Neil Postman: differenze tra le versioni

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===Il progetto ''Media ecology''===
“Io mi considero un narratore (sezione non fiction), non avanzo alcuna pretesa di essere uno scienziato, non mi sento offeso se i miei saggi vengono definiti polemici”. ( “La scienza sociale come teologia morale”, 1988).
È con queste righe che, forse, è più opportuno presentare la figura di Neil Postman, studioso di sociologia della comunicazione o, secondo la denominazione della New York University, “Ecologia dei media”. Egli ha infatti passato buona parte della sua carriera accademica a studiare come i mass media influiscanoinfluiscono sulle nostre forme d'organizzazione sociale, sui nostri abiti mentali, sulle nostre concezioni politiche. Da qui il costante richiamo dell’ecologia dei media, primo grande parto postmaniano alla domanda lasciatagli(ci)lasciata in eredità da McLuhan[[Marshall (1911-1980)McLuhan|McLuhan]] (del quale è stato un allievo): ''quali conseguenze sociali, culturali e politiche porta l’introduzione di una nuova tecnologia della comunicazione?''<br>
McLuhan sosteneva che ogni medium crea un ambiente e cambia il modo di pensare e di vivere delle persone che a quell’ambiente appartengono. Così è stato per l’invenzione della scrittura piuttosto che con l’invenzione della stampa; e analogo procedimento sta avvenendo, o più propriamente parlando è oggi già avvenuto, con l’introduzione della televisione e dei nuovi media. Sono queste le idee (domande) che, riprese sistematicamente da Postman in ogni suo scritto, possono meglio rappresentare il debito intellettuale nei confronti del professore di Toronto.