-variant: small-caps">[[Gerrit Smith Miller|Miller]], [[1923]]</span>
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|genere='''[[Balaenoptera]]Caperea'''
|genereautore=[[John Edward Gray|Gray]], [[1864]]
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=([[LinnaeusJohn Edward Gray|Gray]]
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|bidata=[[17581846]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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|nomicomuni=
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo=[[Immagine:Cetacea range map BluePygmy Right Whale.PNGpng|230px]]
* ''B. m. musculus'' <small>Linnaeus, 1758</small>
* ''[[Balaenoptera musculus brevicauda|B. m. brevicauda]]'' <small>Ichihara, 1966</small>
* ''B. m. indica'' <small>Blyth, 1859</small>
* ''B. m. intermedia'' <small>Burmeister, 1871</small>
}}
 
La '''caperea''' ('''''Caperea marginata''''' <span style="font-variant: small-caps">[[John Edward Gray|Gray]], [[1846]]</span>), unico membro della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei '''Neobalenidi''' ('''Neobalaenidae'''), è una specie di [[Mysticeti|balena con i fanoni]]. Descritta per la prima volta da [[John Edward Gray]] nel 1846, è il [[Mysticeti|Misticeto]] più piccolo: è lunga 4 - 6,5 m e pesa 3000 - 3500 kg. Nonostante talvolta venga chiamata anche balena franca pigmea, è più imparentata con la [[balena grigia]] e le [[Balaenopteridae|balenottere]] che con la [[balena della Groenlandia]] e le [[Eubalaena|balene franche]].
La '''balenottera azzurra''' ('''''Balaenoptera musculus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linnaeus]], [[1758]]</span>) è un [[Mammiferi marini|mammifero marino]] appartenente al sottordine dei [[Mysticeti|Misticeti]] (le cosiddette «[[Mysticeti|balene con i fanoni]]») <ref name="factsheet" /> . Con oltre 33 metri di lunghezza e 180 [[Tonnellata|tonnellate]] <ref>{{Cite web
| url=http://nationalzoo.si.edu/Animals/AnimalRecords/
| title=Animal Records
| publisher=Smithsonian National Zoological Park
| accessdate=2007-05-29 }}</ref> di peso, è il più grande animale conosciuto mai vissuto sul Pianeta <ref>{{cite web
| url=http://science.howstuffworks.com/question687.htm
| title=What is the biggest animal ever to exist on Earth?
| publisher=How Stuff Works
| accessdate=2007-05-29}}</ref> .
 
La caperea vive solamente nell'[[emisfero australe]], nelle zone più meridionali dell'[[Oceano Australe]], e si nutre di [[copepodi]] ed [[Euphausiacea|Eufausiidi]]. Non sappiamo granché sull'entità delle popolazioni e sul suo comportamento sociale. Diversamente dalla maggior parte degli altri Misticeti, è stata cacciata solo molto raramente.
Lungo e slanciato, il corpo della balenottera azzurra può assumere varie tonalità grigio-bluastre sul dorso, ma si fa più chiaro sul ventre <ref>[http://www.fao.org/fishery/species/2744 FI - Species fact sheets.] Fisheries and Aquaculture Department, Food and Agriculture Organization.</ref> . Ne esistono almeno tre [[sottospecie]] riconosciute: ''B. m. musculus'' dell'Atlantico e del Pacifico settentrionali, ''B. m. intermedia'' dell'[[Mari antartici|Oceano Australe]] e ''B. m. brevicauda'' (nota anche come [[Balaenoptera musculus brevicauda|balenottera azzurra pigmea]]) dell'[[Oceano Indiano]] e del [[Oceano Pacifico|Pacifico meridionale]]. Alcuni considerano una sottospecie anche ''B. m. indica'', anch'essa dell'Oceano Indiano. Come quella degli altri Misticeti, anche la sua dieta consiste quasi esclusivamente dei piccoli [[crostacei]] noti come [[krill]] <ref name="wheelock">{{cite web
|url=http://whale.wheelock.edu/bwcontaminants/welcome.html
|title=Contaminant analysis of organochlorines in blubber biopsies from blue whales in the St Lawrence
|publisher=Trent University
|author=Jason de Koning and Geoff Wild
|year=1997
| accessdate = 2007-06-29}}</ref> .
 
==Descrizione==
Fino agli inizi del XX secolo la balenottera azzurra era numerosa in quasi tutti gli oceani. Per più di 40 anni, però, è stata cacciata dai [[Caccia alla balena|balenieri]] fin quasi all'[[estinzione]]; la comunità internazionale la dichiarò specie protetta solamente nel 1966. Secondo un rapporto del 2002 in tutto il mondo vi sarebbero attualmente dai 5000 ai 12.000 esemplari <ref name=pop>{{cite web
La caperea viene avvistata solo raramente e di conseguenza è stata poco studiata. Tuttavia è certo che sia di gran lunga il più piccolo tra tutti i Misticeti. Il peso e le dimensioni alla nascita sono sconosciuti. La lunghezza degli esemplari adulti è di 4 - 6,5 m. Il peso stimato si aggira sui 3000 - 3500 kg. Anche i periodi di gestazione e di allattamento e la longevità sono sconosciuti. La scarsità dei dati a nostra disposizione è dovuta in parte alla relatività inattività della specie, la quale la rende difficile da localizzare. Il soffio è piccolo e indistinto e inoltre essa nuota lentamente, con uno stile ondeggiante, sebbene sia in grado di compiere rapide accelerazioni.
|url=http://www.sararegistry.gc.ca/virtual_sara/files/cosewic/sr_blue_whale_e.pdf
|publisher=Committee on the Status of Endangered Wildlife in Canada
|year=2002
|title=Assessment and Update Status Report on the Blue Whale ''Balaenoptera musculus''
| accessdate = 2007-04-19
|format=PDF}}</ref>, suddivisi in almeno cinque gruppi. In base a ricerche più recenti effettuate sulla sottospecie pigmea si ipotizza che tali numeri, però, siano stati un po' troppo sottostimati <ref name=BBC_pop>{{Cite web
| author=Alex Kirby|work= BBC News
| title=Science seeks clues to pygmy whale
| url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3003564.stm
| accessdate=April 21, 2006 | date=2003-06-19}}</ref> . Prima della caccia, la popolazione più numerosa era quella antartica, forte di circa 239.000 esemplari (le stime vanno da 202.000 a 311.000) <ref name = Ant>{{cite journal
| title = Evidence for increases in Antarctic blue whales based on Bayesian modelling
| author = T.A. Branch, K. Matsuoka and T. Miyashita
| journal = Marine Mammal Science
| volume = 20
| pages = 726–754
|year = 2004
| doi = 10.1111/j.1748-7692.2004.tb01190.x}}</ref> . Ora rimangono solo popolazioni molto più piccole (di circa 2000 esemplari l'una), concentrate nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] nord-orientale e negli oceani [[Mari antartici|Australe]] e [[Oceano Indiano|Indiano]]. Due popolazioni meno numerose si incontrano nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]] settentrionale ed almeno altre due nell'[[emisfero australe]].
 
La colorazione e l'aspetto della caperea, con dorso grigio scuro, ventre di un grigio più chiaro e solitamente con una coppia di macchie più chiare a forma di gallone dietro agli occhi, sono simili a quelli della [[Balaenoptera acutorostrata|balenottera minore comune]] e di quella [[Balaenoptera bonaerensis|minore antartica]] e in mare è molto facile confonderla con queste due specie se non vengono osservati con cura la mandibola e le pinne pettorali. La bocca non è fortemente arcuata come nelle [[Eubalaena|balene franche]] e può non essere sufficiente osservarla per distinguere la caperea da una balenottera minore. Gli unici caratteri che permettono una giusta identificazione sono i fanoni, lunghi, sottili e di color crema, e le caratteristiche gengive di colore bianco. A differenza delle balene franche la caperea non presenta callosità. La [[pinna dorsale]] è falcata (a forma di mezzaluna) e situata a circa tre-quarti della lunghezza del dorso. Diversamente dalle balenottere minori, quando emerge in superficie non mostra mai la coda e talvolta anche la pinna dorsale rimane sommersa.
==Tassonomia==
{{Vedi anche|Evoluzione dei cetacei}}
La balenottera azzurra appartiene alla famiglia dei [[Balaenopteridae|Balenotteridi]], un gruppo che comprende la [[megattera]], la [[balenottera comune]], la [[balenottera di Bryde]], la [[balenottera boreale]] e la [[balenottera minore]] <ref name="factsheet" /> . Si ritiene che i [[Balaenopteridae|Balenotteridi]] si siano separati dalle altre famiglie del sottordine dei [[Mysticeti|Misticeti]] non più tardi dell'[[Oligocene]] Medio. Tuttavia, il momento esatto in cui i membri delle varie famiglie si sono separate tra di loro è ancora ignoto.
 
Le analisi dei contenuti stomacali degli esemplari morti indicano che la caperea si nutre di copepodi e di Eufausiidi. Non si sappiamo se si nutra nei pressi delle coste o in mare aperto. Anche le abitudini sociali e riproduttive sono sconosciute. Generalmente viene avvistata sola o in coppia, ma talvolta sono stati visti gruppi composti anche da 10 esemplari e, in un caso, furono osservati 80 animali sparsi su una piccola area di oceano aperto.
Solitamente la balenottera azzurra viene classificata come una delle otto specie del genere ''Balaenoptera''; alcuni autori, però, la pongono in un genere monotipico a parte, ''Sibbaldus'' <ref>{{cite book
| author= Barnes LG, McLeod SA.
|editor= Jones ML et al.
|title= The Gray Whale
|year= 1984
|publisher= Academic Press
|___location= Orlando, Florida
| isbn = 0123891809
|pages=3–32
|chapter= The fossil record and phyletic relationships of gray whales.}}</ref> , ma tale suddivisione non è molto accettata <ref name=msw3/> . L'analisi delle sequenze del [[DNA]] indica che sotto un punto di vista [[Filogenesi|filogenetico]] la balenottera azzurra è più strettamente imparentata con la [[balenottera boreale]] (''Balaenoptera borealis'') e la [[balenottera di Bryde]] (''Balaenoptera brydei'') che con le altre specie del genere ''Balaenoptera'', e più imparentata con la [[megattera]] (''Megaptera'') e la [[balena grigia]] (''Eschrichtius'') che con le [[balenottera minore|balenottere minori]] (''Balaenoptera acutorostrata'' e ''Balaenoptera bonaerensis'') <ref>{{cite journal
|title=Cetacean mitochondrial DNA control region: sequences of all extant baleen whales and two sperm whale species
|author=Arnason, U., Gullberg A. & Widegren, B.
|journal=Molecular Biology and Evolution
|volume=10
|pages=960–970
|date= September 1, 1993 |url=http://mbe.oxfordjournals.org/cgi/content/abstract/10/5/960
|accessdate=2009-01-25
|pmid=8412655
|issue=5
}}</ref><ref>{{cite journal
|title=Mitochondrial Phylogenetics and Evolution of Mysticete Whales
|author=Sasaki, T
|journal=Systematic Biology
|volume=54
|issue=1
|pages=77–90
|date=February 23, 2005
|doi=10.1080/10635150590905939
|url=http://www.informaworld.com/smpp/content~content=a716097098~db=all
|accessdate=2009-01-25
|pmid=15805012
|last2=Nikaido
|first2=M
|last3=Hamilton
|first3=H
|last4=Goto
|first4=M
|last5=Kato
|first5=H
|last6=Kanda
|first6=N
|last7=Pastene
|first7=L
|last8=Cao
|first8=Y
|last9=Fordyce
|first9=R}}</ref> . Se ulteriori ricerche confermeranno queste relazioni sarà necessario rivedere tutta la classificazione delle balenottere.
 
==Popolazioni e distribuzione==
In natura vi sono stati almeno 11 casi documentati di ibridi adulti di balenottera azzurra e [[balenottera comune]]. Arnason e Gullberg hanno descritto la distanza genetica che intercorre tra queste due specie pari a quella tra l'uomo e il gorilla <ref>{{cite journal
La caperea è forse il meno studiato tra tutti i [[Cetacei]], dato che viene avvistata solo raramente (nel 1998 era stata avvistata nei mari aperti di tutto il globo meno di 20 volte). Vive nell'emisfero australe, in una fascia compresa tra i 30° S e i 50° S, in aree dove le acque superficiali hanno temperature comprese tra i 5 e i 20 °C, e si ritiene che abbia una distribuzione circumpolare. L'esemplare noto più a sud fu ritrovato spiaggiato in [[Terra del Fuoco]] (55° S), in [[Argentina]] meridionale. Altri esemplari sono stati avvistati lungo le coste di [[Namibia]], [[Sudafrica]], [[Australia]] e [[Nuova Zelanda]]. Predilige baie protette e poco profonde. Un gruppo trascorre tutto l'anno al largo della [[Tasmania]]. La popolazione totale è sconosciuta.
| author = A. Arnason and A. Gullberg
| title = Comparison between the complete mtDNA sequences of the blue and fin whale, two species that can hybridize in nature
| journal = Journal of Molecular Ecology
| year = 1993
| volume = 37
|pages = 312–322}}</ref> . Alcuni ricercatori sostengono anche di aver fotografato, al largo delle Figi, un ibrido tra balenottera azzurra e [[megattera]] <ref>[http://www.whalecenter.org/amazarch.htm Amazing Whale Facts Archive]. Whale Center of New England (WCNE). Retrieved on 2008-02-27.</ref> .
 
==Caccia e ''whale watching''==
Il nome specifico ''musculus'' è di origine [[Lingua latina|latina]] e significa «muscoloso», sebbene altri lo interpritino anche come «piccolo topo» <ref>{{cite book
A causa delle dimensioni relativamente piccole e della distribuzione sparsa la caperea è stata catturata solo di rado dai balenieri. Un maschio di 3,39 m venne catturato al largo del Sudafrica nel 1917 ed è probabile che qualche esemplare sia stato catturato da balenieri in cerca di balenottere minori. Alcuni esemplari sono rimasti intrappolati nelle reti da pesca. Tuttavia si ritiene che questi fattori non abbiano un impatto significativo sulla popolazione.
| last = Simpson
| first = D.P.
| title = Cassell's Latin Dictionary
| publisher = Cassell Ltd.
| year = 1979
| edition = 5
| ___location = London
| page = 883
| isbn = 0-304-52257-0}}</ref> . [[Linneo]], che classificò per primo la specie nel suo ''[[Systema Naturae]]'' del 1758 <ref>{{la icon}} {{cite book
| last=Linnaeus
| first=C
| authorlink=Carolus Linnaeus
| title=Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I. Editio decima, reformata.
| publisher=Holmiae. (Laurentii Salvii).
| year=1758
| page=824
| url= }}</ref> , potrebbe aver attributo alla specie questo nome proprio giocando sull'ironicità del doppio senso <ref>{{cite web
|url=http://www.dec.ny.gov/animals/9367.html
|title=Blue Whale Fact Sheet
|publisher=New York State Department of Environmental Conservation
| accessdate = 2007-06-29}}</ref> . [[Herman Melville]], nel suo romanzo ''[[Moby-Dick]]'', chiamò questa specie '''balena gialla''' a causa della tinta marrone-arancio o gialla delle sue regioni inferiori, dovuta ad una sottile pellicola di [[Diatomee]] presente sulla pelle. Tra gli altri nomi comuni con cui questa specie veniva chiamata ricordiamo '''balenottera di Sibbald''' (in onore di Sir Robert Sibbald), '''grande balena azzurra''' e '''grande balenottera settentrionale'''. Tutti questi nomi sono attualmente caduti in disuso.
 
Quasi tutto ciò che sappiamo sulla caperea è stato ottenuto dagli esemplari ritrovati arenati sulle coste; in mare aperto si incontra molto raramente e quindi non è oggetto delle crociere di ''[[whale watching]]''.
Gli autori suddividono la specie in tre o quattro sottospecie: ''B. m. musculus'', la balenottera azzurra settentrionale, a cui appartengono le popolazioni dell'Atlantico e del Pacifico settentrionali, ''B. m. intermedia'', la balenottera azzurra meridionale, dell'[[Mari antartici|Oceano Australe]], ''B. m. brevicauda'', la [[Balaenoptera musculus brevicauda|balenottera azzurra pigmea]], dell'Oceano Indiano e del Pacifico Meridionale <ref>Ichihara T. (1966). The pygmy blue whale ''B. m. brevicauda'', a new subspecies from the Antarctic in ''Whales, dolphins and porpoises'' Page(s) 79-113.</ref> , e la più discussa ''B. m. indica'', la grande balenottera indiana, anch'essa dell'Oceano Indiano, ma che potrebbe essere, sebbene sia stata descritta prima, una particolare forma di ''B. m. brevicauda'' <ref name=msw3/> .
 
== Note ==
==Descrizione e comportamento==
{{reflist|3}}
[[Image:Blue_whale_tail.JPG|thumb|left|Una balenottera azzurra sbatte la coda sulla superficie del mare]]
[[Image:Blue Whale 001 body bw.jpg|thumb|Un esemplare adulto]]
[[Image:Bl-4.JPG|thumb|Veduta aerea di una balenottera azzurra in cui si vedono bene anche entrambe le pinne pettorali]]
[[Image:Bluewhale 300.jpg|right|thumb|Il soffio di una balenottera azzurra]]
[[Image:Bl-10 blue.jpg|thumb|La piccola [[pinna dorsale]] di questo esemplare è appena visibile all'estrema sinistra]]
La balenottera azzurra ha un corpo lungo e affusolato che sembra sia stato quasi «stirato», rispetto a quello di altre balene, più tozzo <ref name="des" /> . La testa è appiattita e a forma di «U» e presenta una cresta dorsale che va dallo sfiatatoio alla sommità del labbro superiore <ref name="des" /> . La parte anteriore della bocca è ricca di [[Fanone|fanoni]]; circa 300 di queste strutture (ognuna delle quali lunga circa un metro) <ref name="des" /> pendono dalla mascella superiore, estendendosi all'interno della bocca per quasi mezzo metro. Lungo la gola, parallelamente alla lunghezza del corpo, si trovano dai 60 ai 90 solchi (detti pieghe ventrali). Queste pieghe servono a buttar fuori l'acqua dalla bocca durante la nutrizione (vedi oltre).
 
== Bibliografia ==
La [[pinna dorsale]] è piccola <ref name="des" /> ed è visibile solamente quando la balenottera si immerge. Situata a circa tre-quarti della lunghezza del corpo, varia nella forma da individuo a individuo: alcuni presentano solo un moncone appena percettibile, mentre altri possono averla più lunga e falcata. Quando emerge per respirare, la balenottera azzurra fa emergere una maggior superficie della schiena e dello sfiatatoio di quanto non facciano altre grandi balenottere, come quella [[Balenottera comune|comune]] o quella [[Balenottera boreale|boreale]]. Gli studiosi possono utilizzare questa caratteristica per differenziare in mare le varie specie. Alcuni esemplari dell'Atlantico e del Pacifico settentrionali quando si immergono sbattono anche la coda sulla superficie dell'acqua. Quando respira, questa specie emette uno spettacolare soffio verticale e colonnare che può raggiungere anche i 12 m, sebbene generalmente sia di 9 m. La capacità dei suoi [[polmoni]] è di 5000 litri. Possiede due sfiatatoi gemelli protetti da una sorta di grosso paraschizzi <ref name="des" /> .
* Randall R. Reeves, Brent S. Stewart, Phillip J. Clapham and James A. Powell (2002). ''National Audubon Society Guide to Marine Mammals of the World''. Alfred A. Knopf, Inc. ISBN 0375411410. pp. 89–93.
 
Le pinne pettorali sono lunghe 3 - 4 metri. Il loro margine superiore è grigio con una sottile striscia bianca lungo il margine. Quello inferiore è bianco. La testa e la pinna caudale sono generalmente di colore grigio uniforme. Le regioni inferiori, e talvolta anche le pinne pettorali, sono solitamente chiazzate. Il grado di screziatura varia però moltissimo da individuo a individuo. Alcuni possono essere di un color grigio ardesia uniforme, altri di un miscuglio di azzurro scuro, grigio e nero, altri ancora quasi completamente macchiati <ref name="factsheet">{{citeweb
|url=http://www.acsonline.org/factpack/bluewhl.htm
|title=American Cetacean Society Fact Sheet - Blue Whales
|accessdate=20 June 2007
}}</ref> .
 
Su brevi distanze, solitamente mentre interagiscono con altri esemplari, le balenottere azzurre possono raggiungere anche velocità di 50 km/h; la loro velocità tipica, però, è di 20 km/h <ref name="factsheet" /> . Mentre si nutrono si spostano molto lentamente, a velocità di 5 km/h.
 
Le balenottere azzurre vivono quasi sempre da sole o in coppia. Non si sa per quanto tempo le coppie rimangano unite. In alcune località dove vi è un'alta concentrazione di cibo, in aree anche relativamente poco estese, sono state viste fino a 50 balenottere. Tuttavia, a differenza di altre specie, non forma mai grandi gruppi numerosi.
 
===Dimensioni===
[[Image:Joey williams with a 19 foot long blue whale skull.jpg|thumb|Un [[cranio]] di balenottera azzurra, lungo 5,79 metri, tra le collezioni del [[National Museum of Natural History|Museo di Storia Naturale Smithsonian]]]]
A causa delle sue dimensioni, la balenottera azzurra è molto difficile da pesare. Quasi tutti gli esemplari uccisi dai balenieri non venivano pesati interi, ma a pezzi: così facendo, però, il peso registrato risultava molto inferiore, poiché durante l'operazione di taglio andavano persi sangue e fluidi in gran quantità. Tuttavia, grazie alle misurazioni effettuate, possiamo stimare con certezza che esemplari lunghi 27 metri pesassero sulle 150 - 170 tonnellate. Secondo il Laboratorio Nazionale Americano per lo Studio dei Mammiferi Marini (NMML) il peso di un esemplare di 30 metri si aggirerebbe sulle 180 tonnellate. La più grande balenottera azzurra accuratamente misurata dagli scienziati dell'NMML, una femmina, pesava 177 tonnellate <ref name=pop /> .
 
La balenottera azzurra è il più grande animale noto mai esistito <ref name="des">{{citeweb
|url=http://www.wdcs.org/dan/publishing.nsf/allweb/F8FE8974A62E12F88025696D004A8EE9
|title=Size and Description of the Blue Whale Species
|accessdate=15 June 2007
}}</ref> . Il più grande [[dinosauro]] conosciuto dell'[[Mesozoico|Era Mesozoica]] era l'''[[Argentinosaurus]]'' <ref>{{es icon}} {{cite journal
|author= Bonaparte J, Coria R
|year= 1993
|title=Un nuevo y gigantesco sauropodo titanosaurio de la Formacion Rio Limay (Albiano-Cenomaniano) de la Provincia del Neuquen, Argentina
|journal= Ameghiniana
|volume=30
|issue= 3
|pages=271–282}}</ref> , che poteva raggiungere le 90 tonnellate; il controverso ritrovamento di una vertebra, attribuita ad ''[[Amphicoelias]] fragillimus'', sembrerebbe però indicare per quest'ultima specie un peso di quasi 122 tonnellate e 40 - 60 metri di lunghezza <ref name="carpenter2006">Carpenter, K. (2006). "Biggest of the big: a critical re-evaluation of the mega-sauropod ''Amphicoelias fragillimus''." In Foster, J.R. and Lucas, S.G., eds., 2006, ''Paleontology and Geology of the Upper Jurassic Morrison Formation.'' New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin '''36''': 131-138.[https://scientists.dmns.org/sites/kencarpenter/PDFs%20of%20publications/Amphicoelias.pdf]</ref> . Inoltre, stime riguardanti il peso di ''[[Bruhathkayosaurus]]'', una creatura scarsamente conosciuta lunga quasi 45 metri, parlano di 140 - 220 tonnellate. Anche il ''[[Leedsichthys]]'', un pesce estinto, potrebbe aver avuto le stesse dimensioni <ref>{{cite web
|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2003/10/1001_031001_biggestfish.html
|title=&quot;Biggest Fish Ever Found&quot; Unearthed in U.K
|publisher=News.nationalgeographic.com
|date=October 1, 2003
|accessdate=2008-11-03}}</ref> . Tuttavia, dal momento che di nessuna di queste specie sono mai stati ritrovati i resti completi, risulta molto difficile stimarne correttamente il peso. Generalmente tutti questi animali sono ritenuti più piccoli della balenottera azzurra.
 
Sussistono ancora alcune incertezze riguardo a quale sia l'esemplare più grande di balenottera azzurra mai trovato, dal momento che quasi tutti i dati a nostra disposizione riguardano esemplari uccisi in acque [[antartide|antartiche]] nella prima metà del XX secolo da balenieri non molto portati ad effettuare misurazioni secondo i canoni attuali. Le balenottere azzurre più lunghe mai misurate erano due femmine di 33,6 e 33,3 metri ciascuna <ref name = "SearsCal02">{{cite paper
| author = Sears R, Calambokidis J
| title = Update COSEWIC status report on the blue whale Balaenoptera musculus in Canada.
| publisher = Committee on the Status of Endangered Wildlife in Canada, Ottawa.
| year = 2002
| pages = 32}}</ref> . L'esemplare più lungo misurato dagli [[scienziati]] dell'NMML raggiungeva i 29,9 metri <ref name=pop /> .
 
La [[Lingua (anatomia)|lingua]] di una di queste creature pesa intorno alle 2,7 tonnellate <ref name="SM">{{cite book
|title=The Scientific Monthly
|publisher=American Association for
the Advancement of Science
|year=1915
|page=21}}</ref> e la bocca, quando è completamente aperta, può contenere fino a 90 tonnellate di cibo e acqua <ref name="wheelock" /> . Nonostante le dimensioni della bocca, la faringe non è grande abbastanza da consentire ad una balenottera azzurra di ingoiare qualunque cosa più larga di un pallone da spiaggia <ref>Blue Planet: Frozen seas (BBC documentary)</ref> . Il [[cuore]] pesa 600 kg ed è più grande di quello di qualsiasi altro animale <ref name="SM" /> . L'[[aorta]] misura 23 centimetri di diametro <ref>{{cite web
|url=http://www2.ucsc.edu/seymourcenter/PDF/2.%20Ms.%20B%20measurements.pdf
|title=Ms. Blue's Measurements
|author=Caspar, Dave
|year=2001
| month=April
|accessdate=2006-09-01
|publisher=Seymour Center, University of California, Santa Cruz.
|format=PDF}}</ref> . Durante i primi sette mesi di vita un piccolo di balenottera azzurra beve ogni giorno circa 400 litri di latte. Il suo [[Peso corporeo umano|peso]] aumenta rapidamente, fino a 90 kg al giorno. Alla nascita pesa circa 2700 kg - quanto un [[ippopotamo]] adulto <ref name="factsheet" /> .
 
===Alimentazione===
La balenottera azzurra si nutre quasi esclusivamente di [[krill]], sebbene una piccola parte della sua dieta sia composta anche da [[copepodi]] <ref name="afsc">{{cite web
|url=http://www.afsc.noaa.gov/nmml/education/cetaceans/blue.php
|title=Detailed Information about Blue Whales
|publisher=Alaska Fisheries Science Center
|year=2004
| accessdate = 2007-06-14}}</ref> . Le specie di [[zooplancton]] che forniscono il nutrimento a questo gigante dei mari variano da un oceano all'altro. Nell'Atlantico settentrionale cibo abituale della specie sono ''Meganyctiphanes norvegica'', ''Thysanoessa raschii'', ''Thysanoessa inermis'' e ''Thysanoessa longicaudata'' <ref>{{cite journal
|author= Hjort J, Ruud JT
|year=1929
|title=Whaling and fishing in the North Atlantic
|journal= Rapp. Proc. Verb. Conseil int. Explor. Mer
|volume= 56
|issue=
|pages= }}</ref><ref>{{cite journal
|author=Christensen I, Haug T, Øien N
|year=1992
|title= A review of feeding and reproduction in large baleen whales (Mysticeti) and sperm whales ''Physeter macrocephalus'' in Norwegian and adjacent waters
|journal= Fauna Norvegica Series a
|volume= 13
|issue=
|pages=39–48}}</ref><ref>{{cite journal
|author= Sears R, Wenzel FW, Williamson JM
|year=1987
|title=The Blue Whale: A Catalogue of Individuals from the Western North Atlantic (Gulf of St. Lawrence)
|journal=Mingan Island Cetacean Study, St. Lambert, Quebec.
|pages=27}}</ref> ; nel Pacifico settentrionale queste specie sono rimpiazzate da ''Euphausia pacifica'', ''Thysanoessa inermis'', ''Thysanoessa longipes'', ''Thysanoessa spinifera'', ''Nyctiphanes symplex'' e ''Nematoscelis megalops'' <ref>{{cite journal
|last=Sears
|first=R
|year=1990
|title= The Cortez blues
|journal= Whalewatcher
|volume=24
|issue=2
|pages=12–15}}</ref><ref>{{cite journal
|last=Kawamura
|first=A
|year= 1980
|title= A review of food of balaenopterid whales
|journal= Sci. Rep. Whales Res. Inst.
|volume=32
|issue=
|pages=155–197}}</ref><ref>{{cite book
|author=Yochem PK, Leatherwood S
|editor=Ridgway SH, Harrison R
|title= Handbook of Marine Mammals, Vol. 3:The Sirenians and Baleen Whales.
|edition=
|year=1980
|publisher=Academic Press
|___location=London
|isbn=
|oclc=
|doi=
|id=
|pages= 193–240
|chapter= Blue whale ''Balaenoptera musculus'' (Linnaeus, 1758)}}</ref> e nell'Antartide da ''[[Euphausia superba]]'', ''Euphausia crystallorophias'' ed ''Euphausia valentin''.
 
Una balenottera azzurra adulta può mangiare fino a 40 milioni di krill al giorno <ref>[http://afp.google.com/article/ALeqM5j16BZVAVoE3Tey_0icx_2Bj6V_XQ Afp.google.com Hunted, rammed, poisoned, whales may die from heartbreak too]</ref> . Ciascun esemplare si nutre sempre nelle aree dove la concentrazione di questi crostacei è più elevata, mangiando spesso fino a 3600 kg di krill ogni giorno <ref name="afsc" /> . Il fabbisogno energetico giornaliero di una balenottera azzurra adulta è di 1,5 milioni di calorie <ref>Piper, Ross (2007), ''Extraordinary Animals: An Encyclopedia of Curious and Unusual Animals'', Greenwood Press.</ref> .
 
Dato che il krill si sposta a seconda delle ore del giorno, solitamente la balenottera azzurra si nutre a profondità di più di 100 metri nelle ore diurne, mentre di notte mangia in superficie. Quando si nutre la balenottera resta immersa per circa 10 minuti, ma di solito le sue immersioni durano in media 20 minuti. La più lunga immersione mai registrata è di 36 minuti <ref name=Sears98>(Sears 1998)</ref> . La balenottera mangia intrappolando grandi quantità di acqua e krill nell'enorme bocca. L'acqua viene poi espulsa fuori attraverso i fanoni dalla pressione creata dalle pieghe ventrali e dalla lingua. Non appena tutta l'acqua è stata espulsa, il krill rimasto, non essendo in grado di oltrepassare la barriera creata dai fanoni, viene inghiottito. Talvolta la balenottera cattura accidentalmente anche piccoli pesci, crostacei e calamari <ref>{{cite journal
|author= Nemoto T
|year=1957
|title=Foods of baleen whales in the northern Pacific
|journal= Sci. Rep. Whales Res. Inst.
|volume=12
|pages=33–89}}</ref><ref>{{cite journal
|author=Nemoto T, Kawamura A
|year=1977
|title= Characteristics of food habits and distribution of baleen whales with special reference to the abundance of North Pacific sei and Bryde’s whales
|journal=Rep. Int. Whal. Commn
|volume= 1
|issue=Special Issue
|pages=80–87}}</ref> .
 
===Biologia===
[[Image:BlueWhaleWithCalf.jpg|thumb|Una piccola balenottera azzurra in compagnia della madre]]
Nella balenottera azzurra la stagione degli amori inizia in tardo autunno e si protrae fino alla fine dell'inverno <ref name="Art">{{citeweb
|url=http://www.articleworld.org/index.php/Blue_Whale
|title=Blue Whale - ArticleWorld
|accessdate=2 July 2007
}}</ref> . Sappiamo ben poco sul comportamento riproduttivo di questa specie e su quali acque prediliga per dare alla luce i piccoli. Dopo un periodo di gestazione di 10 - 12 mesi, ogni due o tre anni, la femmina, all'inizio dell'inverno, partorisce un unico piccolo <ref name="Art" /> . Alla nascita quest'ultimo pesa già 2,5 tonnellate, misura 7 metri di lunghezza e necessita di 380 - 570 litri di latte al giorno. Lo svezzamento avviene dopo sei mesi, quando il piccolo avrà già raddoppiato la sua lunghezza. I maschi di balenottera azzurra divengono sessualmente maturi quando raggiungono almeno 20 metri di lunghezza (o più negli esemplari dell'emisfero australe), tra gli otto e i dieci anni. Invece le femmine, che sono più grandi dei maschi e crescono anche più velocemente, possono già riprodursi a cinque anni, quando sono lunghe 21 metri.
 
Gli scienziati ipotizzano che la balenottera azzurra possa vivere fino ad 80 anni <ref name = "SearsCal02"/><ref name="Art" /><ref name="npca">{{citeweb
|url=http://www.npca.org/marine_and_coastal/marine_wildlife/bluewhale.html
|title=www.npca.org
|accessdate=21 June 21, 2007
}}</ref> ; tuttavia, dal momento che all'epoca della baleneria i vari esemplari non venivano schedati in un registro, la massima età che può raggiungere questa specie rimarrà ignota ancora per molti anni. La balenottera che è stata studiata più a lungo, per 34 anni, è un esemplare del Pacifico nord-orientale <ref name=Sears98/> . L'unico predatore naturale di questa specie è l'[[orca]] <ref>{{cite journal
| title = Sightings and movements of blue whales off central California from 1986–88 from photo-identification of individuals
| author = J. Calambokidis, G. H. Steiger, J. C. Cubbage, K. C. Balcomb, C. Ewald, S. Kruse, R. Wells and R. Sears
| journal = Rep. Whal. Comm.
| volume = 12
| pages = 343–348
| year = 1990}}</ref> . In base alle ricerche svolte è stato scoperto che più del 25% delle balenottere adulte presenta cicatrici dovute agli attacchi delle orche <ref name = "SearsCal02"/> . Il tasso di mortalità dovuto a questi attacchi, però, non è chiaro.
 
Gli spiaggiamenti di balenottera azzurra sono molto rari e, a causa delle abitudini solitarie della specie, non sono mai avvenuti spiaggiamenti di massa <ref>William Perrin and Joseph Geraci. "Stranding" pp 1192–1197 in ''Encyclopedia of Marine Mammals'' (Perrin, Wursig and Thewissen eds)</ref> . Tuttavia, quando uno di questi colossi si arena diviene subito obiettivo d'interesse pubblico. Nel 1920 una balenottera azzurra si arenò presso Bragar, un villaggio sull'Isola di Lewis, nelle [[Ebridi Esterne]] ([[Scozia]]). Era stata colpita alla testa dai balenieri, ma l'arpione non era esploso. Essendo un mammifero, per evitare di andare a fondo l'istinto guidò la balenottera ferita verso acque più basse dove poter respirare meglio, anche se ciò la portò inevitabilmente a spiaggiarsi. Due ossa appartenenti a questo esemplare vennero erette proprio ai margini della strada principale dell'isola, dove costituiscono tuttora un'attrazione turistica <ref>{{cite web
| title=The Whale bone Arch
| work = Places to Visit around the Isle of Lewis
| url=http://www.isle-of-lewis.com/places-to-visit.htm
| accessdate = 2005-05-18}}</ref> .
 
===Vocalizzazioni===
{{Main|Canto delle balene}}
 
{| class="infobox" style="float:right; clear:right; margin-left:1em; margin-right:0em; font-size:90%; width:150px;"
|[[File:Blue whale atlantic1.ogg|right]]
|-
[[File:Blue whale atlantic2.ogg|right]]
|-
[[File:Blue whale atlantic3.ogg|right]]
|-
[[File:Blue Whale NE Pacific.ogg|right]]
|-
[[File:Blue Whale South Pacific.ogg|right]]
|-
[[File:Blue Whale West Pacific.ogg|right]]
|-
| colspan="2" width="150px"| Canti di varie balenottere azzurre velocizzati di 10 volte: i primi tre sono stati registrati nell'Atlantico settentrionale; gli altri, rispettivamente, nel Pacifico nord-orientale, meridionale e occidentale
|}
 
Sulla base delle stime fatte da Cummings e Thompson (1971) si può ipotizzare che il livello sonoro delle vocalizzazioni emesse dalla balenottera azzurra sia di 155 - 188 [[decibel]] se misurato a un metro di distanza a pressioni di riferimento di un [[Pascal (unità di misura)|micropascal]] <ref>{{cite journal
| title = Underwater sounds from the blue whale ''Balaenoptera musculus''
| author = W.C. Cummings and P.O. Thompson
| journal = Journal of the Acoustics Society of America
| volume = 50(4)
| pages = 1193–1198
| year = 1971
| doi = 10.1121/1.1912752}}</ref><ref>{{cite book
| author= W.J. Richardson, C.R. Greene, C.I. Malme and D.H. Thomson
| title = Marine mammals and noise
| publisher = Academic Press, Inc., San Diego, CA.
| year = 1995
| isbn = 0-12-588441-9}}</ref> . Tutti i gruppi di balenottera azzurra emettono richiami ad una frequenza fondamentale di 10 - 40 [[Hertz|Hz]]; i suoni dalla frequenza più bassa che un uomo può percepire si aggirano sui 20 Hz. Ogni emissione dura dai dieci ai trenta secondi. Al largo delle coste dello [[Sri Lanka]] sono stati ripetutamente registrati «canti» composti da quattro note della durata di circa due minuti ciascuno, piuttosto simili ai famosissimi [[Canto delle balene|canti delle megattere]]. I ricercatori ritengono che questo fenomeno non sia riscontrabile in altre popolazioni e che sia proprio solo della sottospecie ''B. m. brevicauda'' (la balenottera azzurra pigmea).
 
La ragione dell'emissione di queste vocalizzazioni è sconosciuta. Richardson ''et al.'' (1995) ipotizzano sei probabili cause <ref>{{cite web
| author = National Marine Fisheries Service
| year = 2002
| title = Endangered Species Act - Section 7 Consultation Biological Opinion
| url = http://www.nmfs.noaa.gov/prot_res/readingrm/ESAsec7/7pr_surtass-2020529.pdf
| format = PDF }}</ref> :
 
* mantenere la distanza tra i vari individui;
* individuare i membri della propria specie;
* trasmettere informazioni contestuali (ad esempio notizie inerenti la nutrizione, un pericolo, il corteggiamento);
* mantenere l'organizzazione sociale (ad esempio i richiami di contatto tra maschi e femmine);
* localizzare punti topografici;
* localizzare le fonti di cibo.
 
==Popolazione e industria baleniera==
===L'era della baleneria===
[[Image:Blue Whale population, Pengo.svg|thumb|400px|Il numero delle balenottere azzurre è diminuito drammaticamente a causa della caccia commerciale]]
 
Le balenottere azzurre non sono facili da catturare o uccidere. Con la loro velocità e la loro potenza avevano attratto solo molto raramente i primi balenieri, che prediligevano [[Physeter macrocephalus|capodogli]] e [[Eubalaena|balene franche]] <ref>{{cite book
|author= Scammon CM
|title=The marine mammals of the northwestern coast of North America. Together with an account of the American whale-fishery
|year= 1874
|publisher=John H. Carmany and Co.
|___location=San Francisco
|page=319
|isbn= }}</ref> . Nel 1864 il norvegese Svend Foyn equipaggiò una [[nave a vapore]] con arpioni progettati specificamente per catturare grandi balene<ref name="factsheet" />. Sebbene i primi modelli fossero piuttosto ingombranti e poco efficaci, Foyn perfezionò l'arpione esplosivo e ben presto lungo le coste del [[Finnmark]], nella [[Norvegia]] settentrionale, sorsero varie stazioni baleniere. A causa di dispute sorte con i pescatori locali, però, l'ultima stazione baleniera del Finnmark venne chiusa nel 1904.
 
Da allora le balenottere azzurre iniziarono ad essere cacciate in [[Islanda]] (1883), alle [[Isole Fær Øer]] (1894), a [[Terranova]] (1898) e alle [[Spitsbergen]] (1903). Nel 1904-05 vennero uccisi anche i primi esemplari mai catturati al largo della [[Georgia del Sud e isole Sandwich meridionali|Georgia del Sud]]. A partire dal 1925, con l'introduzione dello scivolo di poppa sulle navi fattoria e delle imbarcazioni a vapore, la caccia alla balenottera azzurra, e alle balene con i fanoni in generale, nelle acque antartiche e subantartiche iniziò ad aumentare drammaticamente. Tra il 1930 e il 1931 i balenieri uccisero 29.400 balenottere azzurre solo nelle acque antartiche. Dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] il numero di questi animali era diminuito moltissimo e, nel 1946, per cercare di regolamentare la caccia vennero introdotte le prime quote di cattura; esse, però, non furono di alcuna utilità, dato che non prevedevano la differenziazione tra le varie specie. Una specie rara, quindi, poteva essere cacciata al pari di una molto numerosa.
 
La [[Commissione internazionale per la caccia alle balene]] proibì la caccia alla balenottera azzurra negli anni '60 <ref>{{cite journal
|last=Gambell
|first=R
|year= 1979
|title=The blue whale
|journal= Biologist
|volume= 26
|pages=209–215}}</ref><ref>{{cite journal
|last=Best
|first=PB
|year=1993
|month=
|title=Increase rates in severely depleted stocks of baleen whales
|journal=ICES J. Mar. Sci.
|volume=50
|pages=169–186
|doi=10.1006/jmsc.1993.1018}}</ref> , ma le catture illegali da parte dei balenieri sovietici ebbero termine solamente negli anni '70 <ref>{{cite journal
|last=Yablokov
|first=AV
|year=1994
|title=Validity of whaling data
|journal=Nature
|volume=367
|issue=
|pages=108
|doi=10.1038/367108a0}}</ref> : fino ad allora erano stati uccisi 330.000 esemplari nell'Antartico, 33.000 nel resto dell'emisfero australe, 8200 nel Pacifico settentrionale e 7000 nell'Atlantico settentrionale. La popolazione originariamente più numerosa, quella antartica, era ridotta allo 0,15% degli effettivi iniziali <ref name=Ant/> .
 
===Popolazioni e distribuzione odierni===
[[Image:Blauwal01.jpg|thumb|Una balenottera azzurra alle [[Azzorre]]]]
[[Image:Blue whale tail fluke.JPG|thumb|La pinna caudale di una balenottera azzurra si staglia sulle [[Channel Islands]] (agosto 2007)]]
 
Da quando la caccia è stata vietata, i vari studi effettuati non sono riusciti a verificare se le popolazioni di balenottera azzurra rimaste sono aumentate o rimaste stabili. In Antartide, le migliori stime mostrano un notevole incremento annuo del 7,3% dalla fine della caccia illegale effettuata dai sovietici, ma la popolazione rimane ancora sotto l'1% del livello originario <ref name=Ant/> . Alcuni ritengono che stiano aumentando anche le popolazioni islandesi e californiane, ma questi incrementi non sono significativi. Nel 2002 la popolazione globale è stata stimata tra i 5000 e i 12.000 esemplari, sebbene per molte aree manchino dati certi <ref name=pop/> .
 
La [[Lista rossa IUCN]] considera la balenottera azzurra una «specie in pericolo» fin dalla sua prima edizione. Negli [[Stati Uniti]] anche il Servizio Nazionale per la Pesca Marina la considera una specie minacciata nell'ambito dell'Endangered Species Act <ref>{{cite web
|url=http://www.nmfs.noaa.gov/pr/laws/esa/
|title=Endangered Species Act
}}</ref> . La popolazione più consistente, comprendente 2000 esemplari, è quella composta dalle balenottere azzurre settentrionali (''B. m. musculus'') del Pacifico nord-orientale, diffuse dall'[[Alaska]] al [[Costa Rica]] e che d'estate si incontrano facilmente in California. Più raramente questi esemplari visitano anche il Pacifico nord-occidentale, nell'area che va dalla [[Kamčatka]] all'estremità settentrionale del Giappone.
 
Nell'Atlantico settentrionale si trovano due popolazioni di ''B. m. musculus''. La prima abita le acque al largo di [[Groenlandia]], [[Terranova e Labrador|Terranova]] e [[Nuova Scozia]] e il [[Golfo di San Lorenzo]]. Si ritiene che questo gruppo sia composto da 500 esemplari. La seconda popolazione, più orientale, si incontra attorno alle [[Azzorre]] in primavera, ma tra luglio e agosto si dirige verso l'Islanda; si ipotizza che per orientarsi tra i due gruppi vulcanici il gruppo segua la [[Dorsale medio atlantica]]. Oltre l'Islanda, le balenottere azzurre si spingono a nord fino alle [[Spitsbergen]] e a [[Jan Mayen]], sebbene vi vengano avvistate solo molto raramente. Gli studiosi non sanno dove queste balenottere trascorrono l'inverno. In tutto, la popolazione dell'Atlantico settentrionale è formata dai 600 ai 1500 esemplari.
 
Nell'emisfero australe sembra che esistano due distinte sottospecie, ''B. m. intermedia'', la balenottera azzurra antartica, e ''B. m. brevicauda'', la poco conosciuta balenottera azzurra pigmea, diffusa nelle acque dell'Oceano Indiano. Secondo il censimento più recente (1998) nelle acque attorno all'Antartide vivrebbero 2280 balenottere azzurre <ref>{{cite journal
|last=Branch
|first=T.A.
|title=Abundance of Antarctic blue whales south of 60°S from three complete circumpolar sets of surveys
|journal=Journal of Cetacean Research and Management
|volume=9
|issue=3
|pages=87–96
|year=2007}}</ref> , delle quali meno dell'1% sono balenottere azzurre pigmee <ref>{{cite journal
|author=T.A. Branch
|title=Separating southern blue whale subspecies based on length frequencies of sexually mature females
|journal=Marine Mammal Science
|volume=23
|issue=4
|pages=803–833
|year=2007
|doi=10.1111/j.1748-7692.2007.00137.x
|last2=Abubaker
|first2=E. M. N.
|last3=Mkango
|first3=S.
|last4=Butterworth
|first4=D. S.}}</ref> . In base a un censimento del 1996 si ritiene che in una piccola area a sud del [[Madagascar]] vivano 424 balenottere azzurre pigmee <ref>{{cite journal
| title = The abundance of blue whales on the Madagascar Plateau, December 1996
| author = P.B. Best
| journal = Journal of Cetacean Research and Management
| volume = 5
| pages = 253–260
| year = 2003}}</ref> ed è quindi probabile che nell'intero Oceano Indiano il loro numero sia di qualche migliaio di individui. Se tale ipotesi fosse vera, il numero globale di balenottere azzurre sarebbe molto più alto di quanto predetto dalle stime <ref name=BBC_pop/> .
 
Una quarta sottospecie, ''B. m. indica'', venne identificata da [[Edward Blyth|Blyth]] nel 1859 nell'Oceano Indiano settentrionale, ma la difficoltà nel distinguerla dalle altre ha spinto alcuni studiosi a considerare questa dicitura come un sinonimo di ''B. m. brevicauda'', la balenottera azzurra pigmea. I dati registrati dai balenieri sovietici sembrano indicare che le dimensioni delle femmine adulte siano più simili a quelle della balenottera azzurra pigmea che a quelle di ''B. m. musculus'', sebbene le popolazioni di ''B. m. indica'' e ''B. m. brevicauda'' sembrino distinte geograficamente e la loro stagione degli amori cada con una differenza di sei mesi <ref name = SHDistribution>{{cite journal
|title=Past and present distribution, densities and movements of blue whales ''Balaenoptera musculus'' in the Southern Hemisphere and northern Indian Ocean
|author=T. A. Branch, K. M. Stafford, D. M. Palacios
|journal = Mammal Review
|year=2007
| volume = 37
| pages = 116–175
|doi=10.1111/j.1365-2907.2007.00106.x}}</ref> .
 
Le rotte migratorie di queste sottospecie sono ancora molto incerte. Ad esempio, alcune balenottere azzurre pigmee sono state avvistate anche nell'Oceano Indiano settentrionale ([[Oman]], [[Maldive]], [[Sri Lanka]]), dove potrebbero costituire una distinta popolazione <ref name= SHDistribution /> . Un'altra popolazione distinta potrebbe essere costituita dalle balenottere azzurre diffuse al largo delle coste del [[Cile]] e del [[Perù]]. In inverno alcune balenottere azzurre antartiche si avvicinano alle coste dell'Atlantico sud-orientale e occasionalmente le loro vocalizzazioni vengono registrate nelle acque al largo di Perù, Australia Occidentale e nell'Oceano Indiano settentrionale <ref name= SHDistribution /> . In Cile il Centro per la Conservazione dei Cetacei, con l'appoggio della [[Armada de Chile|Marina]], sta effettuando numerose ricerche e progetti di conservazione su una popolazione che per nutrirsi si avvicina in un'area al largo delle coste di [[Chiloé]] detta «Golfo del Corcovado», dove nell'estate del 2007 sono state avvistati 326 esemplari <ref>{{cite web
| title=Blue Whales in Chile: The Giants of Marine Conservation
| publisher=The Rufford Small Grants Foundation
| url=http://www.ruffordsmallgrants.org/files/2007%20Rufford%201st%20phase%20blue%20whale%20report%20Chile_CBA.pdf
|author=R. Hucke-Gaete, B. Carstens, A. Ruiz-Tagle y M. Bello
|format=PDF
| accessdate=2009-03-22}}</ref> .
 
I tentativi per cercare di calcolare il numero delle balenottere azzurre il più accuratamente possibile vengono effettuati dai mammalogi marini della [[Duke University]] grazie all'impiego dell'OBIS-SEAMAP (Sistema Informativo per la Biogeografia degli Oceani - Analisi Ecologiche Spaziali delle Popolazioni di Megavertebrati), una raccolta di avvistamenti di mammiferi marini provenienti da almeno 130 fonti diverse <ref>I dati inerenti la balenottera azzurra, assieme ad un profilo della specie, possono essere visualizzati qui [http://seamap.env.duke.edu/species/tsn/180528]</ref> .
 
===Minacce esclusa la caccia===
[[Image:Blue Whale (Balaenoptera musculus) Mysticeti baleen whale.jpg|thumb|left|Una balenottera azzurra affiora al largo dell'Isola di Santa Cruz, nelle [[Channel Islands]], vicino Santa Barbara (California)]]
A causa delle sue dimensioni enormi e della sua potenza e velocità, una balenottera azzurra adulta non ha virtualmente nessun predatore naturale. Siamo a conoscenza, tuttavia, del caso, documentato sul ''[[National Geographic Magazine]]'', di una balenottera azzurra attaccata dalle [[Orcinus orca|orche]]; sebbene le orche non furono in grado di uccidere l'enorme creatura con i loro attacchi, la balenottera subì parecchi danni e probabilmente morì poco dopo la fine dello scontro <ref>{{cite journal
| author = Tarpy, C.
| title = Killer whale attack!
| journal = National Geographic
| year = 1979
| volume = 155
| issue = 4 (April)
| pages = 542–545 }}</ref> .
 
Le balenottere azzurre possono scontrarsi, talvolta con esiti fatali, con le navi che attraversano gli oceani o rimanere intrappolate nelle reti da pesca <ref name="recplan98"/> . L'aumento dei rumori oceanici, compresi quelli provocati dai sonar, disturbano le vocalizzazioni prodotte dalle balenottere e rende loro molto difficile comunicare <ref name="recplan98"/> . Tra le varie minacce di natura umana che possono colpire le balenottere azzurre ricordiamo anche la presenza in mare dei [[policlorobifenili]] (PCB), i quali si accumulano all'interno del corpo dell'animale <ref name="wheelock" /> .
 
Con il [[riscaldamento globale]] che fa sciogliere più rapidamente ghiacciai e permafrost e consente a una gran quantità di acqua dolce di fluire negli oceani, vi è il rischio che la quantità di acqua dolce raggiunga un punto critico che potrebbe portare a uno sconvolgimento della [[circolazione termoalina]]. Dato che le abitudini migratorie della balenottera azzurra sono basate sulla temperatura oceanica, uno sconvolgimento in questa circolazione, che fa muovere intorno al mondo masse di acqua calda e fredda, avrebbe molto probabilmente delle ripercussioni sulla biologia dell'animale <ref>{{cite web
|url=http://www.bto.org/research/reports/researchrpt_complete/RR414_Climate%20change_&_migratory_species.pdf
|author=Robert A. Robinson, Jennifer A. Learmonth, Anthony M. Hutson, Colin D. Macleod, Tim H. Sparks, David I. Leech, Graham J. Pierce, Mark M. Rehfisch and Humphrey Q.P. Crick
|title=Climate Change and Migratory Species
|publisher=BTO
|month=August
| year=2005
| accessdate = 2007-07-09
|format=PDF}}</ref> . Le balenottere, infatti, trascorrono l'estate a latitudini alte e fredde, dove si nutrono in abbondanza nelle acque ricche di [[krill]]; in inverno, invece, si dirigono a latitudini più basse, dove si accoppiano e danno alla luce i piccoli <ref>{{cite journal
| author = Hucke-Gaete, Rodrigo, Layla P. Osman, Carlos A. Moreno, Ken P. Findlay, and Don K. Ljungblad
| title = Discovery of a Blue Whale Feeding and Nursing Ground in Southern Chile
| journal = The Royal Society
| year = 2003
| pages = s170-s173
| url = http://www.pubmedcentral.nih.gov.oca.ucsc.edu/picrender.fcgi?artid=1810017&blobtype=pdf}}</ref> .
 
Dei cambiamenti nella temperatura degli oceani provocherebbero anche una diminuzione delle fonti di cibo della balenottera azzurra. Il riscaldamento e l'abbassamento dei livelli di salinità causerebbe un significativo cambiamento nella distribuzione e nell'abbondanza del krill <ref>{{cite journal
| author = Moline, Mark A., Herve Claustre, Thomas K. Frazer, Oscar Schofield, and Maria Vernet
| title = Alteration of the Food Web Along the Antarctic Peninsula in Response to a Regional Warming Trend
| journal = Global Change Biology
| volume = 10
| year = 2004
| pages = 1973–1980
| url = http://www.blackwell-synergy.com.oca.ucsc.edu/doi/abs/10.1111/j.1365-2486.2004.00825.x
| doi = 10.1111/j.1365-2486.2004.00825.x}}</ref> .
 
==La balenottera azzurra nei musei==
[[Image:BlueWhaleSkeleton.jpg|thumb|Scheletro di balenottera azzurra all'esterno del Long Marine Laboratory all'Università della California (Santa Cruz)]]
Nel [[Museo di storia naturale (Londra)|Museo di Storia Naturale]] di [[Londra]] sono conservati un famoso scheletro e un modello a grandezza naturale di balenottera azzurra, i primi mai esposti in un museo prima che lo facesse anche l'Università della California di Santa Cruz. Un altro modello a grandezza naturale si trova anche al [[American Museum of Natural History|Museo Americano di Storia Naturale]] di [[New York City]], nella Sala della Famiglia Milstein del Settore Ocean Life.
 
All'Acquario del Pacifico di [[Long Beach (California)]] vi è un modello a grandezza naturale di una madre con il piccolo sospeso sul soffitto della sala principale <ref>{{cite web
| title=Aquarium of the Pacific - Online Learning Center - Blue Whale
| url=http://www.aquariumofpacific.org/onlinelearningcenter/species/blue_whale/
| accessdate=2009-08-12}}</ref> . Al Museo della Biodiversità di Beaty, presso l'[[Università della Columbia Britannica]] (Canada), stanno finendo di installare la ricostruzione di uno scheletro di balenottera azzurra direttamente nel viale del ''campus'' principale <ref>{{cite web|url=http://www.beatymuseum.ubc.ca/projblue01.html|title=The Blue Whale Project |date=2010|work=Beaty Biodiversity Museum|publisher=University of British Columbia|accessdate=2 May 2010|___location= Vancouver, BC}}</ref> . Dal maggio del 2010 un vero scheletro di balenottera azzurra è esposto al Museo Canadese della Natura di Ottawa (Canada) <ref>http://nature.ca/en/plan-your-visit/what-see-do/our-exhibitions/water-gallery</ref> .
 
Al Museo di Storia Naturale di Göteborg (Svezia) si trova l'unico esemplare imbalsamato di balenottera azzurra presente al mondo. Accanto ad esso è esposto anche lo scheletro.
 
== ''Whale-watching'' ==
Allo scopo di osservare esemplari di balenottera azzurra vengono intraprese particolari crociere di ''[[Whale watching|whale-watching]]'' nel [[Golfo del Maine]] <ref>{{cite journal
|author= Wenzel FW, Mattila DK, Clapham PJ
|year=1988
|title=''Balaenoptera musculus'' in the Gulf of Maine
|journal= Mar. Mammal Sci.
|volume=4
|pages= 172–175
|doi=10.1111/j.1748-7692.1988.tb00198.x}}</ref> , lungo le coste settentrionali che circondano il [[Golfo di San Lorenzo]] e nell'estuario del San Lorenzo stesso <ref name="recplan98">{{Cite book
| author = Reeves RR, Clapham PJ, Brownell RL, Silber GK
| title =Recovery plan for the blue whale ''(Balaenoptera musculus)''
| year = 1998
| page = 42
| place = Silver Spring, MD
| publisher = National Marine Fisheries Service
| accessdate=2007-06-20
| url=http://www.nmfs.noaa.gov/pr/pdfs/recovery/whale_blue.pdf
|format=PDF}}</ref> .
 
==Footnotes==
{{Reflist|colwidth=30em}}
 
==References==
{{Portal|Cetaceans}}
{{Refbegin}}
*{{RefAudubonMarineMammals}} pp.&nbsp;89–93.
*{{Cite book
| title = Blue Whales
Riga 576 ⟶ 85:
*{{Cite web
| title=Blue Whale
| work= [[American Cetacean Society]]
| url= http://www.acsonline.org/factpack/bluewhl.htm
| accessdate = 2005-01-07}}
Riga 585 ⟶ 94:
| accessdate = 2006-04-21}}
* [http://www.nmfs.noaa.gov/pr/species/mammals/cetaceans/bluewhale.htm NOAA Fisheries, Office of Protected Resources] Blue whale biology & status
{{Refend}}
 
== Altri progetti ==
==External links==
{{interprogetto|wikispecies=Balaenoptera musculus}}
{{Commons
{{interprogetto|commons=Category:Balaenoptera musculus}}
 
{{Wikispecies
== Collegamenti esterni ==
|Balaenoptera musculus}}
{{Spoken Wikipedia|Blue whale.ogg|2006-04-13}}
*[http://www.arkive.org/species/GES/mammals/Balaenoptera_musculus/ Photographs and movies from ARKive]
*[http://www.whalingmuseum.org/exhibits/kobo.html Photographs from the] [[New Bedford Whaling Museum]] *[http://www.whalingmuseum.org/exhibits/kobo.html of "Kobo", a blue whale skeleton]<!--- Note the double-linking in the line above is a deliberate to keep the section looking neat -->
*[http://www.birds.cornell.edu/brp/listen-to-project-sounds/blue-whale Blue whale vocalizations] - [[Cornell]] Lab of Ornithology—Bioacoustics Research Program
*[http://www.cetace.info/videos/Baleine_bleue/videos_baleine_bleue.php Blue whale movies, text in French]
Riga 601 ⟶ 108:
*[http://www.bbc.co.uk/nature/species/Blue_Whale Blue Whale video clips and news from the BBC - BBC Wildlife Finder]
*[http://www.balaenopteramusculus.com/ Balaenoptera Musculus]
 
 
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{IUCN|summ=2477|autore=Reilly S.B. et al. 2008}}
* {{EDGE|id=88}}
 
{{Cetacei}}
== Altri progetti ==
{{Portale|mammiferi}}
{{interprogetto|commons|wikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.acsonline.org/factpack/bluewhl.htm Blue Whale Factsheet] - American Cetacean Society
* [http://www.bbc.co.uk/nature/wildfacts/factfiles/55.shtml Blue Whale Wildfacts] - [[BBC]]
* [http://www.tmmc.org/learning/education/whales/blue.asp Blue Whale at the Marine Mammal Center]
* [http://www.birds.cornell.edu/brp/SoundsBlueWhale.html Blue Whale vocalizations] - [[Cornell University|Cornell]] Lab of Ornithology - Bioacoustics Research Program
 
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|nome=Balenottera azzurra pigmea <ref name=MSW3>{{MSW3|id=14300020}}</ref>
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La '''balenottera azzurra pigmea''' ('''''Balaenoptera musculus brevicauda''''' <span style="font-variant: small-caps">Ichihara, [[1966]]</span>) è una sottospecie di [[balenottera azzurra]] (''Balaenoptera musculus'') diffusa nell'[[Oceano Indiano]] e nell'[[Oceano Pacifico]] meridionale.
 
Con una lunghezza massima di 24 metri, è più piccola delle altre sottospecie riconosciute, ''B. m. musculus'' e ''B. m. intermedia'', che possono raggiungere i 29 metri di lunghezza, da cui il nome comune <ref name="BBC">{{cite web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/3003564.stm|title=Science seeks clues to pygmy whale|author=Alex Kirby|publisher=BBC News|date=19 June 2003|accessdate=15 June 2007}}</ref> .
 
Secondo le osservazioni compiute da quando la sottospecie è stata descritta, nel 1966, la balenottera azzurra pigmea si differenzia dalle «vere» balenottere azzurre per un certo numero di caratteristiche fisiche. Ha:
* placche dei fanoni più larghi e più brevi,
* una coda più corta e, quindi, un corpo proporzionalmente più lungo davanti alla pinna dorsale, e
* una testa più grande rispetto alle dimensioni corporee.
 
La coda più corta dà a questa sottospecie una forma a [[girino]] e porta anche ad alcune differenze nelle modalità di immersione: mentre nelle «vere» balenottere azzurre si riscontra un ritardo tra l'immersione della [[pinna dorsale]] e del peduncolo caudale, in quella pigmea la dorsale e il peduncolo si immergono contemporaneamente. Tende inoltre ad avere una colorazione più scura delle altre sottospecie ed ha lo sfiatatoio di forma differente <ref name="BBC" /><ref>{{cite web|url=http://www.environment.gov.au/cgi-bin/sprat/public/publicspecies.pl?taxon_id=36|title=Balaenoptera musculus — Blue Whale|publisher=Australian Government: Department of the Environment and Water Resources|___location=Canberra|date=2007|accessdate=15 June 2007}}</ref> .
 
La balenottera azzurra pigmea è l'unica delle tre sottospecie riconosciute a vivere regolarmente in acque tropicali. È diffusa dalla zona subantartica fino all'Oceano Indiano meridionale e nel Pacifico sud-occidentale; si riproduce nell'Oceano Indiano e nell'Atlantico meridionale e per nutrirsi si sposta verso sud fino all'Antartico <ref name="BBC" /><ref name="Can">{{cite web|url=http://www.wildwhales.org/cetaceans/blue/sr_blue_whale_e.pdf.pdf|publisher=Committee on the Status of Endangered Wildlife in Canada|date=2002|title=Assessment and Update Status Report on the Blue Whale ''Balaenoptera musculus''|accessdate=15 June 2007}}</ref> .
 
Una quarta sottospecie, ''B. m. indica'', venne identificata da [[Edward Blyth|Blyth]] nel 1859 nell'Oceano Indiano settentrionale, ma la difficoltà nel distinguerla dalle altre ha spinto alcuni studiosi a considerare questa dicitura come un sinonimo di ''B. m. brevicauda'', la balenottera azzurra pigmea. I dati registrati dai balenieri sovietici sembrano indicare che le dimensioni delle femmine adulte siano più simili a quelle della balenottera azzurra pigmea che a quelle di ''B. m. musculus'', sebbene le popolazioni di ''B. m. indica'' e ''B. m. brevicauda'' sembrino distinte geograficamente e la loro stagione degli amori cada con una differenza di sei mesi <ref>{{cite web|title=Past and present distribution, densities and movements of blue whales in the Southern Hemisphere and adjacent waters|url=http://www.iwcoffice.org/_documents/sci_com/SC59docs/SC-59-ForInformation26.pdf|author=T. A. Branch, K. M. Stafford ''et al.''|publisher=International Whaling Commission|date=2007|accessdate=15 June 2007}}</ref> .
 
Si ritiene che le balenottere azzurre pigmee siano più numerose delle altre sottospecie. Le stime effettuate parlano di circa 10.000 esemplari, mentre tutte le altre sottospecie messe insieme raggiungono solo i 5000 esemplari. Although the designation is widely accepted, because of the relatively healthy stocks of Pygmy Blues compared to the other subspecies, The Committee on the Status of Endangered Wildlife in [[Canada]] has questioned whether the sub-classification of the Pygmy Blue Whale has been driven by the interests of the whaling industry.<ref name="Can" />
 
==Specimens==
*[http://collections.tepapa.govt.nz/objectdetails.aspx?oid=242663 MNZ MM002191], collected Motutapu Island, Hauraki Gulf, New Zealand, September 1994.
 
 
==Note==
<references/>