Gafio: differenze tra le versioni

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{{F|architettura|ottobre 2008}}
[[Immagine:Gafio 1.jpg|right|250px|thumb|Il caratteristico gafio in legno di stile longobardo a [[Leofara]] (frazione di [[Valle Castellana]]).]]
Il '''gafio''' è un [[balcone]] a sbalzo, realizzato con una struttura di [[legno]] incastrata nella [[muratura]].
 
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== Etimologia ==
La parola gafio ha origine dal termine [[lingua longobarda|longobardo]] ''waifa'' che vuol dire "terra che non appartiene a nessuno", trasformatosi nei dialetti meridionali di Calabria, Lucania e Campania in ''gafiu'' o ''cafiu'', che indica "altana, pianerottolo". Secondo il Sabatini Coletti il significato originario della parola era quello di parte "comune non appartenente a nessuno", riferendosi normalmente ad un tratto di terreno che divide due edifici, o ad un pianerottolo su scala esterna. Pertanto il termine ha assunto un duplice significato: da un lato "vicolo, angiporto", dall'altro "ballatoio, terrazzino pensile, bastione"<ref>[http://www.lse.te.it/lavori/007/01.html Il gafio] Liceo Scientifico Statale "Albert Einstein" - Teramo</ref>. In particolare in diverse zone dell'Italia meridionale per gafio si intende un passaggio pedonale coperto che passa sotto le abitazioni<ref>[http://www.noepoli.org/Scorci_inverno/imagepages/image19.html Gafio nel centro storico di Noepoli (PZ)]</ref>.
 
== Descrizione ==
Dall'osservazione della tecnica utilizzata si può facilmente dedurre l'abilità dei Longobardi nell'uso del legno. La struttura, interamente in legno, è costitutacostituita da una tettoia che riparava il [[balcone]] dalla [[neve]] e dalla [[pioggia]], dal piano di calpestìo e dalla balaustra.
 
La diffusione del gafio è dovuta alla necessità, anche nei paesi di montagna, di poter fruire di uno spazio all'aperto.