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{{vedi anche|terza coalizione}}
[[File:NapoleanCoronationDavid.jpg|thumb|right|Napoleone incorona nella [[cattedrale di Notre Dame]] di Parigi sua moglie [[Giuseppina di Beauharnais|Giuseppina]] davanti al Papa, opera di [[Jacques-Louis David]] ]]
Napoleone aveva impiegato il tempo concessogli dalla temporanea tregua con il Regno Unito per rinforzare il suo controllo politico sulla Francia: il [[18 maggio]] [[1804]] il Senato proclamò ufficialmente la costituzione dell'[[Primo Impero francese|Impero francese]], e Napoleone stesso si auto-incornò imperatore il [[2 dicembre]] seguente, dopo essersi riappacificato con il [[Papa Pio VII]] grazie al [[concordato del 1801]]<ref name=napo/>. Il nuovo scontro con il Regno Unito inizialmente si concretizzò in una serie di azioni navali, ma per la metà del 1804 Napoleone ammassò un'armata di 150.000 uomini a [[Boulogne-sur-Mer|Boulogne]], in vista di un'invasione delle isole britanniche<ref name=napo2>{{cita web|nome=Antonio|cognome=Spoto|url=http://www.pdsm.altervista.org/napoleone2.html|titolo=Napoleone Bonaparte - 2ª parte|opera=pdsm.altervista.org|accesso=26 ott 2010}}</ref>; per attraversare il [[La Manica|canale della Manica]], tuttavia, era necessario allontanare da esso le navi della Royal Navy, e per tale ragione il neo-imperatore elaborò un complesso piano per attirare verso ovest la flotta britannica<ref name=Chandler1990-pp6-8>[[#Chandler1990|Chandler 1990]], pp. 6-8</ref>.
Il [[30 marzo]] [[1805]], eludendo il blocco britannico, l'ammiraglio [[Pierre Charles Silvestre de Villeneuve|Villeneuve]] lasciò Tolone con una parte della flotta francese, e, dopo aver agganciato uno squadrone di navi spagnole alleate al largo delle coste iberiche, si diresse verso le [[Antille]]. Una volta in zona, l'ammiraglio doveva ricongiungersi con una seconda squadra salpata da [[Brest (Francia)|Brest]] e minacciare le locali colonie britanniche, al fine di attirarvi le navi della Royal Navy; fatto questo, la squadra franco-spagnola avrebbe riattraversato l'Atlantico, sgombrato la Manica e protetto l'attraversamento dell'armata francese. Villeneuve raggiunse la [[Martinica]] il [[12 maggio]], ma non vi trovò lo squadrone di Brest, rimasto bloccato dai britannici; informato dell'arrivo in zona della flotta dell'ammiraglio Nelson, Villeneuve salpò alla volta dell'Europa il [[9 giugno]], sempre inseguito dai britannici. Al suo rientro nelle acque europee, il [[21 luglio]] Villeneuve venne coinvolto in uno scontro violento ma non decisivo con uno squadrone britannico [[Battaglia di Capo Finisterre|al largo di Capo Finisterre]], e decise di ripiegare verso i porti spagnoli; contravvenendo alle istruzioni di Napoleone<ref name=Chandler1990-pp6-8/>, Villeneuve si diresse a sud verso il porto di [[Cadice]], dove rimase assediato dalla squadra di Nelson nel frattempo sopraggiunta.
L'imbottigliamento della flotta di Villeneuve comportò l'abbandono del piano di invasione delle isole britanniche<ref name=napo2/>, anche perché nuovi sviluppi stavano avendo luogo sul continente. L'instaurazione del regime imperiale aveva destato forti preoccupazioni nelle corti europee, timorose che ciò fosse il preludio ad una nuova fase di espansione francese; i rapporti sempre tesi tra Francia ed Austria peggiorarono decisamente dopo la decisione di Napoleone di incoronarsi sovrano del neo-costituito [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], mentre il nuovo zar russo [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]] era decisamente ostile nei confronti dell'imperatore<ref name=Chandler1990-pp6-8/>. Dopo lunghe negoziazioni e grazie alla mediazione del primo ministro britannico [[William Pitt il Giovane|William Pitt]], nell'aprile del 1805 Regno Unito, Austria, Russia e Regno di Napoli diedero vita alla [[terza coalizione]] antifrancese, ed iniziarono ad ammassare le forze in vista dell'imminente conflitto.
Le ostilità vennero aperte dall'Austria: il [[10 agosto]] 1805, un esercito austriaco sotto il generale [[Karl Mack von Leiberich|Mack]] invase la [[Baviera]], alleata dei francesi, e si attestò nei pressi di [[Ulma]], in attesa dell'arrivo dei russi del generale [[Michail Illarionovič Kutuzov|Kutuzov]], in lenta avanzata da est; Napoleone reagì rapidamente a questa minaccia, ed il [[25 agosto]] i primi reparti francesi lasciarono Boulogne alla volta della Germania meridionale. L'esercito francese era stato profondamente riorganizzato durante il periodo di pace<ref name=Chandler1990-pp25-27>[[#Chandler1990|Chandler 1990]], pp. 25-27</ref>: invece di essere divise in più armate indipendenti come ai tempi della rivoluzione, le truppe francesi erano ora riunite in un'unica ''[[Grande Armée]]'' sotto il diretto controllo di Napoleone; unità operative fondamentali erano i [[Corpo d'armata|Corpi d'armata]], comandati da un [[Maresciallo dell'Impero|Maresciallo]] o da un generale superiore, e comprendenti tutte le armi (fanteria, cavalleria ed artiglieria): ciascun corpo d'armata, la cui composizione non era mai fissa ma poteva mutare a seconda delle circostanze richieste, era una sorta di esercito in miniatura, capace di contenere da solo un avversario in attesa dell'arrivo di ulteriori forze<ref name=Chandler1990-pp25-27/>. Marciando separatamente ma in maniera strettamente coordinata, i sette corpi d'armata francesi piombarono inaspettatamente sulle forze di Mack da nord, aggirarono il loro fianco destro ed accerchiarono l'armata austriaca, [[Battaglia di Ulma|obbligandola alla resa]] il [[20 ottobre]]; in due settimane, senza mai doversi impegnare in battaglie di vaste proporzioni e perdendo solo 2.000 uomini, Napoleone aveva costretto alla resa la principale armata austriaca, prendendo quasi 60.000 prigionieri<ref name=Chandler1990-pp15-16>[[#Chandler1990|Chandler 1990]], pp. 15-16</ref>.
Il successo di Ulma era stato netto, ma pochi giorni dopo la grande vittoria Napoleone ricevette pessime notizie provenienti dalla Spagna: il [[21 ottobre]], durante un maldestro tentativo di lasciare Cadice, Villeneuve era stato ingaggiato dalla flotta di Nelson e pesantemente sconfitto nella [[battaglia di Trafalgar]]; nonostante lo stesso Nelson fosse rimasto ucciso nello scontro, la flotta franco-spagnola era uscita semidistrutta dallo scontro, lasciando così la Royal Navy padrona dei mari ancora una volta<ref name=Chandler1990-pp15-16/>.
▲[[File:Austerlitz-baron-Pascal.jpg|thumb|left|[[Battaglia di Austerlitz]] ([[1805]])]]
Nell'aprile del 1805, il Regno Unito e la Russia firmarono un trattato per espellere i francesi da [[Olanda]] e [[Svizzera]]. L[Austria si unì all'alleanza dopo l'annessione di [[Genova]] da parte dei francesi e la proclamazione di Napoleone [[Regno d'Italia (1805-1814)|Re d'Italia]]. Gli austriaci cominciarono la guerra invadendo la [[Baviera]] con un esercito di circa 70.000 uomini sotto il comando di [[Karl Mack von Leiberich]] e l'esercito francese uscì da Boulogne alla fine di luglio del 1805 per affrontarli. Nella [[battaglia di Ulma]] ([[25 settembre]] - [[20 ottobre]]), Napoleone tentò di battere l'esercito di Mack con una brillante manovra avvolgente, forzando la sua resa senza sostanziali perdite. Con l'esercito principale dell'Austria battuto a nord delle [[Alpi]], un altro esercito a sud sotto il comando dell'[[Carlo d'Austria-Teschen|Arciduca Carlo d'Austria]], aveva affrontato l'esercito di [[Andrea Massena]] in Italia con risultati poco concludenti e Napoleone poté così occupare Vienna. Lontano dalle sue linee di rifornimento, in [[Moravia]], affrontò nella [[battaglia di Austerlitz]] un esercito austro-russo numericamente superiore al suo e lo sconfisse mentre era al suo comando [[Mikhail Kutuzov]] assieme agli imperatori [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]] e [[Alessandro I di Russia]]. L'esercito francese si mantenne inizialmente sulla difensiva nelle alture di Pratzen, invogliando così il nemico ad attaccare, ma proprio quando questo tentò la manovra di accerchiamento Napoleone dispose un attacco fulmineo che portò alla vittoria<ref name=napo2/> costata 7.000 perdite a fronte delle 25.000 subite dalla coalizione.
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