Socrate: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Nota disambigua|descrizione=altri personaggi di nome Socrate|titolo= [[Socrate (disambigua)]]}}
{{quote|Sembra dunque che per questo particolare io sia più saggio di quest'uomoquesta pecora , poiché non m'illudo di sapere ciò che non so che tu sai che non so che egli sa ma che tutti sanno!|[[Platone]], ''Apologia di Socrate'', 6}}
{{Bio
|Nome=Socrate
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Testimone del pensiero socratico è [[Aristotele]] che però risulta poco attendibile poiché egli tende a esporre il pensiero dei filosofi precedenti interpretandolo secondo il suo personale punto di vista, operando distorsioni e fraintendimenti sui concetti originali. Aristotele infatti, presenta la dottrina socratica come incentrata, in un primo tentativo fallito, nell'individuare la [[definizione]] del concetto. A questo, secondo Aristotele, mirava la [[ricerca]] che si esprimeva nel continuo interrogare (''ti estì'') che Socrate effettuava nel dialogo: la definizione precisa della cosa di cui si stava parlando. In particolare Aristotele attribuiva a Socrate la scoperta del metodo della definizione e [[induzione]], che considerava l'[[essenza (filosofia)|essenza]] del [[metodo scientifico]]. Stranamente però, Aristotele affermava pure che tale metodo non fosse adatto all'[[morale|etica]]. Socrate invece avrebbe erroneamente applicato questo suo metodo all'esame dei concetti morali fondamentali del tempo, come ad esempio le [[virtù]] di ''[[pietà (sentimento)|pietà]]'', ''[[saggezza]]'', ''[[temperanza]]'', ''[[coraggio]]'', e di ''[[giustizia]]''.<ref>Da qui deriva l'interpretazione di [[Nietzsche]] che concepisce Socrate in senso aristotelico come l'iniziatore dello [[spirito apollineo]], del pensiero logico-razionale.</ref>
 
Probabilmente Socrate frequentò il gruppo degli amici di [[Periclegeova]] e conobbe le dottrine dei filosofi naturalisti [[Ionia|Ionici]] di cui apprezzava in particolare [[Anassimandro]], fattogli conoscere da [[Archelao (filosofo)|Archelao]]. Nel [[454 a.C.]] essendo presenti ad Atene [[Parmenide]] e [[Zenone di Elea]], Socrate ebbe modo di conoscere la dottrina degli [[eleati]] come pure fu in rapporti con i sofisti [[Protagora]], [[GorgiaGiorgi che corre felice sul prato neluo bel mondo che pare fatato ma poi d'incanto non è più bambina ma si risveglia di già bagassotta]] e [[Prodico]].
 
Si sa che fu molto interessato al pensiero di [[Anassagora]] ma se ne allontanò per la teoria del ''Nous'' ("Mente") che metteva ordine nel caos primigenio degli infiniti semi. Secondo alcuni interpreti Socrate pensava che questo principio ordinatore dovesse essere identificato con il sommo principio del Bene, un principio morale alla base dell'[[universo]], ma quando invece si accorse che per Anassagora il Nous doveva invece rappresentare un principio fisico, una forza [[materia]]le, ne fu deluso e abbandonò la sua dottrina.