Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2: differenze tra le versioni

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La guerra ebbe inizio il [[10 aprile]] 1809, quando l'esercito austriaco dell'arciduca Carlo invase la [[Baviera]], membro della Confederazione del Reno; forze austriache minori venero inviate ad attaccare gli alleati francesi in Polonia ed in Italia. Le forze francesi erano piuttosto sparpagliate, ma gli austriaci non riuscirono ad approfittare della situazione, rallentati dal clima avverso; il [[17 aprile]] Napoleone arrivò sul teatro delle operazioni, e si diede subito da fare per preparare la controffensiva. Dopo alcuni scontri preliminari, i due eserciti si affrontarono il [[22 aprile]] nella [[battaglia di Eckmühl]]: gli austriaci furono sconfitti, ma l'arciduca Carlo riuscì ad organizzare un riuscito ripiegamento sulla riva settentrionale del [[Danubio]], salvando il suo esercito dalla distruzione<ref>[[#Castle|Castle]], p. 28</ref>. Napoleone seguì quindi il corso del fiume fino a [[Vienna]], che si arrese il [[13 maggio]] dopo un breve bombardamento; l'esercito di Carlo si trovava a nord della città, sull'altra sponda del Danubio, e Napoleone lo attaccò il [[21 maggio]], dando inizio alla [[battaglia di Aspern-Essling]]: gli sforzi dei francesi furono gravemente ostacolati dal fatto che tutte le truppe ed i rifornimanti dovevano transitare attraverso un unico ponte sul fiume. La battaglia in sé, terminata il pomeriggio del [[22 maggio]], si concluse con uno stallo, ma le forze francesi, a corto di rifornimenti, ripiegarono quella sera stessa oltre il fiume: l'arciduca Carlo era riuscito ad infliggere a Napoleone la sua prima sconfitta in una battaglia campale<ref>[[#Castle|Castle]], p. 53</ref>. Gli austriaci speravano che la sconfitta inducesse i francesi a stipulare un trattato di pace<ref>[[#Castle|Castle]], p. 55</ref>, ma il primo pensiero di Napoleone divenne quello di vendicare lo smacco; il [[5 luglio]], dopo una lunga preparazione, la ''Grande Armée'' attraversò di nuovo il Danubio, impegnando l'armata austriaca nella [[battaglia di Wagram]]: i francesi ottennero una vittoria netta e decisiva, ma ancora una volta Carlo riuscì a salvare la sua armata dall'annientamento<ref>[[#Castle|Castle]], p. 85</ref>. Un armistizio venne stipulato tra i due comandanti l'[[11 luglio]], ma passarono diversi mesi prima di arrivare ad un trattato di pace definitivo, principalmente perché gli austriaci confidavano in un intervento dei loro alleati; le loro speranze vennero ben presto deluse: la Prussia inviò solo poche migliaia di volontari, la Russia mantenne un atteggiamento ostile verso l'Austria, e l'attacco diversivo britannico si concretizzò in uno [[spedizione Walcheren|sbarco in Olanda]] ai primi di agosto, che si risolse in un nulla di fatto. La [[pace di Schönbrunn]] venne infine firmata il [[14 ottobre]] 1809: l'Austria perse diversi territori a vantaggio della Francia, della Baviera e del ducato di Vrasavia, venne costretta a pagare una pesante indennità di guerra, ad aderire al blocco continentale ed a ridurre considerevolmente l'ammontare delle sue forze armate<ref>[[#Castle|Castle]], p. 90</ref>.
 
Intanto nella penisola iberica i combattimenti proseguivano. Un secondo corpo di spedizione britannico, di nuovo al comando di Wellesley, venne inviato in Portogallo nell'aprile del 1809; gli anglo-portoghesi controllavano Lisbona ed il sud del paese, ma il nord era stato occupato dalle forze del maresciallo [[Nicolas Jean-de-Dieu Soult|Soult]], mentre un secondo esercito francese sotto il maresciallo [[Claude-Victor Perrin|Victor]] si stava avvicinando da est. Con una serie di abili manovre, Wellesley forzò la linea del [[Duero|Douro]] ed inflisse una dura sconfitta a Soult nella [[seconda battaglia di Oporto]] il [[12 maggio]]<ref name=PhilipH-vol51-p11-14>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 51, pp. 11 - 14</ref>. Scacciati per la seconda volta i francesi dal Portogallo, Wellesley condusse l'armata anglo-portoghese verso est per portare aiuto all'esercito spagnolo del generale [[Gregorio García de la Cuesta|Cuesta]], ripetutamente sconfitto dalle forze di Victor. I due esreciti si ricongiunsero il [[21 luglio]], per poi affrontare i francesi nella [[battaglia di Talavera (1809)|battaglia di Talavera]]: nonostante i difficili rapporti con gli alleati spagnoli, Wellesley riuscì a vincere la sanguinosa battaglia, seppur a caro prezzo; la notizia del successo fece molto scalpore in Gran Bretagna, e Wellesley venne premiato per il successo con la nomina a [[duca]] di [[Wellington (Somerset)|Wellington]]<ref>[[#Fletcher|Fletcher]], pp. 9 - 10</ref>. Nonostante questi successi, il 1809 si concluse disastrosamente per gli alleati: gli spagnoli subirono una devastante sconfitta il [[19 novembre]] nella [[battaglia di Ocaña]], la Spagna meridionale venne invasa dalle forze di Soult, ed il governo spagnolo venne costretto a rifugiarsi a [[Cadice]], dove [[Assedio di Cadice|rimase assediato]] per due anni e mezzo; a causa di questi insuccessi, il duca di Wellington venne costretto a riportare le sue forze oltre il confine portoghese<ref name=PhilipH-vol51-p11-14 />. La campagna riprese sul finire di luglio del [[1810]], quando le forze del maresciallo [[Andrea Massena|Massena]], dopo aver espunganto la fortezza di [[Ciudad Rodrigo]] al termine di un lungo assedio, invasero il Portogallo; Wellington si ritirò lentamente verso la zona di Lisbona, dove erano state realizzate imponenti opere fortificate.