Erich Hartmann (militare): differenze tra le versioni

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Con il crescere della sua abilità di pilota di combattente, il numero degli aerei abbattutti iniziò ad aumentare rapidamente. La sua centesima vittoria fu conseguita il 20 settembre 1943. Il 2 marzo 1944 - con ormai 200 abbattimenti al suo attivo - fu decorato con le "Foglie di Quercia". <ref name= "Shores p. 95."> Shores 1983, p. 95.</ref> Nel frattempo, il 9./JG 52 era dovuto arretrare in Romania e qui, per la prima volta, Hartmann incontrò aerei americani, appartenenti alla 15th Air Force. In due combattimenti riuscì ad abbattere cinque P-51. Ma i sovietici - che lo avevano soprannominato "Diavolo nero" - restavano i suoi principali oppositori e il 18 luglio 1944 - pochi giorni dopo aver ricevuto le Spade sulla Croce di Cavaliere - fu il quarto pilota nella storia a raggiungere quota 250 aerei abbattuti. <ref name= "Shores p. 95."> Shores 1983, p. 95.</ref>
Dopo aver raggiunto le 250 vittorie fu destinato ad incarichi a terra dal comandante in capo della Luftwaffe [[Hermann Göring]] che temeva le ripercussioni propagandistiche causate dall'eventuale morte di un famoso asso come Hartmann. Nonostante queste preoccupazioni Hartmann riuscì a farsi assegnare nuovamente ad un reparto di volo.
IlIn seguito, accumulando ben 78 vittorie in quattro settimane <ref name= "Shores p. 106."> Shores 1983, p. 106.</ref> raggiunse, il [[25 agosto]] [[1944]] Hartmann raggiunse le trecento vittorie aeree e ottenne la decorazione dei "Diamanti" sulla sua [[Croce di Cavaliere della Croce di Ferro]] con Foglie di Quercia e Spade: la seconda più alta onorificenza tedesca.
Promosso al comando del 4° Staffel nel II/JG 52, nell'ottobre 1944, venne ulteriormente promosso ottenendo il comando del I/JG 52.
L'8 maggio [[1945]], in volo per individuare forze sovietiche, avvistava un caccia sovietico [[Yak-11]] su [[Brünn]], che compiva acrobazie, e lo abbatteva. <ref name= "Shores p. 107."> Shores 1983, p. 107.</ref> Era la sua vittoria numero 352 e probabilmente l'ultima della Luftwaffe nel corso del conflitto.