Locomotiva FS 740: differenze tra le versioni

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{{Box treno/Chiusura}}
Le [[locomotiva a vapore|locomotive a vapore]] del '''gruppo 740''' sono la naturale evoluzione delle [[Locomotiva Gruppo 730|locomotive gr. 730]] costruite dalla [[Società Italiana per le strade ferrate meridionali|Rete Adriatica]] per i servizi gravosi sulle linee [[appennino|appenniniche]] dell'[[Italia]] centrale]].
 
==Storia e caratteristiche==
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I risultati del progetto furono eccellenti e lo prova l'alto numero di esemplari costruiti, la sua diffusione su tutto il territorio nazionale, il numero di locomotive trasformate in ''741'' e ''743'', la ripresa del progetto per la realizzazione di una versione ''[[locotender]]'' reversibile [[Locomotiva Gruppo 940|940]] e la sopravvivenza di alcuni esemplari fino al giorno d'oggi.
 
Per ottenere il risultato prefisso, pur mantenendo l'architettura generale della macchina e le sue caratteristiche generali, venne adottato il sistema di alimentazione dei [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] a vapore surriscaldato e a semplice espansione. Le modifiche fatte al progetto permisero un aumento di potenza di 80 [[Cavallo vapore|CV]], e di forza di trazione, alla velocità di 45 km/h, di quasi 500 kg in più. Il peso assiale venne mantenuto entro le 14 t per asse , valore che ne permetteva l'impiego anche sulle linee in condizioni di armamento non buone. Anche l'economia di esercizio ottenuta ripagò in maniera consistente.
 
Le locomotive nacquero dotate di [[freno]] automatico ad [[aria compressa]] Westinghouse e presa di vapore per il riscaldamento delle vetture viaggiatori. Per quanto riguarda il [[tender (treno)|tender]], venne adottato quello a tre assi per le prime unità fino alla 740.294 e per 150 locomotive successive quello unificato a [[carrello (ferrovia)|carrelli]] da 22 metri cubi.
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A partire dal [[1921]] la 740.324 venne trasformata mediante il montaggio della nuova distribuzione a valvole ''Caprotti''. La locomotiva sperimentale venne rinumerata 741.001 e in due anni percorse quasi 50.000 km con ottimi risultati. Vennero a seguito di ciò vennero trasformate altre sei locomotive.
 
Nel [[1937]] venne iniziata l'applicazione, a vari gruppi di locomotive a vapore, del nuovo sistema di preriscaldamento dell'acqua [[Preriscaldatore Franco-Crosti|Franco-Crosti]] che consentiva un'economia di carbone, in certi caso fino al 12 %. Negli anni successivi e nel dopoguerra un lotto di 81 locomotive gr. 740 ricevette l'applicazione del preriscaldatore al di sotto della caldaia, che venne innalzata, e con il fumaiolo di scarico laterale, dando una forma tipicamente asimmetrica alla macchina e costituì il [[Locomotiva Gruppo 741|gruppo 741]]. Un gruppo di 94 locomotive invece ebbe l'applicazione dei preriscaldatori ai due lati della caldaia e diede luogo alla nascita del [[Locomotiva Gruppo 743|gruppo 743]]. La modifica consentiva, non solo una certa economia di carbone ma anche un certo aumento della potenza e nel caso della 743 anche dello sforzo di trazione all'avviamento. Le due serie trasformate vennero accantonate alla soglia degli [[anni 1980|anni '80ottanta]].
 
Le locomotive del gruppo 740 e le sue trasformazioni avevano un [[rodiggio]] 1-4-0 e raggiungevano la [[velocità]] di 60 km/h.
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==Bibliografia==
*Aldo Riccardi, ''740. Le signore in nero'', in ''Tutto treno'', 21 (2008), n. 219, p. 24-31 e tav., n. 220, p. 28-34
*Gian Guido Turchi, ''740, quasi un secolo'', in ''I treni'', 29 (2008), n. 304, p. 18-25
*Bruno Maurri, ''50 anni sulla 740'', in ''I treni'', 29 (2008), n. 304, p. 26-30
 
* "Musi neri in azione" , Duegi editrice (DVD)