Arcidiocesi di Arles: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''arcidiocesi di Arles''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Archidioecesis Arelatensis'') è stata una dellesede sedisoppressa della [[Chiesa cattolica]] più antiche e venerabili della [[Gallia]]. Solo [[arcidiocesi di Lione|quella di Lione]] potrebbe contenderne il primato. La data della fondazione della diocesi non è nota ma in ogni caso risale all'inizio dell'instaurazione della Chiesa cattolica in Gallia. Secondo una tradizione [[Trofimo di Arles|San Trofimo]] avrebbe evangelizzato la città di [[Arles]] e ne sarebbe divenuto il primo pastore tra il [[220]] ed il [[240]].
 
La sede arlesiana annovera fra i suoi vescovi alcuni altri grandi santi: [[Onorato di Arles|Sant'Onorato]], [[Ilario di Arles|Sant'Ilario]], [[Cesario di Arles|San Cesario]] ed [[Aureliano di Arles|Sant'Aureliano]]
 
==Territorio==
Nel [[XVIII secolo]] l'arcidiocesi di Arles contava 51 parrocchie, delle quali 39 in [[Provenza]], 7 in [[Linguadoca]] e 5 in [[Camargue]]. Essa confinava ad ovest con la [[diocesi di Nîmes]], a nord con l'[[arcidiocesi di Avignone]], ad est con l'[[arcidiocesi di Aix]] e con la [[arcidiocesi di Marsiglia|diocesi di Marsiglia]].
 
Sede arcivescovile era la città di [[Arles]].
Con il [[concordato del 1801]] la diocesi di Arles venne soppressa ed il suo territorio incorporato in quello dell'arcidiocesi di [[Aix-en-Provence]].
 
== Storia ==
La diocesi di Arles è stata una delle sedi della [[Chiesa cattolica]] più antiche e venerabili della [[Gallia]]. Solo [[arcidiocesi di Lione|quella di Lione]] potrebbe contenderne il primato. La data dell'erezione della diocesi non è nota ma in ogni caso risale all'inizio dell'instaurazione della Chiesa cattolica in Gallia. Secondo una tradizione [[Trofimo di Arles|San Trofimo]] avrebbe [[evangelizzazione|evangelizzato]] la città di [[Arles]] e ne sarebbe divenuto il primo pastore tra il [[220]] ed il [[240]].
Storicamente la traccia più antica risale al [[III secolo]]. Si tratta di una lettera di [[Tascio Cecilio Cipriano|Cipriano di Cartagine]], vescovo di Cartagine, indirizzata a [[papa Stefano I]] per invocare la difesa dei [[cristianesimo|cristiani]] pentiti della città di Arles dopo le [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano|persecuzioni]] di [[Decio]] e citante il primo vescovo storicamente accertato Marciano, del quale Cipriano chiede al papa, su rapporto di [[Faustino di Roma|San Faustino]], [[arcidiocesi di Lione|vescovo di Lione]], la deposizione per la sua adesione allo [[scisma]] di [[antipapa Novaziano|Novaziano]]. Questa lettera è datata [[254]].
 
Storicamente la traccia più antica risale al [[III secolo]]. Si tratta di una lettera di [[Tascio Cecilio Cipriano|Cipriano di Cartagine]], vescovo di [[arcidiocesi di Cartagine|Cartagine]], indirizzata a [[papa Stefano I]] per invocare la difesa dei [[cristianesimo|cristiani]] pentiti della città di Arles dopo le [[Persecuzione dei cristiani nell'impero romano|persecuzioni]] di [[Decio]] e citante il primo vescovo storicamente accertato Marciano, del quale Cipriano chiede al papa, su rapporto di [[Faustino di Roma|San Faustino]], [[arcidiocesi di Lione|vescovo di Lione]], la deposizione per la sua adesione allo [[scisma]] di [[antipapa Novaziano|Novaziano]]. Questa lettera è datata [[254]].
 
Fu nel Concilio di [[Torino]] del [[401]] che l'espressione [[metropolita|autorità metropolitana]] fece la sua comparsa. [[Papa Zosimo]] conferì l'autorità metropolitana al [[vescovo]] di [[Arles]] sulle province del ''Viennois'', del '' [[Gallia Narbonense|Narbonnais Ier e del Narbonnais II]] ''. Tale decisione fu contestata dai vescovi di [[diocesi di Carcassonne e Narbona|Narbona]] e di [[arcidiocesi di Marsiglia|Marsiglia]], facendo valere il concetto che nessun vescovo di una determinata provincia poteva essere ordinato dal vescovo di una provincia straniera. Questo argomento fu riconosciuto da [[papa Leone I]] che, nel [[450]], dichiarò che il primato concesso al vescovo Patroclo di Arles era a titolo puramente personale.
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Nel [[1475]]<ref>[[Papa Giulio II|Giulio della Rovere]], il futuro papa Giulio II giunse ad [[Avignone]] nel [[1474]] con la cura, da parte dello zio [[papa Sisto IV]], del vescovato, presto divenuto arcivescovato, e di quella della legazione di Avignone. (Vedi sito del comune di Avignone [http://www.mairie-avignon.fr/fr/culture/musees/petipal.php qui])</ref>, alla morte dell'arcivescovo di Arles, Philippe de Lévis, papa Sisto IV ridusse il numero delle diocesi appartenenti alla provincia ecclesiastica di Arles, staccandone quella di Avignone, eretta a diocesi metropolitana, alla quale attribuì come diocesi suffraganee quelle di [[Carpentras]], [[Diocesi di Cavaillon|Cavaillon]] et [[Vaison-la-Romaine|Vaison]].
 
L'ultimo arcivescovo di Arles fu [[Jean-Marie du Lau d'Alleman]], deposto nel [[1790]] e [[ghigliottina]]to il [[2 settembre]] [[1792]], sarà proclamato [[beato]] da [[papa Pio XI]] il [[17 ottobre]] [[1926]].
Il [[concordato del 1801]] soppresse l'arcidiocesi di Arles e, anche se quello dell'[[11 giugno]] [[1817]] la ristabilì con un certo numero di suffraganee, il progetto non venne approvato dalle Camere. Nel 1817 infatti il progetto del concordato dell'11 giugno, ristabilendo le sedi episcopali, proponeva Jean-Claude Leblanc de Beaulieu, [[diocesi di Soissons|vescovo di Soissons]] per la sede di Arles. Di fronte all'opposizione delle Camere, il progetto fu ritirato per essere ripreso parzialmente nella legge del [[4 luglio]] [[1821]], la quale tuttavia risultò questa volta fatale all'arcidiocesi di Arles. Dal [[1822]] l'[[arcidiocesi di Aix|arcivescovo di Aix]] porta anche il titolo di arcivescovo di Arles e di Embrun.
 
In seguito al [[concordato del 1801|Concordato]] l'arcidiocesi di Arles fu soppressa il [[29 novembre]] [[1801]].
 
Il [[concordato del 1801]] soppresse l'arcidiocesi di Arles e, anche se quelloConcordato dell'[[11 giugno]] [[1817]] la ristabilìvolle ristabilire con un certo numero di suffraganee, il progetto non venne approvato dalle Camere. Nel 1817 infatti il progetto del concordato dell'11 giugno, ristabilendo le sedi episcopali, proponeva Jean-Claude Leblanc de Beaulieu, vescovo di [[diocesi di Soissons|vescovo di Soissons]] per la sede di Arles. Di fronte all'opposizione delle Camere, il progetto fu ritirato per essere ripreso parzialmente nella legge del [[4 luglio]] [[1821]], la quale tuttavia risultò questa volta fatale all'arcidiocesi di Arles. Dal [[1822]] l'[[arcidiocesi di Aix|arcivescovo di Aix]] porta anche il titolo di arcivescovo di Arles e di Embrun.
 
La sede arlesiana annovera fra i suoi vescovi alcuni altri grandi santi: [[Onorato di Arles|Sant'Onorato]], [[Ilario di Arles|Sant'Ilario]], [[Cesario di Arles|San Cesario]] ed [[Aureliano di Arles|Sant'Aureliano]].
 
== Cronotassi dei vescovi ==
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* [[Jean Allarmet de Brogny]] † ([[1410]] - [[1423]] diviene [[amministratore apostolico]] di Ginevra) (cardinale).
* [[Louis Aleman]] † ([[1423]] - [[1440]] deposto)
** Robert Damiani ([[1440]] - [[1449]] dimesso) <ref>[[vescovoVescovo titolare]] di [[diocesi di Tiberiade|Tiberiade]], sostituì lo scomunicato Aleman fino al rientro nella Chiesa di quest'ultimo, avvenuto nel 1449</ref>
* Louis Aleman † ([[1449]] - [[1450]] deceduto) (per la seconda volta)
* [[Pietro de Foix (pseudocardinale)|Pietro di Foix]] † ([[1450]] - [[1462]] deposto) (cardinale)
* [[Philippe de Lévis (1435-1475)|Philippe de Lévis]] † ([[1462]] - [[1475]] deceduto) (cardinale)
* [[Eustache de Lévis]] † ([[1475]] -[[1489]] deceduto) (cardinale e fratello del precedente)
* Nicola Cibo † ([[1489]] - [[1499]] deceduto)
** André d'Espinay ([[1499]] - [[1500]] deceduto) (amministratore apostolico)