Deva: differenze tra le versioni
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# Secondo la filosofia dell'[[Avaita Vedanta]] e certi passaggi della [[Bhagavad gita]], delle [[Upanishad]] e dei [[Veda]], tutti i deva sono manifestazioni dell'[[Ishvara]], il Signore Supremo. Di conseguenza, si tratta di manifestazioni multiple dell'Uno nel mondo degli esseri umani. Per adorare Ishvara, il devoto concepisce una forma antropomorfica. Secondo il [[Rig Veda]] "''ekam sat vipra bahudha vadanti''": "Il vero Dio è uno, anche se i saggi si rivolgono a Lui con differenti nomi". Si tratta dell'interpretazione della Scuola "Smarta".
# Secondo i filosofi del ''Nyaya'', del ''Vaisheshika'', e dello ''[[Yoga]]'', e la maggior parte dei [[Vaishnava]] e degli [[Shivaismo|Shivaiti]], che traggono le loro interpretazione dalla [[Sruti]] e dalla Bhagavad gita, i deva sono degli esseri celesti immortali che sono subordinati al Signore Supremo, ma sono al di sopra degli esseri umani. Allo stesso modo, esistono degli [[angeli]] che presiedono le forze della [[natura]] e fungono tra tramite, alla maniera di [[Hermes]], tra Dio ed il mondo dei mortali. I loro poteri derivano da Dio, ed operano sotto il Suo controllo.
# Secondo la filosofia [[Mimansa]], tutti i deva sono i sovrani delle forze della natura, e non esiste un Dio. Affinché i loro desideri vengano realizzati, gli esseri umani devono compiacere uno o più deva, adorandoli secondo dei rituali rigidamente codificati. Questa concezione, vicina all'[[animismo]], può essere considerata come puramente [[politeismo|politeista]], ed è praticata oggi
[[Image:Ganesha divali.jpg|thumb|right|180px|Ganesha]]
Ai deva è demandato il governo delle cose della natura, come il fuoco ([[Agni]]), la pioggia ([[Indra]]), il vento ([[Vayu]]), il mare ([[Varuna]]), l'alba ([[Usha]]) ed anche fenomeni come il piacere ([[Kama]]) e la morte ([[Yama]]).
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