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Nel corso degli anni, Maradona è stato implicato in diversi procedimenti giudiziari, in parte risolti fuori dai tribunali. Quelli che hanno avuto più risalto sono stati quelli legati alla paternità, ma diversi sono stati quelli per droga, aggressione e questioni economiche. A seguito della positività per doping durante la sua permanenza a Napoli, la giustizia sportiva nel settembre [[1991]] lo condannò a 15 mesi di squalifica e la giustizia ordinaria a 14 mesi di prigione per possesso di stupefacenti, anche se Maradona non entrò mai in carcere<ref>{{cita web|url=http://www.elmundo.es/elmundodeporte/2004/04/19/futbol_internacional/1082375676.html|titolo=Maradona, el 'dios' de Argentina|editore=El Mundo|data=19-4-2004|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>. Pochi mesi dopo la positività, rientrato a Buenos Aires ad aprile, fu sorpreso in possesso di cocaina dalla polizia nel suo appartamento: fu trattenuto per una notte e liberato il giorno dopo, pagando una cauzione di 20.000 [[Peso argentino|pesos]], non fu processato penalmente ma venne condannato a sottoporsi ad un trattamento di riabilitazione<ref>{{Cita web|url=http://www.perfil.com/contenidos/2007/03/29/noticia_0035.html|titolo=Diego Maradona sale de otro round en la dura pelea contra la adicción y el fantasma de la muerte|editore=Perfil.com|data=29-3-2007|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>. Il [[2 febbraio]] [[1994]], pochi mesi prima del Mondiale, un gruppo di giornalisti circondò la casa di Maradona: in tutta risposta l'argentino sparò loro con un fucile ad aria compressa, venendo per questo condannato, anni dopo, a due anni di prigione con la condizionale e all'indennizzo dei giornalisti colpiti dagli spari<ref>{{cita web |url=http://www.clarin.com/diario/2001/02/23/s-04502.htm|titolo=Maradona, condenado|editore=Clarìn.com|data=23-2-2001|accesso=10-12-2009|lingua=es}}</ref>.
[[File:Maradona junior.jpg|thumb|left|Diego Maradona Jr., qui in una foto del [[2008]], incontrò il suo padre biologico solo nel [[2003]], durante un torneo di golf a [[Fiuggi]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/maradona/maradona/maradona.html|titolo=Le lacrime del campione, Maradona incontra il figlio|editore=Repubblica.it|data=20-05-2003|accesso=5-12-2009}}</ref>]]
Cristiana Sinagra iniziò una causa in Italia in modo che Maradona riconoscesse la paternità di suo figlio, chiamato Diego come suo padre, nato il [[20 settembre]] [[1986]] dopo una relazione tra i due. Il [[6 maggio]] [[1992]], dato che l'argentino si rifiutò per tre volte di sottoporsi al test del [[DNA]], il giudice Maria Lidia de Luca confermò la paternità, autorizzando la Sinagra ad usarne il cognome e obbligando il giocatore a pagare 4.000 dollari al mese<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/07/la-dama-bionda-ha-vinto-suo.html|titolo=LA 'DAMA BIONDA' HA VINTO, SUO FIGLIO E' DI MARADONA|editore=Repubblica.it|data=7-5-1992 |accesso=22-1-2010}}</ref>: la sentenza verrà poi confermata nel [[1995]]. Maradona comunque non lo riconnobbe mai veramente come suo figlio, dichiarando nell'ottobre del [[2005]] durante il suo programma televisivo ''La Noche del 10'': "Accettare non significa riconoscere. Ho due figlie con l'amore della mia vita. Si chiamano Dalma e Gianinna. Sto pagando i miei errori del passato. Un giudice mi obbligò a pagare, ma non può obbligarmi a sentire affetto per lui"<ref>Frase originale: "''Aceptar no es reconocer. Tengo dos hijas con mi amor de toda la vida. Se llaman Dalma y Gianina. Estoy pagando con dinero mis equivocaciones del pasado. Un juez me obligó a darle dinero, pero no puede obligarme a sentir amor por él.''"</ref><ref name=corrierejr>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/31/Maradona_padre_snaturato_Diego_pago_co_8_050831017.shtml|
[[Diego Sinagra]] non è l'unico figlio non riconosciuto nato da una relazione extraconiugale: nel [[1996]] nacque una bambina, che fu chiamata Jana, frutto della relazione dell'argentino con Valeria Sabalaín. Maradona, come già in passato, rifiutò di sottoporsi all'esame del DNA per cinque volte: il giudice Graciela Varela gli assegnò la paternità, autorizzò la madre ad usare il cognome Maradona<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/1999/08/06/e-03601d.htm|titolo=Una jueza adjudicó a Maradona la paternidad de una nena|editore=Clarìn.com|data=6-8-1999|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref> e il [[29 giugno]] [[2001]], durante la sentenza di appello, dispose una quota per gli alimenti pari a 2.000 pesos<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2001/06/29/s-04102.htm|titolo=Paternidad de Maradona|editore=Clarìn.com|data=29-6-2001|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. Nel [[2004]] venne raggiunto un accordo tra le parti per la chiusura della causa, sulla base di un pagamento di 400 mila pesos e di 2.400 pesos di alimenti mensili tramite l'impresa ''Aceites y Esencias Patagónicas'', alla quale Maradona aveva ceduto alcuni diritti commerciali<ref>{{cita web|http://www.clarin.com/diario/2007/03/08/sociedad/s-03801.htm|titolo=Investigan las cuentas bancarias de Maradona por presunta evasión|editore=Clarìn.com|data=8-3-2007|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>. L'azienda non rispettò l'accordo, pertanto si riaprì la disputa legale che, a seguito del pagamento delle cifre pattuite, vide l'assoluzione di Maradona: l'indagine infatti provò che la responsabilità dei pagamenti era a carico di Guillermo Coppola, indicato pertanto come colpevole dei mancati pagamenti<ref>{{cita web|url=http://www.terra.com/deportes/articulo/html/fox97467.htm|titolo=Maradona exonerado causa impago pensión a hija extra matrimonial|editore=Terra.com|data=20-4-2004|accesso=12-12-2009|lingua=es}}</ref>.
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