Giuseppe Falcucci: differenze tra le versioni
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Nei primi anni della giovinezza ha come figure di sicuro riferimento due illustri parenti: Antonio Scerni, alto magistrato e giurista nell'ambito della gerarchia fascista, tra l'altro presidente di Sezione della Corte d’Appello di Bari, e il fratello del padre, Benedetto Falcucci, giovane sacerdote che, dopo aver conseguito una laurea in Filosofia ed una in Teologia, il 1º dicembre del 1945 sarà ordinato vescovo a soli quarant'anni: fautore convinto dell'istituzione della diocesi di Penne-Pescara, ne sarà poi anche il primo vescovo. Ma l’ascendente che questi autorevoli parenti hanno su di lui e la grande stima nei loro confronti non gli impediscono di aderire al Partito d’Azione dei fratelli Rosselli e di restare sempre fedele ad una formazione culturale essenzialmente laica e storicistica.
Nel 1943, conseguita la maturità classica presso il Convitto “G. B. Vico” di Chieti, in piena Guerra, riesce comunque ad iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Napoli, dove l'Anno Accademico 1943-44 si svolge regolarmente. Nel 1946, a Guerra finita, si trasferisce al terzo anno della stessa Facoltà dell’Università di Roma, dove due anni dopo si laurea brillantemente discutendo, relatore il prof. Paolo Brezzi, la tesi in Storia del Cristianesimo “L’archidiocesi di Chieti nel XVI secolo e il suo contributo alla restaurazione cattolica”. Intanto la sua passione per lo sport, mai rinnegata negli anni, lo induce a spedire al quotidiano “Il Momento” il resoconto di
Rientrato in Atessa con la laurea in tasca, colpito dalle difficoltà che incontra la Scuola pubblica a riorganizzarsi dopo la Guerra, rivela tutta la sua vocazione per l'insegnamento fondando una scuola privata con gli amici Raffaele Sciorilli Borrelli, già ordinario di Storia e Filosofia e futuro parlamentare del Partito comunista, e Raffele Bufano, ingegnere e matematico, che un ruolo importante avrà nella Rai che sta per nascere come geniale risolutore dei problemi tecnici che la trasmissione delle immagini via etere comporta. Anche se al posto dei banchi ci sono tavolini pieghevoli forniti da un Caffè, la scuola si afferma così rapidamente da indurre il Provveditore agli Studi di Chieti ad inviare un ispettore, l'autorevole preside Scenna. La scuola, ospitata nella casa di Don Luigi Iovacchini, accoglie studenti di ginnasio, magistrali, licei classico e scientifico, che a fine anno si recano a Lanciano per gli esami di Stato, sempre con esiti lusinghieri. L'ispezione ministeriale si conclude con un elogio ai promotori dell'iniziativa e con il riconoscimento ufficiale della Scuola.
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