SMS Goeben: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix trad |
Bot/richieste/errori comuni, replaced: poichè → poiché, un'altro → un altro, typos fixed: using AWB |
||
Riga 29:
| velocità=25.5, velocità massima 28.4 nodi.<ref name="Staff 12" />
| velocità_km=
| autonomia=4.120
| capacità_di_carico=
| equipaggio=43 ufficiali 1.010 marinai<ref name="Staff 12" />
Riga 43:
}}
'''[[Seiner Majestät Schiff|SMS]] Goeben''' (la ''Nave di Sua Maestà Goeben'') fu la seconda corazzata della classe [[Classe
Quattro mesi dopo la sua entrata in servizio del 2 luglio [[1912]], la ''Goeben'', con l'incrociatore leggero [[SMS Breslau]], costituì la Divisione del Mediterraneo della Marina Tedesca che operò durante le [[Guerre balcaniche]]. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, il 28 luglio 1914, la ''Goeben'' e la ''Breslau'' sfuggirono alle forze navali britanniche e raggiunsero [[Constantinopoli]]. Le due navi furono cedute all' Impero Ottomano il 16 agosto 1914 e la ''Goeben'' divenne l'ammiragglia della [[Osmanlı Donanması|flotta ottomana]] con il nome di '''''Sultano Yavuz Selim''''', abbreviato in '''''Yavuz'''''. Nel 1936 fu ribattezzata '''TCG ''Yavuz''''' ("Nave della Repubblica Turca ''Yavuz''"); trasportò le spoglie mortali di [[Mustafa Kemal Atatürk]] da [[Istanbul]] a [[İzmit]] nel [[1938]]. La ''Yavuz'' rimase l'ammiraglia della Marina Turca fino al suo ritiro dal servizio nel [[1950]].
Riga 51:
== Costruzione ==
La [[Kaiserliche Marine|Marina Imperiale]] ordinò la ''Goeben'' il terzo [[Incrociatore da battaglia]] tedesco, l'8 aprile 1909 con la denominazione provvisoria di "H" dai cantieri [[Blohm + Voss|Blohm & Voss]] di Amburgo ed il numero di costruzione 201. lo scafo fu impostato il 19 agosto e varato il 28 marzo 1911. Completato l'allestimento, la nave entrò in servizio nella Marina Tedesca il 2 luglio 1912.
La ''Goeben'' misurava 186.6 m di lunghezza, 29.4 m di larghezza, e pescava 9.19 m a pieno carico. Il dislocamento era di 22.612t, raggiungendo le 25.300t a pieno carico. La ''Goeben'' era spinta da due gruppi di turbine ''Parsons'' su 4 assi alimentate da 24 [[caldaia a tubi d'acqua|caldaie a tubi d'acqua]] ''Schulz-Thornycroft'', che fornivano 52,000 cv agli assi (39,000
L'armamento principale era costituito da 10 cannoni da 280 mm in cinque torrette binate. L'artiglieria secondaria era formata da dodici cannoni da 150 mm posti in [[casamatta]] nella parte centrale della nave e dodici da 88 mm a prua, a poppa e intorno alla torre di comando anteriore. Era anche dotata di quattro tubi lanciasiluri da 500 mm sotto la linea di galleggiamento.
== Guerre balcaniche ==
Riga 66:
== Prima guerra mondiale ==
=== Inseguimento della Goeben e della Breslau ===
{{Main|Inseguimento della Goeben e della Breslau}}
[[File:Bundesarchiv Bild 134-D0004, Großer Kreuzer "Goeben".jpg|thumb|right|''Goeben'' alla fonda in porto, data ignota.]]
Il [[Kaiser Wilhelm II]] aveva ordinato che, in caso di guerra, la ''Goeben'' e la ''Breslau'' avrebbero dovuto sia condurre dei raid nel Mediterraneo occidentale per impedire il transito di truppe francesi dal nord Africa all'Europa,<ref name=Halpern51/> sia cercare di forzare Gibilterra e tornare in acque tedesche attraverso l'Atlantico, a discrezione del loro comandante.<ref name=Herwig153>Herwig, p. 153</ref> Il 3 agosto 1914, la due navi dirigevano verso l'Algeria quando il contrammiraglio Souchon ricevette la notizia della dichiarazione di guerra alla Francia. La ''Goeben'' bombardò il porto di [[Skikda|Philippeville]] (oggi ''Skikda'', Algeria) per circa 10 minuti, la mattina del 3 agosto, mentre la ''Breslau'' colpiva Bône (oggi [[Annaba]]) seguendo gli ordini del Kaiser.<ref name=Halpern52>Halpern, p. 52</ref> Gli ammiragli [[Alfred von Tirpitz]] e [[Hugo von Pohl]] gli trsmisero, successivamente, degli ordini segreti di dirigersi verso [[Costantinopoli]], in contrasto con la volontà del Kaiser ed a sua insaputa.<ref name=Herwig153/>
Dato che la ''Goeben'' non poteva raggiungere Costantinopoli senza fare rifornimento di carbone, Souchon diresse verso [[Messina]]. Le due navi incontrarono i due [[incrociatore da battaglia|incrociatori da battaglia]] britannici ''[[HMS Indefatigable (1909)|HMS Indefatigable]]'' e la ''[[HMS Indomitable]]'', ma la Germania non aveva ancora dichiarato guerra alla Gran Bretagna e quindi non ci fu ingaggio. I britannici cercarono di inseguire la squadra tedesca ma Souchon potè superarli in velocità ed arrivare a Messina il 5 agosto.
Riga 77 ⟶ 76:
Seconda Convenzione dell'Aia, capitolo 13</ref> Le autorità italiane del porto di Messina si mostrarono compiacenti e consentirono alla ''Goeben'' ed alla ''Breslau'' di rimanere in porto per circa 36 ore mentre venivano rifornite di carbone da una carboniera tedesca.<ref>Bennett, p. 31</ref> Nonostante il tempo guadagnato le riserve di carbone della ''Goeben'' non erano sufficienti per raggiungere Costantinopoli, così Souchon organizzò un incontro con un'altra carboniera nel [[Mar Egeo]].<ref name=Halpern52/> La flotta francese rimase nel Mediterraneo occidentale, seguendo le direttive del comandante della flotta del Mediterraneo, l'ammiraglio [[Augustin Boué de Lapeyrère]], che era convinto che Souchon avrebbe cercato di fuggire in Atlantico o raggiungere il porto austriaco di Pola.<ref>Halpern, pp. 55–56</ref>
La squadra tedesca partì da Messina il 6 agosto e si diresse verso il Mediterraneo orientale. I due incrociatori da battaglia britannici erano a 100 miglia di distanza, mentre un terzo il ''[[HMS Inflexible]]'', si stava rifornendo di carbone nel porto di [[Bizerta]], in Tunisia. L'unica forza navale britannica che si trovava sulla rotta di Souchon era la prima squadra di incrociatori (''1st Cruiser Squadron''),<ref>Bennett, p. 33</ref> che consisteva in quattro [[incrociatore corazzato|incrociatori corazzati]] ''HMS Defence'', ''HMS Black Prince'', ''HMS Duke of Edinburgh'' e ''HMS Warrior'' sotto il comando del contrammiraglio [[Ernest Troubridge]].<ref>Bennett, p. 27</ref> La squadra tedesca si diresse inizialmente verso l'Adriatico per ingannare gli inseguitori, riuscendo a confondere Troubidge che navigò verso l'imbocco dell'Adriatico. Dopo aver capito l'errore, Troubridge invertì la rotta e ordinò all'incrociatore leggero ''HMS Dublin'' e a due [[cacciatorpediniere]] di lanciare un attacco con i [[siluro|siluri]] contro le navi tedesche. Le vedette della ''Breslau'' avvistarono gli attaccanti e nel buio, riuscirono a sfuggire all'attacco senza essere scoperte.
Troubridge rinunciò all'inseguimento il 7 agosto, convinto che ogni attacco contro la ''Goeben'' —armata con cannoni da 280 mm— portato con i suoi antiquati incrociatori corazzati sarebbe stato suicida.<ref>Bennet, pp. 33–34</ref> La rotta di Souchon verso Costantinopoli diventava, ora evidente.<ref name=Halpern56>Halpern, p. 56</ref>
Riga 83 ⟶ 82:
=== Attività nel Mar Nero ===
==== 1914 ====
Riga 103 ⟶ 101:
Il 25 aprile, lo stesso giorno dello sbarco a [[Campagna dei Dardanelli|Gallipoli]], navi russe si portarono a largo del Bosforo e bombardarono i forti all'ingresso dello stretto. Due giorni dopo la ''Yavuz'' di diresse verso sud per bombardare le truppe dell'Intesa a Gallipoli, scortata dalla corazzata [[pre-dreadnought]] ''Togut Reis'' (ex ''SMS Weissenburg''). Furono avvistate al tramonto, da un pallone frenato, mentre si schieravano. Quando la prima salva da 380 mm della ''[[HMS Queen Elizabeth (1913)]]'' colpì le acque vicino alla loro posizione, la ''Yavuz'' si spostò vicino alle scogliere, dove non poteva essere raggiunta dai colpi della ''Queen Elizabeth''.<ref>Corbett, p. 359</ref> Il 30 aprile, la ''Yavuz'' tentò ancora la missione di bombardamento, ma fu individuata dalla corazzata ''pre-dreadnought'' ''[[HMS Lord Nelson (1906)]]'' che si era portata all'interno dei Dardanelli per bombardare il comando turco presso [[Çanakkale]]. La nave britannica riuscì soltanto a lanciare cinque proiettili prima che la ''Yavuz'' si portasse fuori tiro.<ref>Corbett, p. 370</ref>
Il primo maggio
Nel maggio due dei cannoni da 150 mm furono sbarcati per essere usati a terra,<ref name="Staff 12"/> e anche quattro da 88 mm, posizionati sulla sovrastruttura di prora.<ref>Campbell, p. 23</ref> Quattro cannoni antiaerei da 88 mm furono installati sulle sovrastrutture alla fine del 1815.<ref>Brice, p. 276</ref>
[[File:Bundesarchiv Bild 134-B0032, Großer Kreuzer Goeben.jpg|thumb|left|La ''Yavuz'' procede a tutto vapore]]
Il 28 luglio la ''Midilli'' urtò una mina, imbarcando 610 t di acqua e non fu più in grado di scortare i convogli di carbone da [[Provincia di Zonguldak|Zonguldak]] al Bosforo. Così la ''Yavuz'' fu assegnata a questo compito strategico e il 10 agosto scortava un convoglio di cinque carboniere, insieme alla ''Hamidiye'' e a tre [[torpediniera|torpediniere]]. Durante il tragitto vennero attaccati da un sottomarino russo, il ''Tyulen'' (Тюлень - foca), che affondò una delle carboniere. Il giorno successivo il ''Tyulen'' e un
Due cacciatorpediniere russe, il ''Bystry'' e il ''Pronzitelni'', attaccarono un convoglio di due carboniere scortato dalla ''Hamidiye'' e da due torpediniere il cinque settembre. I cannoni da 150 mm dell<nowiki>'</nowiki>''Hamidiye'' andarono in avaria, così la ''Yavuz'' fu inviata in soccorso, ma giunse troppo tardi: le due carboniere si erano già gettate in secca per evitare la cattura.<ref name=Halpern234/>
Riga 117 ⟶ 115:
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1981-137-08A, Konstantinopel, Besuch Kaiser Wilhelm II..jpg|thumb|right|Il Kaiser Wilhelm II visita la ''Yavuz'' nell'ottobre 1917.]]
L'ammiraglio Souchon inviò la ''Yavuz'' a Zonguldak l'otto gennaio, per proteggere una carboniera scarica che si avvicinava al porto, ma i Russi affondarono la carboniera prima dell'arrivo della ''Yavuz''. Tornando verso il Bosforo, incontrò la ''Imperatritsa Ekaterina''. Le due navi iniziarono un breve scambio di colpi, iniziato alla distanza di 18.500 m. La ''yavuz'' virò a sud-ovest, e nei primi quattro minuti dello scontro, sparo cinque salve dalle batterie principali. Nessuna delle due navi riuscì a colpire l'avversario, ma alcune schegge di un colpo esploso in prossimità, colpirono ''Yavuz''.<ref name=H237>Halpern, p. 237</ref> Nonostante fosse, sulla carta, molto più veloce della ''Imperatritsa Ekaterina'', aveva la carena pesantemente incrostata e gli assi delle eliche in cattive condizioni. Queste condizioni resero la fuga della ''Yavuz'' molto difficile dalla potente corazzata russa, che era accreditata per 23,5 nodi di velocità massima.<ref name=C26>Campbell, p. 26</ref> Langensiepen e Güleryüz non fanno cenno di questo scontro.</ref>
Le forze russe stavano guadagnando ampie fasce del territorio ottomano durante la [[Campagna del Caucaso]]. Nel tentativo di prevenire ulteriori avanzate delle forze russe, la ''Yavuz'' trasportò 429 fra soldati ed ufficiali, una batteria da montagna, mitragliatrici e delle unità aeree, 1.000 fucili e 300 casse di munizioni a Trebisonda il quattro febbraio.<ref>Halpern, p. 241</ref> Il quattro marzo, la Marina Russa sbarcò un distaccamento di circa 2.100 uomini, insieme a cannoni da montagna e cavalli, su entrambi i lati del porto di Atina (oggi Pazar, sull'estremità est della costa turca del Mar Nero). I turchi furono colti di sorpresa e costretti ad evacuare il porto.<ref>Halpern, p. 240</ref> Un altro sbarco avvenne, in giugno, nella baia di Kavata, 5 miglia ad est di Trebisonda.<ref>Halpern, pp. 243–244</ref> Nel tardo giugno, le forze turche contrattaccarono e penetrarono per 20 miglia attraverso le linee russe. La ''Yavuz'' e la ''Midilli'' condussero una serie di azioni di appoggio all'attacco turco. Il 4 luglio la ''Yavuz'' cannoneggiò il porto di [[Tuapse]], dove affondò un vapore e uno ''[[schooner]]''.<ref>Halpern, pp. 244–245</ref> Le navi turche si diressero, poi verso nord per aggirare le navi russe che avevano lasciato Sebastopoli per intercettarle, per poi tornare nel Bosforo.<ref>Halpern, p. 245</ref> La ''Yavuz'' rimase in scalo fino a settembre per le riparazioni agli assi delle eliche.<ref>Langensiepen and Güleryüz, p. 51</ref>
Riga 125 ⟶ 123:
==== 1918 ====
Il 20 gennaio [[1918]], la ''Yavuz'' e la ''Midilli'' lascairono i Dardanelli sotto il comando del vice-ammiraglio Rebeur-Paschwitz, che aveva sostituito Wilhelm Souchon richiamato in patria a settembre. L'intenzione di Rebeur-Paschwitz era di attirare le forze dell'Intesa lontano dalla Palestina in appoggio delle forze turche nell'area.<ref name=Halpern255>Halpern, p. 255</ref> Fuori dagli stretti, nella sortita nota come la [[Battaglia di Imbros]], la ''Yavuz'' sorprese ed affondò il [[monitore]] ''HMS Raglan'' e il ''HMS M28'' che erano alla fonda e prive di scorta. Rebeur-Paschwitz decise di avanzare verso il porto di Mudros nell'isola di [[Lemno
La ''Yavuz'' scortò la commissione dell'Impero Ottomano ad [[Odessa]] per partecipare ai negoziati successivi al trattato di Brest-Litovsk, il 30 marzo 1918. <!-- After returning to Constantinople she sailed in May to Sevastopol where she had her hull cleaned and some leaks repaired. ''Yavuz'' and several destroyers sailed for [[Novorossiysk]] on 28 June to intern the remaining Soviet warships, but they had already been scuttled when the Turkish ships arrived. The destroyers remained, but ''Yavuz''returned to Sevastopol. On 14 July the ship was [[laid up]] for the rest of the war.<ref>Langensiepen and Güleryüz, p. 54</ref> While in Sevastopol, dockyard workers scraped fouling from the ship's bottom. ''Yavuz'' subsequently returned to Constantinople, where from 7 August to 19 October a concrete cofferdam was installed to repair one of the three areas damaged by mines.<ref name=C26/> -->
Riga 133 ⟶ 131:
[[File:Yavuz (Goeben) battlecruiser Istambul April 1946 - cropped.jpg|thumb|La ''Yavuz'' ad Istanbul durante la visita della nave statunitense [[USS Missouri]] nel 1946.]]
Negli anni venti l'impegno per un'ammodernamento della ''Yavuz'' fu l'argomento costante delle varie politiche navali che si succedettero.
dato che la ''Yavuz'' non poteva essere rimorchiata senza il rischio di affondare in caso di mare grosso.<ref name=b7>Brice, p. 277</ref> La ditta francese ''Atelier et Chantiers de St. Nazaire-Penhöet'' ricevette l'appalto nel dicembre 1926 per supervisionare il conseguente aggiornamento che fu effettuato dal cantiere navale ''Gölcük Naval Shipyard''.<ref name="Whitley241"/> I lavori procedettero per tre anni (1927–1930); furonono ritardati quando diversi compartimenti dello scalo galleggiane collassarono una volta svuotati. la ''Yavuz'' fu leggermente danneggiata e lo scalo dové essere riparato prima che i lavori di riparazione riprendessero. Il Ministro della Marina, Ihsan Bey, fu accusato di appropriazione indebita a seguito di un'inchiesta.<ref name=b7/> Altri ritardi furono dovuti alle accuse di frode che portarono all'abolizione del ministero della marina. Il capo di stato maggiore, [[Fevzi Çakmak|Marshal Fevzi]], si oppose alle spese per le costruzioni navali e rallentò tutti i programmi di costruzione che erano stati impostati dopo le accuse di frode. I lavori iniziarono a procedere rapidamente solo dopo che la Marina Greca effettuò un'esercitazione navale su larga scala al limite delle acque turche nel 1928. Il governo turco espresse la necessità di contrastare la superiorità greca sul mare.<ref>Barlas and Güvenç, p. 152</ref> furono ordinati 4 cacciatorpediniere due sottomarini da cantieri italiani.<ref name=Rohwer_30>Rohwer and Monakov, p. 30</ref> Il governo greco propose una moratoria di 10 anni nelle costruzioni navali sul modello del Trattato di Washington quando apprese che la ''Yavuz'' stava per essere rimessa in linea, pur riservandosi di costruire due nuovi incrociatori. Il governo turco rifiutò questa proposta, e dichiarò che la nave avrebbe dovuto bilanciare il cresciuto potere navale sovietico nel Mar Nero.<ref>Güvenç and Barlas, p. 10</ref>
Nei lavori di aggiornamento fu riparato il danno fatto dalle mine,<ref name=Conways/> fu aumentato il dislocamento fino a 23.100 t e lo scafo fu leggermente modificato. La lunghezza fu ridotta di mezzo metro ma la larghezza fu aumentata di 10 cm. La ''Yavuz'' fu equipaggiata con nuove caldaie e un nuovo sistema di controllo del tiro di origine francese. Due dei cannoni da 150 mm furono tolti dalla casamatta.<ref name=Conways391/> La ''Yavuz'' fu rimessa in servizio nel 1930, riprendendo il ruolo di nave ammiraglia dell flotta turca,<ref name=b8>Brice, p. 278</ref> e, nelle prove di velocità, mostrò prestazioni superiori a quelle previste di progetto; anche le prove di tiro furono soddisfacenti. I quattro cacciatorpediniere che dovevano costituire la sua scorta furono completati fra il 1931 ed il 1932; le loro prestazioni non raggiunsero mai quelle previste.<ref>Güvenç and Barlas, pp. 19–20</ref> Per rispondere all'entrata in servizio della ''Yavuz'', l'Unione Sovietica trasferì, verso la fine del 1929, la corazzata ''Parizhskaya Kommuna'' e l'incrociatore leggero ''Profintern'' dal Mar Baltico per mantenere la parità tra la Flotta del Mar Nero e quella turca.<ref name="Rohwer_30" /> Il governo greco rispose ordinando due cacciatorpediniere.<ref>Barlas and Güvenç, p. 155</ref>
Nel 1933, portò il Primo Ministro [[İsmet İnönü]] da [[Varna]] ad [[Istanbul]] e lo [[Scià dell' Iran]] da [[Trebisonda]] a [[Samsun]] l'anno seguente.<ref name=b8/> La ''Sultano Yavuz Selim'' fu ribattezzata sinteticamente ''Yavuz'' nel 1936. Una breve revisione fu condotta nel 1938, e nel novembre dello stesso anno trasportò la salma di [[Mustafa Kemal Atatürk]] da Istanbul a İzmit.<ref name=Conways391/><ref name="Whitley241">Whitley, p. 241</ref> Nel 1937 fu considerata, insieme alle altre navi della flotta turca, obsoleta dal ''British Naval Attache'', in parte perché priva di un armamento antiaereo adeguato, ma nel 1938 il governo turco iniziò a programmare un incremento della forza navale.<ref>Deringil, p. 35</ref> I piani di costruzioni navali, basati su acquisti da cantieri esteri, furono fermati dall'inizio della [[seconda guerra mondiale]].
La ''Yavuz'' rimase in servizio per tutta la durata del conflitto. Nel novembre 1939, insieme alla ''Parizhskaya Kommuna'', erano le uniche navi da battaglia presenti nel Mar Nero. Secondo fonti dell'epoca la ''Yavuz'' era superiore alla nave sovietica
Dopo la guerra, il 5 aprile [[1946]], la corazzata statunitense ''[[USS Missouri]]'', l'incrociatore leggero ''USS Providence'', ed il cacciatorpediniere ''USS Power'' arrivarono ad Istanbul per riportare le spoglie dell'ambasciatore turco [[Münir Ertegün]].<ref>Stillwell, pp. 99–101</ref> La ''Yavuz'' salutò le navi nel Bosforo, con 19 salve a cui rispose la ''Missouri''.<ref>Stillwell, p. 102</ref>
Dopo il 1948, la nave fu basata a İzmit<ref name=Conways391/> o a [[Gölcük (District), Kocaeli|Gölcük]].<ref name="Whitley241"/> fu ritirata dal servizio il 20 dicembre 1950 e radiata il 14 novembre 1954.<ref name=Conways391/><ref name="Whitley241"/> Quanto la Turchia aderì alla [[NATO]], nel 1952, alla nave fu assegnato il numero di scafo B70.<ref>Sturton, p. 147</ref> Il governo turco propose alla Germania Occidentale di acquistare la nave nel 1963, ma l'offerta fu rifiutata.<ref name=Conways391/> La Turchia vendette la nave alla ditta di demolizioni ''M.K.E. Seyman'' nel [[1971]].<ref name="Whitley241"/> Fu rimorchiata verso il cantiere di demolizione il 7 giugno 1973, e il lavoro fu completato nel febbraio [[1976]].<ref name=Conways391/><ref name="Whitley241"/>
Riga 178 ⟶ 176:
[[Categoria:Imbarcazioni militari della prima guerra mondiale]]
[[en:SMS Goeben]]▼
[[cs:SMS Goeben]]
[[de:SMS Goeben]]
[[el:Γκαίμπεν]]
▲[[en:SMS Goeben]]
[[es:SMS Goeben]]
[[fr:SMS Goeben]]
|