Utente:Jeanambr/Sandbox ter: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 1:
==Gli anni '80: l'opera barocca e Rossini==
Gli [[anni 1980|anni ottanta]] videro l'esplosione clamorosa ed esaltante della particolare sensibilità di Pizzi per il barocco e per [[Gioachino Rossini|Rossini]], che, se non ne ha certamente esaurito il campo di attività, l'ha altrettanto certamente caratterizzata in modo durevole e profondo.<ref>all'intervistatrice che gli riferiva dell'appellativo di "principe del barocco", datogli dai francesi, lo stesso Pizzi così rispondeva nel [[1991]]: "Non mi piacciono le etichette. Ho fatto anche molto Wagner e Verdi, e opere russe, e titoli contemporanei. Ma il barocco, certo, è una dimensione che mi è molto congeniale". (L. Bentivoglio)</ref> l'ha altrettanto certamente caratterizzata in modo durevole e profondo, facendo dell'artista uno dei protagonisti di primissimo piano della ''belcanto-renaissance'' e consentendo a [[Rodolfo Celletti]] di scrivere, fin dal 1983: "l'opera barocca e Rossini hanno oggi un loro regista", Pier Luigi Pizzi.<ref>''Storia del belcanto'', Fiesole, Discanto, 1983, p. 209</ref> Per la verità, il punto di inizio del carriera registica rossiniana e barocca di Pizzi va antidatato di due anni, al [[1978]], quando fu messo in scena al [[Teatro Filarmonico]] di [[Verona]] il [[Antonio Vivaldi|vivaldiano]] [[Orlando furioso (Vivaldi)|Orlando Furioso]], produzione che "segnò l'inizio in epoca moderna di un nuovo interesse a livello mondiale per le opere di Antonio Vivaldi",<ref>Guido Johannes Joerg, libretto annesso al DVD Arthaus Musik del 2000 (registrazione 1989)</ref>, che fu esportata in tutto il mondo e che fu infine videoregistrata nel [[1989]] all'Opera di [[San Francisco]]. AFu a partire da questa "esperienza meravigliosa ed estenuante",<ref>parole di Pizzi riferite da Leonetta Bentivoglio (articolo citato)</ref> che Pizzi sviluppò negli anni ottanta rapporti di collaborazione stretta soprattutto con il [[Festival di Aix-en-Provence]], con il [[Rossini Opera Festival]] e con il [[Teatro Valli]] di [[Reggio Emilia]] che consentirono l'allestimento di tuttotutta una serie di produzioni che riscossero un clamoroso, quasi unanime, successo. Varrà la pena di elencare in questa sede le principali, citatando per ciascuna di esse il giudizio espresso da musicologi, critici musicali e riviste musicali di rango.
* [[1980]] - [[Semiramide (Rossini)|Semiramide]] di Gioachino Rossini - Festival di Aix-en Provence (in coproduzione con il [[Teatro Carlo Felice]] di Genova ed il [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di Torino)
<blockquote>
''Certo, se sul podio ci fosse stato Muti o Abbado questo sarebbe riuscito uno spettacolo di levatura mondiale, perché la scena e i costumi di Pier Luigi Pizzi sono semplicemente geniali nel ricreare con mezzi moderni quell'atmosfera di esotismo orientale che indubbiamente ha la sua parte nella fluvialità della partituta e nel barocchismo canoro ... '' (<br/>'''[[Massimo Mila]]''').<ref>''Una bella «Semiramide» rilancia il Regio'' (sovratitoli: ''Bravissime la Valentini e la Ricciarelli, splendida la scena di Pizzi''), La Stampa, 26 aprile 1981. Si tratta della recensione dell'edizione del Teatro Regio di Torino</ref>
</blockquote>
* [[1981]] - [[Ariodante (opera)|Ariodante]] di [[Georg Friedrich Händel]] - [[Piccola Scala]] di Milano (l'allestimento ha fatto il giro di tutta Europa, venendo riproposto, tra l'altro a Reggio Emilia, [[Edimburgo]], [[Nancy]], [[Parigi]] ([[Théâtre des Champs-Élysées]]), [[Ginevra]])<ref>[http://operabaroque.fr/Cadre_baroque.htm ''Le magazine de l'opéra baroque'']</ref>
Riga 20:
Comment résister à la magie que déploie sous nos yeux Pier Luigi Pizzi, le grand vainqueur de cette soirée ? Dès le lever du grand rideau vaporeux bleu-roi parsemé de fleurs d'or et se levant avec grâce vers les cintres dans un mouvement d'aérienne apesanteur, les regards sont fascinés par tout ce qu'ils voient les musiciens en habit XVIIIe, que hausse vers nous peu à peu le praticable de l'orchestre ; les choristes également vêtus de riches habits pastels et qui prolongent leur mélodies de gestes simples et souples, évoluant tout au long de la soirée, de la fosse à la scène, en discrètes théories, navigateurs des flots ou des nuages. Comment ne pas admirer aussi et surtout ces admirables costumes, variés à l'infini, d'or et pourpre profonds dans l'Entrée des Incas, sortis droit d'une miniature persane dans l'Entrée des Fleurs, et toujours baignés d'une lumière tendre, changeante, vive comme la musique de Rameau? Opéra International - mai 1983 - "Pier Luigi Pizzi met en scène Rameau" (Théâtre Musical du Châtelet 28 mai, 1er, 2, 3, 4 juin 1983 - Dijon - 6, 13, 14 juin 1983 - Venise - Teatro Malibran - 24, 26 juin 1983)
 
, e che indussero Rodolfo Celletti a scrivere in conclusione della sua opera sulla ''Storia del belcanto'' "che l'opera barocca e Rossini janno oggi un loro regista": Pier Luigi Pizzi.Fiesole, Discanto, 1983, p. 209
 
<references/>