Torrone: differenze tra le versioni
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Oggi il torrone è uno dei dolci natalizi più diffusi in [[Italia]] e sempre più spesso è possibile trovarlo anche all'estero.
I principali centri di produzione sono [[Cremona]], dove operano le due principali industrie del settore, [[Benevento]] dove opera, tra le altre, l'azienda Alberti, con il marchio Strega, e varie altre zone d'Italia, però, hanno consolidato un'ottima tradizione nella produzione di questo dolce nelle diverse varianti: fra queste citiamo [[Bagnara Calabra]], [[Taurianova]] (località dove questo dolce è prodotto artigianalmente), [[Cologna Veneta]] (meglio noto come "[[Mandorlato (dolce)|mandorlato]] di Cologna"), [[San Marco dei Cavoti]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Alvito]] [[Dentecane]] e [[Grottaminarda]] (dove riprende il nome latino-sannita di "cupeta"), [[Camerino]], [[L'Aquila]], vari comuni del beneventano e delle terre del [[Sannio]].
Piuttosto caratteristico per la sua rusticità è il torrone del [[Campidano]] di [[Logudoro]] e [[Barbagia]], con centri di produzione soprattutto a [[Pattada]], [[Ozieri]], [[Orgosolo]] e [[Tonara]] in [[Sardegna]], il cui aroma più intenso è dovuto al fatto che la sua componente dolce deriva esclusivamente dal miele di [[macchia mediterranea]], senza zuccheri aggiunti. La caratteristica del torrone [[sardo]] campidanese è la sua morbidezza e soprattutto il color [[avorio]]. Difatti non è [[bianco]] come gli altri torroni poiché la ricetta non impiega lo [[zucchero]] o ne usa minime quantità, preferendo a questo l'aggiunta di [[miele]]. Esistono molteplici ricette in Sardegna che vedono l'uso di scorze di [[arancia]] o di [[limone]], ostie, pinoli, [[vaniglia]], etc. Le ricette artigianali possono variare da paese a paese e secondo la [[tradizione]].
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