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"Regarder ce spectacle...procure...une satisfaction immédiate des sens, flattés par une harmonie parfaite"..."Pizzi n'est jamais aussi à l'aise que dans l'univers baroque"... «Opéra International» - octobre 1983 - ''Ariodante - Un chef d'oeuvre méconnu de Haendel'' (Grand Théâtre de Nancy - 7, 9, 11 octobre 1983)
'''''Il Giustino''''' (catalogo [http://www.uquebec.ca/musique/catal/vivaldi/vivacat5.html RV 717]) è un’[[opera lirica|opera]] in tre atti di [[Antonio Vivaldi]] su libretto del conte [[Nicolò Beregan]]; è l'ultima opera composta dal maestro veneziano per i teatri romani, probabilmente in seguito al successo riscosso da quella scritta per lo stesso teatro l’anno precedente (e cioè, l' [[Ercole sul Termodonte]]). Il principale interprete (nel ruolo di Arianna) fu il celebre castrato del tempo [[Francesco Fontana (Farfallino)|Francesco Fontana]], detto il ''Farfallino'', che si era specializzato nei ruoli femminili.
 
L'opera rappresenta una transizione fra la prima produzione operistica di Vivaldi ([[Ottone in villa]], [[Orlando finto pazzo]], [[Tieteberga]]) e le opere della maturità ([[L'Olimpiade]], [[Farnace]], [[Griselda (Vivaldi)|Griselda]]), e rappresenta la fase in cui il Vivaldi operista comincia ad essere apprezzato anche fuori da Venezia. Come molte opere vivaldiane, c'è una preminenza di voci femminili (cinque soprani e due contralti) che si esibiscono in splendide arie, mentre l'azione drammatica procede attraverso il [[recitativo]] (numerosi nell'opera quelli accompagnati).
 
== Il libretto ==
 
Il libretto è conservato, assieme alla musica, nell'archivio vivaldiano della [[Biblioteca Nazionale di Torino]]. Fu scritto oltre 50 anni prima della versione vivaldiana dal conte [[Nicolò Beregan]]. Il libretto fu musicato nel 1683 a Venezia da [[Giovanni Legrenzi]], e fu molto famoso nel Seicento; fu musicato tra gli altri da [[Domenico Scarlatti]] nel 1706 e da [[Tomaso Albinoni|Albinoni]] nel 1711, e riadattato (forse da Antonio Maria Lucchini, lo stesso librettista del [[Farnace (Vivaldi)|Farnace]]) per Vivaldi nel 1724. Attraverso passaggi oscuri lo ritroviamo musicato per il [[Covent Garden]] da [[Georg Friedrich Händel|Händel]] a [[Londra]] nel [[1737]].
 
A [[Venezia]] i libretti di ambientazione orientale erano abbastanza frequenti: in parte per la vocazione naturale di Venezia, in parte per la vicinanza temporale della [[Battaglia di Vienna|battaglia di Kahlenberg]] ([[1683]]) in cui i [[Turchi]] erano riusciti persino ad assediare [[Vienna]]. La trama dell' opera è guarda caso incentrata sull'assedio di [[Costantinopoli]] ad opera del tiranno Vitaliano, sulla ascesa al trono di [[Giustino_I_di_Bisanzio|Giustino]], contadino e poi imperatore, zio di [[Giustiniano_I|Giustiniano]], e sulla vittoria finale della romanità sull'usurpatore asiatico.
Questa trama è però, come d'uso nell'opera barocca, solo il perno attorno al quale si sviluppano intrecci amorosi e il consueto dilemma fra amore/dovere, lealtà/potere su uno sfondo ideale cavalleresco.