San Metrano: differenze tra le versioni

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Le notizie sulla vita di Metrano provengono in gran parte da un'accurata descrizione fornita dal [[Martirologio Romano]]; essa infatti ce lo presenta come un martire di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], in [[Egitto]], crudelmente linciato dalla popolazione pagana in un giorno imprecisato del [[249]]. Elogiato per la prima volta nel Martirologio di Usuardo (risalente al [[IX secolo]]), il santo è stato menzionato anche in altri documenti latini, dai quali è stato poi trasferito nel Martirologio Romano.<ref name="Santo1"/>
 
Metrano era un anziano di Alessandria, nato nella stessa città probabilmente nella seconda metà del [[II secolo]]; scampato, a quanto pare, alle feroci persecuzioni contro i cristiani scatenate dall'imperatore [[Filippo l'Arabo]] (244-249) nella città egiziana (nellenella quale subì il martirio [[Santa Apollonia]], conterranea del santo), Metrano venne preso di mira dai pagani del posto, in seguito all'[[editto]] contro i Cristiani promulgato dall'imperatore [[Decio]] (249-251).
 
Catturato dalla folla inferocita, il santo venne costretto a pronunciare [[Bestemmia|parole empie]], bestemmiando il suo dio e onorando gli [[Mitologia romana|dèi pagani]]; al suo rifiuto, i pagani, travolti dall'ira, si accanirono contro di lui, colpendolo con mazze e trafiggendogli il volto e gli occhi con [[Chiodo|chiodi]] appuntiti. Infine lo condussero fuori città e lo finirono a colpi di [[pietra]], motivo per cui quest'ultima è divenuta suo attributo principale.<ref name="Santo1"/>