Francesco Maria Pratilli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Laureato in scienze sacre e profane all'Università di Napoli, divenne canonico della cattedrale di Capua e seppe abilmente condurre in porto le missioni che l'arcivescovo di quella città, il cardinale Nicolò Caracciolo (1703-1728) gli affidò presso i viceré ed i nunzi apostolici a Napoli nonché presso il cardinale Vincenzo Orsini a Benevento anche quando quest'ultimo fu eletto pontefice (Benedetto XIII, 1724-1730). Morto il cardinal Caracciolo, rinunziò al canonicato di Capua e visse a Napoli, dove si dedicò completamente agli studi di storia ed archeologia. [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] lo nominò socio dell'[[Accademia ercolanenseErcolanense]].
===Attività di falsario===
Benché gli siano stati riconosciuti indubbi meriti per la sua attività di erudito, tuttavia il Pratilli ricorse spesso a falsificazioni ed alla pubblicazione di fonti medievali apocrife sapientemente mescolate a quelle autentiche. A volte si limitò a plagiare gli stessi cronisti medievali o ad inventare di sana pianta avvenimenti sostenendo di averli appresi da fonti che sarebbero andate disperse dopo che lui ne aveva preso visione.
 
Un esempio di questa attività falsificatrice è quello messo della ''Cronaca dell'di Ubaldo'', messo in piedi nel 1751 e smascherato solo nel 1855 dall'[[esegesi]] di [[Bartolommeo Capasso]]<ref>[[Bartolommeo Capasso]], ''La Cronaca Napoletana di Ubaldo edita dal Pratilli nel 1751 ora stampata nuovamente e dimostrata una impostura del secolo scorso'', Napoli, 1855</ref><ref name=Pontieri35>[[Ernesto Pontieri]], ''Tra i [[Normanni]] nell'Italia Meridionale'', [[Morano editore]], 1948, p. 35</ref><ref>Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi]] editore, Milano-Napoli, 1971, 2<sup>a</sup> ed., pp. 35-51</ref>.
 
Sembra che la causa di queste sue aberrazioni sia da ricercare nell'ambizione di fama, ma la sua mancanza di onestà scientifica pare da ricondurre soprattutto al desiderio di acquistare a tutti i costi la benemerenza della sua patria.
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== Bibliografia ==
*Nicola Cilento, ''Il falsario della storia dei Longobardi meridionali: Francesco Maria Pratilli (1689-1763)'' in ''Italia meridionale longobarda'', [[Riccardo Ricciardi]] editore, 2<sup>a</sup> edizione, Milano-Napoli, 1971
*A. Soria, ''Memorie storico-critiche degli storici napoletani'', Napoli 1781-1782, vol. II, pag. 502;
*G. Tiraboschi, ''Storia della letteratura italiana'', Modena 1793, VIII, pag. 386.
*[[Ernesto Pontieri]], ''Tra i [[Normanni]] nell'Italia Meridionale'', [[Morano editore]], 1948
*[[Bartolommeo Capasso]], ''La Cronaca Napoletana di Ubaldo edita dal Pratilli nel 1751 ora stampata nuovamente e dimostrata una impostura del secolo scorso'', Napoli, 1855
 
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