Notte di Taranto: differenze tra le versioni
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Giunti sull'obiettivo pochi minuti prima delle ore 23:00, furono accolti da un poderoso fuoco di sbarramento. Due bengalieri cominciarono a lanciare i bengala sulla sponda orientale del Mar Grande per illuminare i profili dei bersagli, mentre 6 aerosiluranti ''[[Fairey Swordfish]]'' iniziarono a scendere a quota di siluramento. Un primo velivolo, che venne poi abbattuto, sganciò un siluro contro la ''Conte di Cavour'', squarciandone la fiancata sinistra, altri due mirarono contro l'''Andrea Doria'', senza però colpirla.
Contemporaneamente quattro aerosiluranti, armati con bombe, danneggiarono i cacciatorpediniere ''[[Libeccio (cacciatorpediniere)|Libeccio]]'' e ''[[Emanuele Pessagno (cacciatorpediniere)|Pessagno]]'' e bombardarono i depositi di carburante e distrussero due idrovolanti.
Alle 23:15 due aerosiluranti attaccarono contemporaneamente la ''Littorio'', colpendola sia a dritta che a sinistra, mentre l'ultimo ''Swordfish'' sganciò inutilmente un siluro contro la ''Vittorio Veneto''.
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Infine un ultimo attacco danneggiò seriamente l'incrociatore ''Trento''. Gli ultimi aerei si ritirarono alle ore 0:30 del 12 novembre: l'attacco contro Taranto era terminato. In 90 minuti gli aerosiluranti della Royal Navy avevano prodotto danni ingenti, in quanto metà delle navi da batttaglia italiana erano state messe fuori combattimento.
Il bilancio fu di 58 morti, 32 dei quali sulla Littorio, e 581 feriti, sei navi da guerra danneggiate (3 corazzate -1 la Cavour in maniera tanto grave che non riprese più servizio- 1 incrociatore e 2 cacciatorpediniere), e diversi
{{quote|Nelle prime ore della notte sul 12, aerei nemici hanno attaccato la base navale di Taranto. La difesa contraerea della piazza e delle navi alla fonda ha reagito vigorosamente. Solo un'unità è stata in modo grave colpita. Nessuna Vittima|Bollettino di guerra del Comando Supremo nº 158 del 12 novembre 1940}}
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