Kanesh: differenze tra le versioni
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Ogni punto di vendita aveva i suoi mercanti, i suoi rappresentanti delle "imprese" famigliari, i suoi finanziatori, i suoi cammellieri (capicarovana e subordinati), insomma una vera e propria micro-società che ruotava attorno al commercio ed ai suoi profitti.
===Liti e frodi===
Non sempre gli affari andavano bene, ed è normale che alcuni di questi finissero con un processo a causa del non rispetto dell'accordo da una parte di un contraente, a volte con la complicazione della morte di uno dei partner. Molti documenti si riferiscono tali casi<ref>C. Michel, « Les litiges commerciaux paléo-assyriens », in F. Joannès (dir.), ''Rendre la Justice en Mésopotamie'', Saint-Denis, 2000, p. 113-139</ref>. Alcuni commercianti cercavano anche di contrabbandare le merci per pagare meno dazi: Alcune lettere erano raccomandazioni dei padri ai loro figli su come riuscire ad evadere i dazi. Si potevano nascondere alcuni oggetti del carico per dissimularne il valore, magari con l'aiuto di complici indigeni. Un'altra soluzione era quella di evitare le vie tradizionali attraversando strade meno utilizzate e meno praticabili con un viaggio più lungo e più pericoloso (perché meno protetti rispetto alle vie principali) ma anche meno costoso. Probabilmente erano alternative che consentivano alti profitti (se tutto andava bene) visto che in molti mercanti scrivevano di averle provate.
==Voci correlate==
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