Ross Perot: differenze tra le versioni

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Perot era infatti infelice della situazione del partito, che a suo dire si stava disintegrando, e preferì rimanere calmo durante la campagna elettorale delle elezioni presidenziali.
 
Nonostante la sua netta opposizione al NAFTA, Perot rimase sostanzialmente in [http://www.buchanan.org/db00-0524.html silenzio] riguardo lall'espansione dei visti di cittadinanza che il governo americano elargiva ai lavoratori stranieri (in particolare operai) che emigravano verso gli States.
Successivamente, Perot appoggiò il candidato repubblicano [[George W. Bush]] e lo votò come presidente, terminando così ogni suo rapporto con il Reform Party, che ormai non esisteva più in molti stati.
I simpatizzanti del Reform Party, rimasi molto sorpresi da questa crisi, si divisero sul da farsi: alcuni passarono nel Partito Repubblicano, altri rimasero indipendenti (come il multimiliardario [[Donald Trump]]), altri ancora rimasero dentro il partito e sostennero [[Ralph Nader]] come candidato presidente durante le elezioni presidenziali del [[2004]].