Servio Sulpicio Rufo: differenze tra le versioni

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Fu un giurista di grande fama in epoca repubblicana al quale Cicerone diede numerosi riconoscimenti,<ref> Elizabeth Rawson: Cicero, a portrait (1975) p.14.</ref> considerandolo il primo che elevò la Giurisprudenza alla categoria della scienza, essendo chiamato diffusamente in epoca classica Gaio tra altri, sebbene al suo tempo la grande figura di Diritto è stata Quinto Muzio Scevola (figlio di Publio),al quale si opponeva la scuola di Diritto di Sulpicio Rufo.
 
Sulpicio fondò la '''Scuola Serviana''', che superò quella di Quinto Muzio. Nei responsi di Servio Sulpicio Rufo e dei giuristi della scuola serviana troviamo un'innovazione che consiste nel superamento della valutazione della condotta del debitore in termini di colpa e dolo, attraverso il ricorso a concetti come forza e vizio. L'idea di fondo che guida le soluzioni di Servio e dei suoi ‘auditores’ è rappresentata dall'impossibilità di estendere il prestare del debitore non dominus ai perimenti dovuti alla forza, mentre per contro viene delineata la possibilità di uno stare garante del contraente dominus anche per eventi dovuti alla forza.<ref>[http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-miglietta_massimo/isbn-9788884433282/servius_respondit_studi_intorno_a_metodo_e_interpretazione_nella_scuola_giuridica_serviana_prolegomena_1__.htm «Servius respondit». Studi intorno a metodo e interpretazione nella scuola giuridica serviana. Prolegomena,Autore:Miglietta Massimo,Collana:Quaderni Dip.scienze giuridiche,Pagine:649,ISBN: 8884433282,ISBN-13: 9788884433282,Data pubbl.:2010]</ref>
 
Egli aveva molti discepoli tra i quali citiamo Aufidio Manusa e Pacuvio Labeone, padre di Labeone Ofilio di classe equestre e amico di Giulio Cesare, che commentò gli editti in un'opera più grande del suo maestro. Di tutti i suoi discepoli, mette in evidenza Alfena Varo, il cui lavoro Digesta, può essere consolidato e sistematicamente ordinato in un numero enorme di risposte e decisioni scolastiche (forse in gran parte di Servio) dei i quali si conservano grandi frammenti nel Digesto e il ‘Corpus Iuris Civilis’ di Giustiniano.