Il codice di Perelà: differenze tra le versioni

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'''Il Codice di Perelà''' di [[Aldo Palazzeschi]], scritto negli anni [[1908]]- [[1910]] venne pubblicato nel [[1911]] dalle Edizioni futuriste di "[[Poesia (rivista)|Poesia]]" e in seguito ripubblicato, con notevoli variazioni,nel [[1920]] dall'editore Vallecchi a Firenze e, sempre da Vallecchi nel [[1943]] nella raccolta ''Romanzi straordinari 1907-1914'', nel [[1954]] con il nuovo titolo ''Perelà uomo di fumo'', nel [[1958]] a [[Milano]] da Mondadori con il titolo originale fra le [[''Opere giovanili]]'' e da solo, con introduzione di L.De Maria, nell'edizione Mondadori del [[1973]].
 
La vicenda di questa [[favola]] allegorica o antiromanzo è molto semplice.
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Perelà è vissuto per trentatré anni nella cappa del camino di una villa, vicino al quale stavano sedute tre vecchie, Pena, Rete e Lama, che tenevano alimentato il fuoco e parlavano tra di loro. Perelà era stato formato ed educato dai loro lunghi discorsi e quando, d'un tratto, il chiacchierio delle tre donne era cessato, aveva atteso tre giorni e poi era sceso dal camino. Davanti al camino avevo trovato un paio di stivali che aveva indossato e poi si era messo in cammino verso la città.
Giunge così in città attirando la curiosità di tutti per il suo modo ondeggiante di camminare, per la materia impalpabile di cui è fatto, per la semplicità e il candore con cui parla.
 
Quando giunge al palazzo del re viene degnamente ospitato e ha occasione di ricevere una lunga schiera di persone autorevoli che vengono a esporgli i loro progetti e i loro pensieri. Perelà risponde a tutti con brevi monosillabi e lunghi silenzi.
(''articolo da continuaresviluppare'')