Giorgio Sfranze: differenze tra le versioni

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==Al servizio di Tommaso Paleologo==
 
Quando Giorgio Sfranze tornò in libertà, ritornò al servizio dei [[Paleologi]] in Morea. Fu fedele a [[Tommaso Paleologo]], e diventerà suo ambasciatore, infatti condurrà ambascerie in [[Serbia]] ([[regno della Serbia]]), ad [[Edirne|Adrianopoli]] ([[impero ottomano]]), e a [[Venezia]] ([[repubblica di Venezia]]). Ma quando nel [[1460]] gli ottomani conquistarono la Morea la corte di Tommaso, Giorgio Sfranze compreso, si ritirarono nel monastero di [[Tarchaniotes]] a [[Corfù]]. Per Tommaso Paleologo, Giorgio Sfranze, condusse numerose missioni diplomatiche in [[Italia]], incontrò a [[Viterbo]] il [[cardinale]] [[Giovanni Bessarione]], che stava organizzando una [[crociata]] per riconquistare Costantinopoli, e mettere sul trono dei basileus Tommaso Paleologo, si mosse verso [[Roma]], [[Ancona]], e [[Venezia]], dopo di chédopodiché visto che gli era giunta la notizia della morte del suo signore Tommaso Paleologo ([[12 maggio]] [[1465]]), egli perse ogni speranza per la crociata, e quindi si imbarcò da Venezia per tornare a Corfù, dove arrivò tra l'[[aprile]] e il [[settembre]] del [[1466]].
 
==Ultimi anni e morte==