Catullo è uno dei più noti rappresentanti della scuola dei ''[[poetae novi|neoteroi]]'' (cioè "poeti nuovi"), i quali si richiamavano direttamente al poeta greco [[Callimaco]], cheil quale creò un nuovo stile poetico che rappresenta una netta cesura rispetto alla [[poesia epica]] di tradizione [[Omero|omerica]]. Sia Callimaco che Catullo, infatti, non descrivono le gesta degli antichi [[eroe|eroi]] o degli dei (eccezion fatta, forse, per i ''carmina'' 63 e 64) ma si concentrano su tematiche legate ad episodi semplici e quotidiani. Da questa matrice callimachea accresce anche il gusto per la poesia breve, erudita e stilisticamente perfetta. Si sviluppano, originari dell'alessandrinismo e nati da poeti greci come [[Callimaco]], [[Teocrito]], [[Asclepiade]], [[Fileta di Cos]] ed [[Arato]], generi quali l'[[epillio]], l'elegia erotico-mitologica, l'epigramma, che più sono apprezzati e ricalcati dai poeti latini.
Catullo stesso definì il suo libro ''expolitum'' (cioè "levigato") a riprova del fatto che i suoi versi sono particolarmente elaborati e curati. Inoltre, al contrario della poesia epica, l'opera catulliana intende evocare sentimenti ed emozioni profonde nel lettore.