Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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Il [[19 agosto]] i garibaldini sbarcarono in [[Calabria]] a [[Melito di Porto Salvo|Melito]], quindi aggirarono e sconfissero i borbonici a [[Reggio Calabria]] il [[21 agosto]]. Cominciò una rapida marcia verso nord, che si concluse, il [[7 settembre]], con l'ingresso in [[Napoli]]. La capitale era stata abbandonata dal re [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]], che aveva spostato l'esercito a nord del fiume [[Volturno (fiume)|Volturno]]. La [[battaglia del Volturno]] fu la più brillante tra quelle combattute da Garibaldi in questa campagna: l'[[1 ottobre|1]]-[[2 ottobre]] le forze garibaldine respinsero brillantemente l'attacco dell'esercito borbonico, riorganizzato a nord di Napoli da Francesco II, dopo gli sbandamenti successivi a Milazzo.
Anche se [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] aveva perso le speranze di recuperare [[Napoli]], Garibaldi non disponeva delle forze necessarie a condurre l'assedio delle fortezze in cui l'esercito sconfitto si era ritirato ([[Capua]] e, soprattutto, [[Assedio di Gaeta (1860)|Gaeta]]). Fu quindi risolutivo l'arrivo dell'esercito del [[Regno di Sardegna]], guidato da [[Manfredo Fanti]] e da [[Enrico Cialdini]].
Garibaldi incontrò Vittorio Emanuele II il [[26 ottobre]] [[1860]], A [[Teano]] Ponte S. Nicola e gli consegnò la sovranità sul [[Regno delle Due Sicilie]]. Garibaldi accompagnò poi il re a Napoli il [[7 novembre]] e, il giorno seguente, si ritirò nell'isola di [[Caprera]], rifiutando di accettare qualsiasi ricompensa per i suoi servigi.
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{{quote|la più nociva fra le creature, perché egli, più di nessun altro è un ostacolo al [[progresso]] umano, alla [[fratellanza]] fra gli uomini e popoli|Giuseppe Garibaldi, ''Memorie'', BUR}}
Al primo tentativo della [[Repubblica Romana]] del [[1849]] era legata la morte della moglie Anita. La [[spedizione dei Mille]] avrebbe avuto come obiettivo, nelle sue intenzioni, non Napoli ma Roma, ma vi fu impedito dalla resistenza dell'esercito borbonico durante l'[[assedio di Gaeta (1860)|assedio di Gaeta]] e dalle considerazioni politiche del [[Regno Sardo|governo sardo]].
Garibaldi aveva in ogni caso ottenuto un incredibile successo e su quell'onda, nel [[1862]], organizzò una nuova spedizione: imbarcatosi a Caprera, raggiunse [[Palermo]], ove venne accolto dal tripudio popolare. Attraversò indisturbato la Sicilia raccogliendo volontari e passò lo Stretto da [[Giardini Naxos]] dove aveva trascorso la notte presso la famiglia Carrozza.
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