Luna bugiarda: differenze tra le versioni
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==Titolo==
Il titolo italiano del romanzo traduce letteralmente l'originale inglese (''Liar Moon''): entrambi rimandano alla corrispondente locuzione [[latina]] ''Luna mendax'', citata anche nel frontespizio del volume.<br/> La spiegazione della frase, parzialmente legata all'andamento della vicenda narrata (un'indagine in cui le cose sono molto diverse da come appaiono) è affidata alle parole di uno dei personaggi: " [...] la luna disegna una "C" in cielo, ma ''è una menzogna''. Secondo la tradizione popolare, quando la luna forma una "C" di notte, viene da pensare che sia una luna ''crescente''. Ma non lo è. In realtà è una luna calante [...]".
==Incipit==
''Verona, Italia settentrionale occupata dai tedeschi, 9 settembre 1943''.<br/> ''"Si deve far coraggio, maggiore..."''.<br/> Martin Bora soffriva troppo per dire che capiva.<br/> ''"Dobbiamo pulire le ferite."''<br/> Soffriva troppo per dire che aveva capito anche questo. <br/> Coraggio. Pulire le ferite. Il sangue gli pulsava nelle palpebre, con guizzi veloci nel bagliore cieco degli occhi sbarrati. In fondo alla bocca, dove i denti si serravano, un'altra pulsazione gli scandiva il tempo, dolorosamente, fin dentro la testa."
==Trama==
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==Personaggi==
* ''Martin Bora''. Maggiore dell'esercito tedesco. Nato a [[Edimburgo]] nel [[1913]] da un'aristocratica famiglia originaria di [[Lipsia]], ha ascendenze scozzesi per parte di madre. Il suo defunto padre, Friedrich von Bora, era un famoso direttore d'orchestra che gli ha trasmesso la passione per la musica. Il suo patrigno è un generale dell'esercito, la cui prima moglie ha spesso ospitato Martin a [[Roma]], crescendolo nell'amore e nel rispetto per la tradizione culturale italiana.<br/> Martin pertanto non è solo un soldato ed un aristocratico, ma anche un uomo colto che ha studiato filosofia e che ha fatto infinite letture. Cattolico, dotato di un grande senso dell'onore e della dignità personale, è spesso in disaccordo con le direttive ricevute (ad esempio per ciò che riguarda la questione [[ebraica]]). <br/>L'autrice dichiara che il personaggio di Martin bora è parzialmente modellato sul colonnello [[Claus Schenk von Stauffenberg]], uno degli ufficiali ribelli che parteciparono al fallito attentato contro [[Hitler]] del [[20 luglio]] [[1944]].
* ''Sandro Guidi''. Ispettore di polizia; coetaneo di Bora, è molto diverso da lui: di estrazione proletaria, è un buon poliziotto ma si lascia spesso condizionare dai sentimenti e dalle opinioni personali. Mentre affianca Bora nell'indagine sull'omicidio Lisi è anche impegnato a dare la caccia ad uno sqilibtrato evaso che nelle campagne intorno a Segràte uccide uomini e ruba loro le scarpe.<br/> Ben Pastor rivela
* ''Vittorio Lisi''. Notabile del PNF, persona ricca e influente. È rimasto paralizzato a causa di un incidente d'auto durante la [[Marcia su Roma]], ma le sue condizioni fisiche erano buone e gli avrebbero consentito di vivere ancora a lungo.
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* ''Nando Moser''. Gentiluomo di campagna, ormai povero e decaduto. Va in giro con una scassatissima auto (con la quale dà un passaggio a Bora e a Guidi rimasti in panne), mentre l'enorme palazzo di famiglia va in rovina tra polvere e vecchi trofei delle guerre contro i [[Turchi]].
* ''Dottor Volpi''. È il medico chirurgo che opera Bora nell'ospedale di [[Verona]] dopo l'attentato.<br/> Ben Pastor rivela
* ''Suor Elisabetta''. È la suora infermiera che in ospedale si prende cura di Bora con mite fermezza.
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[[Categoria:Romanzi del XIX secolo]]
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