Adolphe-Charles Adam: differenze tra le versioni

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== La vita ==
Adolphe-Charles Adam, figlio di [[Louis Adam]], un docente del [[Conservatorio]] di Parigi, naque il [[24 luglio]] 1803 a [[Parigi]], città in cui morì il [[3 maggio]] [[1856]]
'''Adolphe-Charles Adam''', figlio di [[Louis Adam]], non fu in un primo tempo destinato dai suoi genitori allo studio della musica, ma venne messo molto giovane, in un pensionato per cominciare studi letterari e per diversi anni frequentò il [[liceo]] "Napoleone", ma, nemico dello studio, vi fece pochi progressi e non andò al di là della quarta classe. Dietro le sue insistenti e reiterate richieste, suo padre acconsentì infine a ritirarlo dal collegio e a dargli un maestro di musica che ebbe a lagnarsi di lui, non meno dei suoi professori di [[greco]] e [[latino]].
 
Non fu in un primo tempo destinato dai suoi genitori allo studio della [[musica]], ma venne messo molto giovane in un pensionato per cominciare gli studi letterari, e per diversi anni frequentò il [[liceo]] "Napoleone". In questo periodo frequentò in segreto, contro il volere paterno, l'amico compositore [[Ferdinand Hérold]], apprendendo le basi della muisica.
Musicista d'istinto, gli sembrava più facile indovinare il meccanismo dell'arte che apprenderlo, d'altronde, poco sorvegliato nel suo studio, godeva di una grande libertà, di cui non è raro che un giovane abusi:
 
Poco amante dello studio, fece pochi progressi e non andò al di là della quarta classe. Dietro le sue insistenti e reiterate richieste, suo padre acconsentì infine a ritirarlo dal collegio e a dargli un maestro di musica, a patto che la composizione rimanesse per lui solo un hobby e non una professione.<br>
''La libertade, o giovani''<br>
Anche il maestro ebbe a lagnarsi di lui non meno dei suoi professori di [[greco]] e [[latino]].
''è un ben di cui sovente''<br>
''abusa il genio facile''<br>
''che tardi poi si pente''
 
Musicista d'istinto, gli sembrava più facile indovinare il meccanismo dell'arte che apprenderlo, d'altronde, poco sorvegliato nel suo studio, godeva di una grande libertà, di cui non è raro che un giovane abusi:.
In capo a qualche anno quindi, si trovò nella condizione di poter suonare abbastanza bene il [[piano]] e di improvvisare con facilità sugli [[Organo|organi]] di più chiese di [[Parigi]], senza aver fatto nulla per pervenire a questo risultato e sebbene non fosse in grado di leggere speditamente una sola lezione di [[solfeggio]]. Aveva ricevuto qualche lezione di [[armonia]] da [[Widerker]], e, poco dopo ([[1817]]), entrò al [[Conservatorio]], luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine, l'organizzazione della scuola, trionfò sulla sua indolenza.
 
In capo a qualche anno quindi, si trovò nella condizione di poter suonare abbastanza bene il [[piano]] e di improvvisare con facilità sugli [[Organo|organi]] di più chiese di [[Parigi]], senza aver fatto nullamolto per pervenire a questo risultato e sebbenesenza non fosseessere in grado di leggere speditamente una sola lezione di [[solfeggio]]. Aveva ricevuto qualche lezione di [[armonia]] da [[Widerker]], e, poco dopo ([[1817]]), entrò al [[Conservatorio]], luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine, l'organizzazione della scuola, trionfò sulla sua indolenza.
Dopo aver seguito bene o male un corso di [[armonia]] sotto [[Antonin Reicha]], si mise a scrivere delle arie, dei duetti, delle scene intere, poco notevoli dal punto di vista della correttezza dello stile, ma in cui si trovavano delle facili melodie. [[François Adrien Boïeldieu]], che ebbe occasione di vedere questi saggi, credette di scorgervi il germe del [[talento]]. Prese Adam con sé nel suo corso di [[composizione]] e da questo momento il gusto dello studio si risvegliò nel giovane musicista. C'era, tra il maestro ed il discepolo, una singolare analogia di spirito e di passone per l'arte, fatta salva la differenza di talento. Tutti e due erano melodisti, tutti e due avevano per qualità dominante l'istinto dell'espressione della parola cantata e l'intelligenza scenica.
 
Aveva ricevuto qualche lezione di [[armonia]] da [[Jacques Widerkehr]], e, poco dopo ([[1817]]), entrò al [[Conservatorio]], luogo in cui non perse le sue cattive abitudini, ma dove infine grazie all'organizzazione della scuola perse la sua indolenza.
Adam era stato l'allievo che meglio conveniva al modo di insegnare tenuto da Boieldieu e questi, di contro, il maestro che meglio poteva sviluppare le capacità dell'allievo. Da lì l'intimità che si stabilì tra loro al primo incontro e i rapidi progressi del giovane compositore sotto la guida dell'autore de ''La dame blanche''.
Quando Adam concorse all'"Accademia delle belle arti" dell'istituto per il gran premio di composizione, la sezione di musica, chiamata a giudicare, notò la somiglianza del suo stile con quello del suo maestro. Gli fu assegnato il secondo premio. Aveva sperato nel primo, ma non se ne ebbe troppo a male, perché, più che viaggiare col titolo di pensionato dello stato, gli premeva darsi immediatamente alla carriera di compositore drammatico alla quale si sentiva predestinato.
 
Dopo aver seguito bene o male un corso di [[armonia]] sotto [[Antonin Reicha]], si mise a scrivere delle arie, dei duetti, delle scene intere, poco notevoli dal punto di vista della correttezza dello stile, ma in cui si trovavano delle facili melodie. [[François Adrien Boïeldieu]], che ebbe occasione di vedere questi saggi, credette di scorgervi il germe del [[talento]]. Prese Adam con sé nel suo corso di [[composizione]] e da questo momento il gusto dello studio si risvegliò nel giovane musicista. C'era, tra il maestro ed il discepolo, una singolare analogia di spirito e di passone per l'arte, fatta salva la differenza di talento. Tutti e due erano melodisti, tutti e due avevano per qualità dominante l'istinto dell'espressione della parola cantata e l'intelligenza scenica.
Ma per arrivare al [[teatro]], non bastava aver compiuto gli studi con qualche successo, poiché il talento di un musicista non può essere apprezzato che sulla scena, ma prima bisogna arrivarci. Comprendendo la difficoltà di uscire da questo circolo vizioso, Adam non immaginò mezzo migliore dell'introdursi a poco a poco nel teatro.<br>
Dapprima sinfonista saltuario del ginnasio drammatico, divenne poi accompagnatore al piano ed ebbe l'opportunità di conoscere alcui autori e divenirne amico. Qualcuno gli scrisse dei versi da mettere in musica e le graziose melodie che scrisse per ''Le batelièr'', ''Caleb'', ''Le Hussard de Felsheim'' e altri [[Vaudeville]], divennero popolari e precorsero i suoi più importanti successi.
 
Adam era stato l'allievo che meglio conveniva al modo di insegnare tenuto da Boieldieu e questi, di contro, il maestro che meglio poteva sviluppare le capacità dell'allievo. DaSi stabilì l'intimitàuna chestretta si stabilìintimità tra loro alsin dal primo incontro, cosa che efavorì i rapidi progressi del giovane compositore sotto la guida dell'autore de ''La dame blanche''.
Nello stesso tempo in cui si faceva conoscere per queste graziose bagatelle, improvvisava con una prodigosa fecondità fantasie e variazioni sulla maggior parte delle opere rappresentate a Parigi, particolarmente, ''[[La muta di Portici]]'', ''la Fiancée'' di [[Aubert]], il ''Moïse et Pharaon'', ''[[Le Comte Ory]]'' e il ''[[Guglielmo Tell]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], ''La dame blanche'', ''Les deux nuits'' di Boieldieu e molte altre.
 
Quando Adam concorse all'"[[Accademia delle belle arti"]] dell'istituto per il gran premio di composizione, la sezione di musica, chiamata a giudicare, notò la somiglianza del suo stile con quello del suo maestro. Gli fu assegnato il secondo premio per l'opera ''Le mal du pays''. Aveva sperato nel primo, ma non se ne ebbe troppo a male, perché, più che viaggiare col titolo di pensionato dello stato, gli premeva darsi immediatamente alla carriera di compositore drammatico alla quale si sentiva predestinato.
La prima opera che Adam poté portare sulle scene fu ''Pierre et Catherine'', in un atto, fatta rappresentare nel febbraio del [[1829]] al teatro dell'opéra-comique. Quest'opera fu bene accolta dal pubblico. ''Danilowa'', altra opera in tre atti, rappresentata nello stesso teatro nell'aprile del [[1830]], è una composizione più importante, nella fattura della quale si nota più abilità e che faceva ben sperare per l'avvenire.<br>
Sfortunatamente, per diverso tempo dopo questo iniziale successo, il desiderio di far presto sembrò prevalere su quello di far bene, le sue opere si succedevano con rapidità, ma rasentavano la faciloneria e il cattivo gusto. Tutto ciò fece temere che il compositore non fosse destinato a lasciare una traccia duratura di sé nella storia della musica, ma ''le Proscrit'', opera in tre atti, rappresentata il [[17 settembre]] [[1833]], provò, per fortuna, il contrario.
 
Ma perPer arrivare al [[teatro]], non bastava aver compiuto gli studi con qualche successo, poiché il talento di un musicista non può essere apprezzato che sulla scena, mae prima bisogna arrivarci. Comprendendo la difficoltà di uscire da questo circolo vizioso, Adam non immaginò mezzo migliore dell'introdursi a poco a poco nel teatro.<br>
A questa opera seguirono molti altri lavori teatrali nonché balletti in cui non è raro trovare melodie molto graziose, fino al [[1845]], quando la sua attività sembra subire una battuta d'arresto.<br>
Dapprima sinfonista saltuario del ginnasio drammatico, divenne poi accompagnatore al piano ed ebbe l'opportunità di conoscere alcuialcuni autori e divenirne amico. Qualcuno gli scrisse dei versi da mettere in musica, e le graziose melodie che scrisse per ''Le batelièr'', ''Caleb'', ''Le Hussard de Felsheim'' e altri [[Vaudevillevaudeville]], divennero popolari e precorsero i suoi più importanti successi.
Nel [[1849]] tornò sulle scene con le opere ''Toreador'', ''Le fanal'' e il balletto ''La filleule des Fées'' e una moltitudine di altre composizioni, tra cui diverse messe solenni.
 
Nello stesso tempo in cui si faceva conoscere per queste graziose [[bagatella|bagatelle]], improvvisava con una prodigosa fecondità fantasie e variazioni sulla maggior parte delle opere rappresentate a Parigi, particolarmente, ''[[La muta di Portici]]'', ''la Fiancée'' di [[Aubert]], il ''Moïse et Pharaon'', ''[[Le Comte Ory]]'' e il ''[[Guglielmo Tell]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]], ''La dame blanche'', ''Les deux nuits'' di Boieldieu e molte altre.
Decorato con la croce della [[Legion d'Onore]], uomo amabile e di spirito, Adam si era fatto molti amici che seppe conservare anche quando iniziò l'attività di critico per i giornali. Ottene inoltre nel [[1844]] di poter succedere a [[Berton]] alla guida della sezione di musica, ma non mancavano, accanto a questi riconoscimenti, motivi atti a gettare tristezza nel suo animo. Non si nascondeva che i successi ottenuti a teatro erano effimeri perché basati sull'esperienza pratica, piuttosto che ispirati. Mancava loro la distinzione e la qualità delle idee, e sentiva che, pur avendo composto cinquantatré opere e una quantità di altre composizioni, questo non bastava per la sua gloria.
 
La prima opera che Adam poté portare sulle scene fu ''Pierre et Catherine'', in un atto, fatta rappresentare nel febbraio del [[1829]] al [[Teatro dell'opéra-comique]]. Quest'opera fu bene accolta dal pubblico.
Chissà se anche questo fardello non abbia contribuito ad affrettarne la morte. Quel giorno sembrava calmo, niente annunciava la sua sofferenza, aveva assistito al debutto di una cantante all'[[Opera]] e alle dieci si ritirò a casa sua. Al mattino seguente [[3 maggio]] [[1856]], lo si trovò morto nel suo letto.
 
La prima opera che Adam poté portare sulle scene fu ''Pierre et Catherine'', in un atto, fatta rappresentare nel febbraio del [[1829]] al teatro dell'opéra-comique. Quest'opera fu bene accolta dal pubblico. ''Danilowa'', altra opera in tre atti, rappresentata nello stesso teatro nell'aprile del [[1830]], è una composizione più importante, nella fattura della quale si nota più abilità e che faceva ben sperare per l'avvenire.<br>
Dal [[1830]] al [[1832]] si trasferì a [[Londra]], dove scrisse prevalentemente balletti per il [[King's Theater]], ricevendo anche un premio per un allestimento del [[Faust]].
 
Sfortunatamente, per diverso tempo dopo questo iniziale successo, il desiderio di far presto sembrò prevalere su quello di far bene, le sue opere si succedevano con rapidità, ma rasentavano la faciloneria e il cattivo gusto. Tutto ciò fece temere che il compositore non fosse destinato a lasciare una traccia duratura di sé nella storia della musica, ma ''le Proscrit'', opera in tre atti, rappresentata il [[17 settembre]] [[1833]], provò, per fortuna, il contrario.
Nel [[1834]] compose ''Le Chalet'', il suo successo maggiore.
 
A questa opera seguirono molti altri lavori teatrali nonché [[balletto|balletti]] in cui non è raro trovare melodie molto graziose, fino al [[1845]], quando la sua attività sembra subire una battuta d'arresto.<br>
 
Nel [[1847]] con il piccolo capitale accumulato aprì un proprio teatro, l'[[Opéra-National]], che però dovette chiudere dopo soli quattro mesi, lasciando Adam in grande crisi finanziaria. Riuscì a risollevarsi solo dopo cinque anni, e solo grazie alle [[royalty|royalties]] delle sue opere più famose.
 
Nel [[1849]] tornò sulle scene con le opere ''Toreador'', ''Le fanal'' e il balletto ''La filleule des Fées'', eoltre a una moltitudine di altre composizioni, tra cui diverse messe solenni.
 
Decorato con la croce della [[Legion d'Onore]], uomo amabile e di spirito, Adam si era fatto molti amici che seppe conservare anche quando iniziò l'attività di critico per i giornali. Ottene inoltre nel [[1844]] di poter succedere a [[Berton]] alla guida della sezione di musica, ma non mancavano, accanto a questi riconoscimenti, motividiverse attiquestioni atte a gettare tristezza nel suo animo. Non si nascondeva che i successi ottenuti a teatro erano effimeri perché basati sull'esperienza pratica, piuttosto che ispirati. Mancava loro la distinzione e la qualità delle idee, e sentiva che, pur avendo composto cinquantatré opere e una quantità di altre composizioni, questo non bastava per la sua gloria.
 
Non nascondeva a se stesso che i successi ottenuti a teatro erano effimeri perché basati sull'esperienza pratica, piuttosto che ispirati. Mancava loro la distinzione e la qualità delle idee, e sentiva che, pur avendo composto cinquantatré opere e una quantità di altre composizioni, questo non bastava per la sua gloria.
 
Chissà se anche questoQuesto fardello nonpotrebbe abbiaaver contribuitocontrubuito ad affrettarne la morte., Quelavvenuta giornoimprovvisamente sembravaa calmosoli 52 anni, nientesenza annunciavaalcuna laavvisaglia suadi sofferenza,. Quyel giorno aveva assistito al debutto di una cantante all'[[Opera]] e alle dieci si ritirò a casa sua. Al mattino seguente [[3 maggio]] [[1856]], lo si trovò morto nel suo letto.
 
== Opere ==