Quinto Sereno Sammonico: differenze tra le versioni

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La sua opera più citata era ''Res reconditae'', in almeno cinque libri, di cui restano soltanto citazioni frammentarie. Quella sopravvissuta, ''De medicina praecepta'', composta da 1115 [[esametro|esametri]], contiene un numero di rimedi popolari, presi in prestito da [[Plinio il Vecchio|Plinio]] e [[Dioscoride]], e varie formule magiche, tra cui la famosa [[Abracadabra]], per la della [[febbre]], compresa quella [[malaria|malarica]]. Il volume si conclude con una descrizione del famoso antidoto di [[Mitridate VI del Ponto]].
 
Fu un 'opera molto in uso durante il medioevo e di valore per la storia antica della medicina popolare. La sintassi e il metro sono notevolmente esatti. Secondo l'inaffidabile ''[[Historia Augusta]]''<ref>"Una fonte che di primo acchito rende cauto il lettore," come sottolinea Champlin.</ref>era [[medico]] e [[Uomo Universale]]; venne ucciso insieme ad altri amici di [[Geta]], nel dicembre del 212, a un banchetto fatto imbandire da [[Caracalla]] al quale venne invitato, subito dopo l'assassinio di suo fratello.<ref>Champlin 1981:289.</ref>
 
La prima edizione data alle stampe di ''De medicina praecepta'' venne curata da [[Giovanni Sulpizio da Veroli]], prima del 1484.<ref>Ulteriori edizioni comprendono quelle di [[Johann Christian Gottlieb Ackermann|J.G. Ackermann]] (Leipzig, 1786), ed E. Behrens, in ''Poetae Latini minores'', iii.</ref>