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|nome italiano = Ginko
|cognome = sconosiutosconosciuto
|paese = Italia
|editore = Astorina
== Prima di Diabolik ==
Ginko cambiò il proprio nome dopo che suo padre, un giudice corrotto, fu arrestato. Il suo nome originario è tutt'oggi sconosciuto. Si trasferì a '''Chateauroque''', una cittadina nello stato di '''Clerville''', e divenne un agente di polizia, vessato dalle prepotenze dei colleghi, dei superiori e dalle lamentele della sua fidanzata, '''Annalisa''', che lo riteneva più legato al suo mestiere che alla loro storia.
Durante una mostra di gioielli, nella quale viene esposto il '''Cuore di Demone''', un rubino di inestimabile valore, Ginko e il suo migliore e unico amico, '''Mercier''', scoprirono un tombino nel parco. Ginko, ritenendo che potesse servire da via di fuga per eventuali ladri, decise di esplorarlo e Mercier, riluttante, lo seguì. I due si trovarono di fronte a una coppia di ladri. Nello scontro che seguì Mercier si fece male e Ginko dovette soccorrerlo, dando però modo ai ladri di fuggire.
Ginko fu pesantemente rimproverato per quanto accaduto e, dopo un giorno costellato di rimproveri e soperchierie, scoprì nel proprio appartamento '''Guglielmo Polè''', ex ispettore mandato in pensione, ma che continuò poi ad indagare in via assolutamente non ufficiale. Polè mostrò a Ginko due suoi colleghi malmenare uno spacciatore per scucirli una forte percentuale sul ricavato. Ciò convinse Ginko a seguire Polè nella sua crociata personale contro la corruzione. Da quel giorno la vita di Ginko si sdoppiò: di giorno si occupava di correggere i rapporti che i suoi colleghi gli affibbiavano, di notte veniva addestrato da Polè in attività che ben presto gli sarebbero tornate molto utili, come l'abilità di scassinare le casseforti.
Come prima missione, Ginko recuperò dall'archivio un rapporto sull'omicidio di una donna: la stessa che, tempo prima, aveva accusato pubblicamente il barone '''Pascal''', potentissima eminenza grigia di Chateauroque, di essere un assassino. Polè presentò a Ginko '''Sergio Fontaine''', suo alleato, che parlò al futuro ispettore di un laser e dei suoi sospetti circa Pascal, che, secondo lui, starebbe per vendere i progetti dell'arma a nazioni estere. Ginko, quindi, riuscì ad introdursi nella casa di Pascal durante una festa, dove scoprì che Annalisa lo aveva tradito con '''Josiet''', suo rivale e maggior oppressore al distretto. Introdottosi nell'ufficio di Pascal, scoprì però che i progetti relativi al laser erano scomparsi. Come se non fosse già abbastanza, il volto di Ginko fu fotografato dal sistema antifurto, così da mettere il suo superiore e Josiet, suo fedele leccapiedi, sulle sue tracce. Ginko fuggì, ammazzando anche un poliziotto nella fuga, e divenne ricercato. Per non coinvolgere Polè, cercò asilo da Mercier, che invece lo denunciò a Josiet, che, a sua volta, lo uccide. Ma Ginko ricambia e lo fa fuori, vendicando l'amico, che lo aveva denunciato solo per evitare che fosse ucciso brutalmente.
Ginko scopre che il vero piano di Fontaine non è quello di aiutare Polè, ma di soffiare a Pascal l'affare con la potenza straniera. Dopo averlo soggiogato, lui e Polè mandano a monte il traffico tra Pascal e gli acquirenti. Nella sparatoria Polè venne ferito, ma sopravvisse.
Ginko fu promosso e chiese di essere trasferito a Clerville. Prima di andare via, visitò l'amico Polè, che gli regalò la sua auto, la '''Citroen DS "Squalo"''', che l'ispettore userà fino alle storie datate 1988. Nello stesso giorno Annalisa lo lascia, non prima di averlo schiaffeggiato.
Solo dopo molti anni Ginko scoprirà che l'autore del furto dei progetti del laser alla villa di Pascal fu proprio Diabolik. Le loro strade si erano incrociate prima ancora che i due avversari si fronteggiassero per la prima volta, in Oriente.
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