Gneo Marcio Coriolano: differenze tra le versioni

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=== Dai contrasti tra patrizie e plebei all'esilio ===
Intanto a Roma la prima [[secessio plebis]] e la conseguente mancata coltura dei campi aveva provocato un rincaroorincaro del grano e la necessità della sua importazione. Sotto il consolato di [[Marco Minucio Augurino]] e [[Aulo Sempronio Atratino (console 497 a.C.)|Aulo Sempronio Atratino]], nel [[491 a.C.]], Coriolano s'oppose fortemente alla distribuzioneriduzione del prezzo del grano alla plebe, la quale lo prese in forte odio. Citato in giudizio dai [[tribuni della plebe]], egli non si presentò in giudizo ma s'esiliò volontariamente nella città di Corioli, ospite di [[Attio Tullio]], con il quale cominciò a tramare un attacco a Roma.
 
In effetti la contesa non riguardava tanto il prezzo del grano, ma il conflitto tra plebei e patrizi, con quest'ultimi che ancora non si erano rassegnati all'istituzione dei [[tribuni della plebe]], e cercavano in tutti i modi di contrastarne l'azione. In un contesto di feroci attacchi politici, Coriolano rappresentava l'ala più oltranzista dei patrizi, che propugnava il ritorno alla situazione antecedente a quella della concessione del tribunato ai plebei, e per questo motivo era attaccato violentemente dai plebei. Durante una di queste infuocate assemblee mancò poco che Coriolano fosse mandato a morte, gettato dalla [[rupe Tarpea]].
 
Citato in giudizio dai [[tribuni della plebe]], egli non si presentò in giudizio ma s'esiliò volontariamente nella città di Corioli, ospite di [[Attio Tullio]], con il quale cominciò a tramare un attacco a Roma.
 
{{quote|Q. Marcio, comandante romano, che aveva conquistato Corioli, città dei Volsci, accecato dall'ira si recò presso i Volsci e ottenne aiuti contro i Romani. Sconfisse spesso i Romani, arrivando fino a cinque miglia da Roma, pronto a combattere anche contro la sua patria, respinti i legati inviati per chiedere la pace, vinto solamente dal pianto e dalle suppliche della madre Veturia e della moglie Volumnia, andate da lui da Roma, ritirò l'esercito. E questo fu il secondo capo, dopo Tarquinio, ad essersi opposto alla propria patria.