{{vedi anche|Pax Nicephori|Invasione franca della Venezia|Battaglia di Pliska}}
Durante il suo regno riconquistò militarmente vari territori [[balcani]]ci occupati dagli [[Slavi]] (per lo più il Peloponneso) e condusse una lunga lotta diplomatica con [[Carlo Magno]] per la definizione dei confini tra l'[[Impero Romanoromano d'Oriente]] e quello d'[[Impero carolingio|Occidente]] che si concluse con trattati nel [[803]] e [[812]] e l'assegnazione a [[Costantinopoli]] delle coste della [[Dalmazia]] e del [[Ducato di Venezia|ducato Veneziano]] oltre che del sud dell'[[Italia]] mentre all'[[Impero carolingio]] rimasero invece [[Roma]], [[Ravenna]], la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]], l'Italia settentrionale e l'Istria, oltre all'interno della Dalmazia.
Sull'altro fronte caldo, quello delle continue guerre contro [[Bulgaria|bulgariBulgari]] e [[arabiArabi]] Niceforo venne duramente sconfitto nell'[[806]] ed obbligato a pagare altissimi tributi al [[califfo]] [[Harun al-Rashid]]. Alla sconfitta contribuì decisivamente la ribellione del generale Bardane il turco (803). Dopo la morte del califfo nel [[809]] si ritenne sollevato dal continuare a pagare e iniziò una nuova campagna militare contro i Bulgari, che inizialmente si risolse in successo (presa della capitale bulgara di Pliska) ma che poi si trasformò in una tremenda disfatta: il [[26 luglio]] [[811]] nella [[battaglia di Pliska]] l'esercito bizantino venne massacrato dai Bulgari e Niceforo venne catturato e decapitato. Le cronache narrano che dal teschio di Niceforo I fu tratta una coppa per il re bulgaro [[Krum]].
Gli succedette alla guida dell'impero il figlio [[Stauracio]].