Giuseppe Fenocchio: differenze tra le versioni
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A Pontremoli, favorì l'accesso all'istruzione, in particolare potenziando il liceo classico vescovile, aperto agli alunni esterni e fu vicino ai problemi della popolazione che numerosa, in quegli anni, emigrò dalla Lunigiana alla ricerca di migliori condizioni di vita, portando in un trentennio la diocesi da oltre 70.000 a circa 37.000 abitanti, che egli visitò assiduamente, anche con viaggi all'estero. Partecipò al Concilio Vaticano II e ne curò la prudente attuazione nella vita ecclesiale diocesana. Numerose le lettere pastorali, specialmente su temi spirituali cristiani. Il 15 agosto 1983, per raggiunti limiti d'età, fu sostituito da mons. Bruno Tommasi.
Ritornò ad abitare ad Albenga: il vescovo, mons. Alessandro Piazza, lo designò suo vicario episcopale per la formazione permanente del clero e lo incaricò di numerosi impegni pastorali. Dopo la morte, fu sepolto nella chiesa cattedrale di Pontremoli, per sua volontà: "ai piedi della Madonna del Popolo".
La comunità ecclesiale, lo ha onorato con una lapide marmorea nella chiesa di S. Maria in Fontibus, in Albenga e con un busto marmoreo, opera dell'artista Floriano Bodini, nella chiesa cattedrale di Pontremoli. [
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