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Un '''Rāja''' ([[Lingua sanscrita|sanscrito]], '' rājan-'', come pure in [[Lingua pāli|pāli]]) è un sovrano, o un governante principesco della casta [[Kshatriya]] (o del lignaggio [[Rajput]]).
 
Il titolo ha una lunga storia nel [[Storia dell'India|subcontinente indiano]] e nell'nel [[Storia del Sud-Est asiatico|Sud-Est asiatico]], essendo attestato già nel [[Rigveda]].<ref>Dove è accuratamente tradotto come "capo tribale"; si veda ad esempio la ''[[dasharajna|dāśarājñá]]'', la "battaglia dei dieci ''rāja''".</ref>
 
Il concetto di ''Rāja'' nella letteratura e storiografia classica indiana spesso non è paragonabile a quello europeo di [[re]], quanto piuttosto a quello di governatore aristocratico, di capo clan, o capo di una confederazione, o di una repubblica oligarchica. Ad esempio, lo Schumann riferisce che il ''rāja'' di [[Kapilavatthu]] nel V secolo a.C. era {{citazione|eletto dall'aristocrazia guerriera o burocratica ''[...]'' tali elezioni non avevano luogo a intervalli prestabiliti, ma all'occorrenza ''[...]'' Di certo il rāja, dopo la designazione, poteva prendere possesso della carica solo quando il re di [[Kosala]] aveva approvato i risultati delle elezioni a Sāvatthi. ''[...]'' ''[Il rāja]'' Suddhodana regnava da solo, ma non in modo autocratico, perché le questioni di grande interesse venivano sempre discusse in seno al consiglio della repubblica|Schumann, ''op. cit.'', pag. 28}}