Ceftriaxone: differenze tra le versioni
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==Indicazioni==
Viene utilizzato come terapia contro la [[setticemia]], la [[polmonite]] e la [[meningite]].
==Avvertenze==
''Ipersensibilità:'' l’assunzione di ceftriaxone risulta controindicata in pazienti con [[ipersensibilità]] verso le [[cefalosporine]] o le [[penicilline]] a causa della possibile ipersensibilità crociata tra le due classi di farmaci; somministrare il farmaco con cautela a pazienti che hanno mostrato precedenti [[reazioni allergiche]] ad altri farmaci. In caso di [[Shock anafilattico|reazione anafilattica]] associata all’assunzione di ceftriaxone, somministrare [[adrenalina]] e cortisonici per via [[parenterale]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone > Pharmamedix: Ceftriaxone http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Ceftriaxone&vo=Avvertenze </ref>.
''Soluzioni iniettabili contenenti calcio:'' lo [[ione calcio]] determina la precipitazione del ceftriaxone. Non impiegare soluzioni contenenti [[calcio]] ([[soluzione di Ringer]] o di [[Soluzione di Hartmann|Hartmann]]) per ricostituire la soluzione di ceftriaxone o per diluire la soluzione già ricostituita. Evitare la contemporanea somministrazione di ceftriaxone e soluzioni iniettabili per via endovenosa contenenti calcio nei pazienti di età inferiore a 28 giorni e nei neonati prematuri; in pazienti di età superiore a 28 giorni, la somministrazione può avvenire in modo sequenziale previo accurato lavaggio o sostituzione delle linee di infusione <ref>FDA Safety Information, Aprile 2009 in www.fda.gov</ref>.
''Iniezione intramuscolare:'' il [[solvente]] per la preparazione della soluzione di ceftriaxone per uso intramuscolare contiene [[lidocaina]]; prima di effettuare la somministrazione di ceftriaxone per via intramuscolare verificare la presenza di eventuali controindicazioni alla lidocaina. Non somministrare per via endovenosa preparazioni contenenti lidocaina <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Diarrea persistente e grave:'' la somministrazione di [[antimicrobici]] può alterare la normale [[flora batterica intestinale]] e favorire la proliferazione del [[Clostridium difficile]], agente eziologico della [[colite pseudomembranosa]]. Poichè sono stati rilevati casi di colite pseudomembranosa in seguito ad assunzione di ceftriaxone è importante considerare questa diagnosi in pazienti che manifestino [[diarrea]] dopo l’uso di cefalosporine. In caso di infezione da Clostridium difficile, sospendere l’assunzione di ceftriaxone e istituire una terapia antibiotica idonea ([[metronidazolo]], [[vancomicina]]); se necessario somministrare liquidi, [[elettroliti]] e supplementi proteici <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Anemia emolitica:'' in seguito a trattamento con ceftriaxone, sono stati riportati casi di [[anemia emolitica]], alcuni dei quali fatali, sia in pazienti adulti che in pazienti di età pediatrica. L’esposizione alle [[cefalosporine]] sembra determinare una fase di sensibilizzazione ed in seguito la formazione di [[anticorpi]], che durante la successiva esposizione al farmaco causano [[emolisi]] <ref>Arndt P.A. et al., Transfusion, 1999, 39, 1239</ref> <ref>Kapur G. et al., Pediatr Blood Cancer., 2008, 50, 139</ref>. Se si verifica anemia emolitica durante la terapia con ceftriaxone sospendere l’assunzione del farmaco ed effettuare opportune analisi per accertarne la causa. In caso di trattamento prolungato con ceftriaxone, monitorare periodicamente la [[crasi ematica]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Resistenza batterica:'' prima di iniziare il trattamento con ceftriaxone se possibile effettuare opportune analisi per individuare il microrganismo [[patogeno]] responsabile dell’[[infezione]] e la sua sensibilità al farmaco. La somministrazione di ceftriaxone in assenza di infezione, accertata o fortemente sospettata, causata da [[batteri]] sensibili o per periodi prolungati può favorire lo sviluppo di batteri resistenti al farmaco. La resistenza batterica risulta maggiore verso microrganismi quali [[Enterobacteriaceae]] e [[Pseudomonas]]; l’insorgenza di resistenza a ceftriaxone è inoltre maggiore in casi di trattamento associato con altri [[beta lattamici]] o in pazienti [[immunodepressione|immunodepressi]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Insufficienza renale:'' in caso di [[insufficienza renale]] il ceftriaxone è eliminato maggiormente per via biliare per cui occorre ridurre le dosi solo se vi è anche [[insufficienza epatica]]. Se l’insufficienza renale è molto grave ([[clearance]] della [[creatinina]] minore di 10 ml/min) si consiglia di adattare la posologia e di non superare 2 mg/die di ceftriaxone <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Coagulopatie:'' in alcuni pazienti in trattamento con ceftriaxone sono stati riportati prolungamento del tempo di [[protrombina]] e [[ipoprotrombinemia]] <ref>Agnelli G. et al., Antimicrob. Agents Chemo., 1986, 29, 1108</ref>; somministrare ceftriaxone con cautela in pazienti che presentano bassi livelli di [[vitamina K]] o alterazioni nel processo di sintesi. In caso di prolungamento del tempo di [[protrombina]] durante la terapia con ceftriaxone, co-somministrare [[vitamina K]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Superinfezioni:'' come tutti gli antibiotici ad ampio spettro, il ceftriaxone può alterare la normale [[flora batterica]] dell’organismo, che evita la proliferazione eccessiva di microrganismi [[patogeni]], e favorire l’insorgenza di infezioni. In caso di superinfezioni causate da microrganismi non sensibili, istituire una terapia adeguata <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Neurotossicità:'' l’assunzione di cefalosporine può determinare l’insorgenza di [[tossicità]] a livello neurologico, che si presenta con differenti sintomi clinici che comprendono convulsioni, stato epilettico non convulsivo, [[mioclono]], alterazioni dello stato mentale, [[encefalopatie]], fino al [[coma]]. Il rischio di sviluppare [[neurotossicità]] in seguito all’impiego di cefalosporine risulta aumentato nei casi di pregresse patologie neurologiche, nei pazienti anziani e nei pazienti con insufficienza renale <ref>Grill M.F., Maganti R., Ann. Pharmacother., 2008, 42(12), 1843</ref>.
''Patologie gastrointestinali:'' somministrare il ceftriaxone con cautela in pazienti affetti da patologie gastrointestinali, soprattutto in caso di [[coliti]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Ecografie biliari:'' in seguito ad esame ecografico della [[cistifellea]] di alcuni pazienti in trattamento con ceftriaxone ad alte dosi è stata riscontrata la presenza di ombre simili a [[calcoli biliari]]. Tali reperti sembrano essere causati dalla precipitazione di un complesso ceftriaxone-calcio; in genere sono [[asintomatici]] e reversibili con la sospensione della terapia. In caso di comparsa di sintomi clinici, valutare la sospensione del trattamento con ceftriaxone e istituire una terapia idonea <ref>Schaad U.B. et al., Lancet, 1988, 2, 1411</ref> <ref>Heim-Duthoy K.L. et al., Antimicrob. Agents Chemother., 1990, 34, 1146</ref>.
''Pancreatite:'' in seguito a trattamento con ceftriaxone sono stati riportati alcuni casi di [[pancreatite]] acuta insorta in pazienti adulti e un episodio in un paziente di età pediatrica <ref>Zimmermann A.E. et al., Ann. Pharmacother., 1993, 27, 36</ref> <ref>Famularo G. et al., Ann. Ital. Med. Int., 1999, 14, 202</ref> <ref>Ruggiero S. et al., J. Chemother., 2010, 22, 63</ref>. In caso di insorgenza di [[pancreatite acuta]], sospendere la somministrazione di ceftriaxone <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Nefrolitiasi:'' in letteratura sono descritti casi di [[litiasi renale]] verificatisi in pazienti di età pediatrica; in tali pazienti il trattamento con ceftriaxone ad alte dosi può causare a livello renale la precipitazione di un complesso costituito dal calcio e dal farmaco stesso <ref>Cochat P. et al., Nephrol. Dial. Transplant., 1990, 5, 974</ref> <ref>Dulac Y. et al., Presse Med., 1995, 24, 916</ref> <ref>De Moor R.A. et al., Eur. J. Pediatr., 1999, 158, 975</ref>.
''Attività che richiedono attenzione e coordinamento costante:'' il ceftriaxone può indurre [[capogiro|capogiri]]; valutare gli effetti del farmaco sul paziente se questi deve svolgere attività che richiedono attenzione e coordinazione prolungate <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Prima infanzia:'' la somministrazione di ceftriaxone a nati prematuri o neonati fino a 28 giorni di vita affetti da [[iperbilirubinemia]] è controindicata; il ceftriaxone può interferire con la [[bilirubina]] per i siti di legame all’[[albumina plasmatica]] e causare [[encefalopatia]] da bilirubina. La somministrazione di ceftriaxone per via endovenosa risulta controindicata per i pazienti nati prematuri o neonati che richiedono o che potrebbero richiedere trattamenti per via endovenosa con soluzioni contenti calcio. Sono stati riportati alcuni casi di eventi avversi fatali associati a ritrovamento in sede autoptica di depositi cristallini nei polmoni e nei reni in pazienti neonati trattati con ceftriaxone per via endovenosa in concomitanza a soluzioni contenenti calcio <ref>FDA Labeling Revision, Maggio 2007 in www.fda.gov</ref> <ref>AIFA, Nota informativa su Ceftriaxone, Giugno 2007 in www.agenziafarmaco.gov.it</ref>.
''Esami di laboratorio:'' il ceftriaxone può interferire con il test di determinazione della [[galattosemia]] e della [[glicosuria]]; in caso di risultati positivi al test di determinazione della glicosuria effettuare ulteriori analisi con metodi enzimatici per confermare la diagnosi. Nei pazienti in trattamento con ceftriaxone sono stati riportati risultati falsi positivi anche al test di [[Coombs]] <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Contraccettivi orali:'' il trattamento con ceftriaxone può ridurre l’efficacia dei [[contraccettivi ormonali]] assunti per via orale; si raccomanda di adottare misure di contraccezione aggiuntive sia durante il trattamento con ceftriaxone che nel mese seguente <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Gravidanza:'' sono disponibili dati limitati relativi all’impiego del ceftriaxone durante la [[gravidanza]]; il farmaco non sembra causare effetti tossici nel neonato <ref>Cavenee M.R. et al., Obstet. Gynecol., 1993, 81(1), 33</ref> <ref>Sanchez-Ramos L. et al., Am. J. Obstet. Gynecol., 1995, 172, 129</ref>. La FDA ha inserito il ceftriaxone in classe B per l’impiego in gravidanza. La classe B comprende i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali non hanno mostrato un rischio per il feto e per i quali non esistono studi controllati sull'uomo oppure i farmaci i cui studi sugli animali hanno mostrato un effetto dannoso (oltre a un decremento della fertilità) che non è stato confermato con studi controllati in donne nel I trimestre (e non c'è evidenza di danno nelle fasi avanzate della gravidanza). La somministrazione di ceftriaxone in gravidanza deve essere riservata ai casi di effettiva necessità, dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio; monitorare segni e/o sintomi riconducibili ad una eventuale [[tossicità]] del farmaco <ref name= Pharmamedix/Ceftriaxone />.
''Allattamento:'' il ceftriaxone viene escreto nel latte materno; sono disponibili dati limitati relativi alla sicurezza e alla tossicità del farmaco quando impiegato durante l’allattamento. La concentrazione di ceftriaxone rilevata nel latte materno è risultata pari al 3-4% di quella presente nel siero materno e non sembra causare effetti avversi nei neonati <ref>Kafetzis D.A. et al., Antimicrob. Agents Chemother., 1983, 23(6), 870</ref>.
==Dosaggi==
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