Aradam: differenze tra le versioni
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All’ingresso dell’[[Italia]] nel [[secondo conflitto mondiale]] si trovava dislocato a [[Cagliari]], inquadrato nella 71ª Squadriglia del VII Gruppo Sommergibili<ref name="xmasgrupsom.com">http://www.xmasgrupsom.com/sommergibili/aradam.html</ref><ref name="Museo della Cantieristica"/>. Era comandante dell’unità il [[capitano di corvetta]] Giuseppe Bianchini<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Il 10 giugno 1940 fu inviato a [[meridione]] delle [[costa|coste]] [[Sardegna|sarde]] ed a [[settentrione]] dell’[[isola]] [[La Galite]], facendo ritorno alla [[base navale|base]] il 14 senza riportare avvistamenti<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Svolse la sua seconda missione bellica nel [[golfo del Leone]], per attaccare un [[convoglio navale|convoglio]] francese per il [[Nordafrica]]<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>. Il 21 giugno notò numerosi [[aereo|aerei]] impegnati nella ricerca di sommergibili: questo faceva presumere l’arrivo del convoglio<ref name="Museo della Cantieristica"/>. Il 23 giugno, alle 3.12 di [[notte]], individuò una [[nave]] scorta in [[navigazione]] veloce (si trattava verosimilmente di un’unità [[Francia|francese]]) nel punto 42°40’ N e 4°25’ E e l’attaccò infruttuosamente con il
In luglio ed agosto svolse due missioni al largo di [[Gibilterra]]<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
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Il 14 novembre uscì nuovamente in mare (insieme ai sommergibili [[Diaspro (sommergibile)|''Diaspro'']] ed [[Alagi (sommergibile)|''Alagi'']]) a contrasto di un’altra operazione britannica, la «White»: l’invio a Malta, da parte delle [[portaerei]] della Forza H, di 14 [[aereo|aerei]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 270</ref>.
Nel gennaio 1941 fu inviato 40 miglia ad est di La Galite; il 9 ascoltò all’[[idrofono]]
In aprile operò al largo della [[Cirenaica]] e dell’[[Egitto]]<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
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Tra fine luglio ed inizio agosto il sommergibile fu inviato, con altri tre, a sudovest delle coste sarde per contrastare l’operazione britannica «Style» (consistente ancora nel rifornimento di Malta), ma non avvistò alcuna nave<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 297</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Nel settembre 1941, durante dell’operazione britannica «Halberd» (si trattava di una missione di rifornimento di Malta, ma i comandi italiani pensarono potesse trattarsi di un’azione di [[bombardamento navale]] contro le coste italiane) fu dislocato in agguato difensivo a [[Est|levante]] delle [[Baleari]] (prima si trovava al largo della [[Tunisia]]), più precisamente nel [[canale naturale|canale]] di [[Minorca]], in funzione difensiva (insieme ad altri tre sommergibili), ma la formazione britannica non passò in quelle acque; il sommergibile ricevette allora l’ordine di spostarsi più a sud ed infatti il 29 settembre avvistò una formazione di navi britanniche, senza però riuscire a portarsi all’attacco<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 299-300</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In ottobre fu in missione una sessantina di miglia ad est della Galite<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
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Piuttosto controverso è il ruolo avuto dall<nowiki>’</nowiki>''Aradam'' nell’affondamento del cacciatorpediniere britannico ''Havock'', avvenuto il 6 aprile 1942:
* secondo alcune fonti il sommergibile (al comando del [[tenente di vascello]] Oscar Gran) avvistò ad est di [[Kélibia]] (Tunisia) l<nowiki>’</nowiki>''Havock'' in navigazione verso ovest, in direzione di [[Capo Bon]], e (in
* secondo altre fonti l<nowiki>’</nowiki>''Havock'' andò ad incagliarsi alle 4.15, in posizione 36°48’ N e 11°08’ E, forse proprio per evitare il siluro, ma non fu colpito, e venne [[autodistruzione|autodistrutto]] dal proprio [[equipaggio]] una volta constatata l’impossibilità di disincagliarlo<ref name="betasom">http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=21543</ref>;
* secondo una terza versione, infine, l<nowiki>’</nowiki>Aradam silurò e distrusse il [[relitto]] dell<nowiki>’</nowiki>''Havock'' solo dopo l’incaglio<ref name="betasom"/>.
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Assunse poi il comando dell’unità il tenente di vascello Carlo Forni<ref name="Museo della Cantieristica"/>.
Il 16 novembre 1942, nottetempo, penetrò nella [[baia]] di [[Annaba|Bona]] ed individuò un convoglio formato da tre [[nave cargo|trasporti]] con forte scorta; portatosi all’attacco in emersione, favorito dalla [[pioggia]] (che lo nascondeva), lanciò da scarsa
Un altro tentativo, da parte dell<nowiki>’</nowiki>''Aradam'', di forzare la [[rada (nautica)|rada]] di Bona fu impedito dalle unità di [[vigilanza]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 343</ref>.
Svolse poi un’altra serie di missioni prive di risultati:
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Rimesso a galla dai [[Germania|tedeschi]], fu consegnato alla [[X Flottiglia MAS]] della [[Repubblica Sociale Italiana]] per essere riparato ed impiegato per il [[trasporto]] dei mezzi d’assalto, lavori che non giunsero però mai a termine<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assalto della Marina italiana dalle origini a oggi'', p. 115"/>.
Il 4 settembre 1944, infatti, fu colpito da [[bomba (ordigno)|bombe]] ed affondò nel [[porto]] di Genova nel corso di un [[bombardamento aereo]]<ref name="Museo della Cantieristica"/>.
In tutto l<nowiki>’</nowiki>''Aradam'' aveva svolto 30 missioni offensivo-esplorative e 20 di trasferimento, per complessive 26.144 miglia di navigazione in [[superficie]] e 3223 in
== Note ==
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