Lorenzo Bucci: differenze tra le versioni
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Arruolatosi nella [[Legione Italiana]] di [[Garibaldi]], da poco giunto in Italia in soccorso del movimento liberal-democratico, si aggregò alle forze guidate da [[Pietro Roselli]] in guerra nell’[[Ascolano]] contro la rivolta [[sanfedista]] dei capibanda [[Giovanni Piccioni]] e [[don Domenico Taliani]] sostenuta dal [[cardinale Filippo De Angelis]] di [[Fermo]], irremovibile nel contrastare la neonata [[Repubblica Romana (1849)]]. Lo sbarco delle truppe francesi a [[Civitavecchia]] il [[25 aprile 1849]] lo costrinse a lasciare la soluzione della crisi ascolana nelle mani di [[Felice Orsini]], valutando come prioritaria la convergenza verso il territorio laziale.
Dopo la battaglia di [[Velletri]] il [[19 maggio 1849]] contro le forze napoletane e spagnole (costrette a ripassare la frontiera sotto la forza dei soldati di [[Garibaldi]]), spostò la sua compagnia a [[Porta San Pancrazio]], sul colle gianicolense, la cui caduta avrebbe assicurato alle forze francesi del generale [[Nicolas Charles Victor Oudinot]] il controllo di [[Roma]]. Nella battaglia del [[3 giugno 1849]] a [[Villa Pamphili]], dopo ripetuti assalti di baionetta, cadde a terra colpito da fuoco nemico alla coscia destra. Ricoverato al [[Santo Spirito]] gli venne amputato l’intero arto inferiore, accrescendo il pericolo di nuove infezioni. Il [[6 giugno 1849]] [[Garibaldi]] lo decorò con il grado di maggiore e nove giorni dopo ricevette in ospedale la visita di due [[triumviri]] mentre il comando delle truppe passò al tenente [[Francesco Negozi]]. Si spense il [[27 giugno 1849]], a poche settimane dalla nascita del suo quarto figlio, [[Lorenzo Bucci Casari]] (vedi [[Sindaci di Ancona]]), che a soli 17 anni indossò la camicia rossa insieme al fratello [[Attilio]] sui campi del [[Trentino]] nel [[1866]]. Venne successivamente tumulato nel [[Mausoleo Ossario Garibaldino]] nella località [[Colle dei Pini]] insieme agli eroi della difesa di Roma, tra i quali il giovane [[Goffredo Mameli]].
== Bibliografia ==
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