Decet quam maxime: differenze tra le versioni

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{{Documento papale
{{Enciclica
|nome=Clemente XIV
|titolo_enciclicatitolo_documento= Decet Quam Maxime
|tipologia = enciclica
|nome_Pontefice=[[Clemente XIV]]
|stemmanome_Pontefice= Immagine:C o a[[Papa Clemente XIV.svg]]
|stemma= C o a Clemente XIV.svg
|anno=[[21 settembre]] [[1769]]
|anno_pontificato= I
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|argomenti= Condanna di alcuni abusi
|num_pag=
|n_enc_Papan_doc_Papa= I di II
|n_encn_doc=
|enc_precedentedoc_precedente= [[Christianae Reipublicae]]
|enc_successivadoc_successivo= [[Cum Summi Apostolatus]]
|va= }}
''' Decet Quam Maxime ''' è la prima [[enciclica]] di [[Papa Clemente XIV]], datata [[21 settembre]] [[1769]], nella quale il Pontefice condanna il grave abuso diffuso in alcune Chiese locali, specialmente della Sardegna, di versare tasse e contributi ai Vescovi ed ai loro collaboratori per servizi prestati a favore della Chiesa e dei fedeli; il Papa ribadisce che tutto deve essere ricondotto a quanto stabilito dai Concili ecumenici ed in particolare dal [[Concilio di Trento]], di modo che ''« i ministri della Chiesa e i dispensatori dei misteri di Dio si mantengano completamente estranei anche al più piccolo sospetto d’avarizia »''.