Interferoni: differenze tra le versioni
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Gli '''interferoni''' (IFN) sono una classe di [[proteina|proteine]] prodotte dalle cellule del [[sistema immunitario]] ([[globuli bianchi]]) in risposta all'attacco di agenti esterni come [[Vira|virus]], [[batteri]], [[parassita|parassiti]] e [[tumore|cellule tumorali]]. Gli interferoni appartengono alla vasta classe di [[glicoproteine]] note come [[Citochina|citochine]].
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== Avvertenze ==
''Individualizzazione del dosaggio:'' il dosaggio di interferone (IFN) può essere modificato a seconda della risposta individuale. Si consiglia di iniziare il trattamento con basse dosi di interferone e poi aumentarle progressivamente per limitare la comparsa di effetti collaterali. In caso di gravi effetti collaterali dimezzare la dose somministrata e/o sospendere temporaneamente il trattamento; se nonostante queste misure tali effetti continuassero a persistere, valutare la sospensione definitiva dell’interferone <ref name= Pharmamedix/Interferone > Pharmamedix: Interferone http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Interferone+%28IFN%29&vo=Avvertenze
''Somministrazione intramuscolare:'' la somministrazione intramuscolare dell’interferone alfa (IFN alfa) va effettuata nella regione deltoidea o glutea alternando la sede di [[inoculo]] <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Somministrazione sottocutanea:'' questo tipo di somministrazione rappresenta la somministrazione di scelta in caso di [[trombocitopenia]] ([[piastrinemia]] inferiore a 50000/mm
''Perfusione per endovena:'' in caso di somministrazione di interferone (IFN) per perfusione endovena, la durata della perfusione deve essere almeno di 30 minuti <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
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''Incremento delle transaminasi epatiche:'' durante la terapia con interferone (IFN) sono stati osservati aumenti significativi dell’[[alanino aminotransferasi]] (ALT) e dell’[[aspartato aminotransferasi]] (AST). Sia con interferone alfa in pazienti con [[epatite]] cronica B e C sia con interferone beta in pazienti con [[sclerosi multipla]] recidivante sono stati osservati aumenti significativi dell’alanino aminotransferasi (ALT). Analoghe osservazioni sono state fatte anche con interferone gamma nei pazienti con malattia granulomatosa cronica. Con interferone gamma sono stati osservati aumenti a carico di entrambe le transaminasi AST e/o ALT fino a 25 volte il limite superiore normale, in particolare in bambini con meno di 12 mesi. I bambini trattati con interferone gamma devono controllare le transaminasi con cadenza mensile e in caso di incremento, valutare un aggiustamento del dosaggio del farmaco.
In assenza di [[ittero]] o scompenso epatico, la terapia con interferone può essere proseguita; valutare un’eventuale riduzione del dosaggio di interferone se il valore della transaminasi sale eccessivamente. In assenza di sintomi clinici i livelli sierici di ALT devono essere valutati prima di iniziare la terapia con interferone e successivamente con cadenza periodica (es. con interferone beta la valutazione è trimestrale). Nei pazienti in terapia con interferone alfa per il trattamento dell’epatite cronica B o C, il monitoraggio dei parametri di funzionalità epatica (ALT, [[bilirubina]], [[albumina]], [[fosfatasi]] [[alcalina]] e tempo di [[protrombina]]) deve essere effettuata ogni due settimane fino alla
''Depressione, ideazione di suicidio:'' l’interferone (IFN) può indurre [[depressione]] sia in pazienti adulti (circa un terzo dei pazienti con interferone alfa) sia in pazienti pediatrici. In alcuni pazienti, la terapia con interferone può indurre ideazione suicidaria o tentativo di [[suicidio]]. Nei pazienti pediatrici trattati con interferone alfa, l’incidenza di depressione e ideazione suicidaria è risultata maggiore rispetto alla popolazione adulta. L’interferone alfa è stato associato anche a comportamento aggressivo, [[disturbo bipolare|disturbi bipolari]], mania, confusione, labilità emotiva, alterazione dello stato mentale. Monitorare segni o sintomi riconducibili alla comparsa di uno stato depressivo durante la terapia con interferone. Lo stato depressivo deve essere trattato in modo adeguato. Nei pazienti che non rispondono alla terapia antidepressiva e presentano gravi sintomi psichiatrici interrompere la terapia con interferone. L’interferone alfa è controindicato nei bambini con gravi sintomi psichiatrici <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
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''Monitoraggio in pazienti con melanoma maligno:'' nei pazienti con [[melanoma]] maligno in terapia con interferone (IFN) alfa monitorare la funzionalità epatica, la conta e la differenziazione dei [[leucociti]] una volta alla settimana durante la terapia di induzione e mensilmente durante la terapia di mantenimento <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Malattie cardiache:'' la somministrazione di interferone (IFN) beta in pazienti affetti da [[cardiomiopatia]] ([[aritmia]], insufficienza cardiaca congestizia, [[angina]]) richiede cautela e il monitoraggio dei parametri di funzionalità cardiaca,
''Copertura antibiotica:'' l’impiego di interferone (IFN) gamma nel trattamento della malattia granulomatosa cronica non esclude il ricorso alla profilassi antibiotica <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
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''Trapianto di rene e fegato:'' la terapia con interferone alfa può aumentare il rischio di rigetto <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Anticorpi anti-interferone:'' gli interferoni (IFN) possono provocare la formazione di [[anticorpi]]; l’incidenza è maggiore con l’impiego della forma sintetica rispetto a quella biologica. Nei pazienti trattati con interferone beta la concentrazione di anticorpi neutralizzanti (NAb) si stabilizza dopo circa un anno di terapia e interessa fra il 3% e il 45% dei pazienti. La variabilità della percentuale di pazienti NAb-positivi dipende in parte dall’immunogenicità della formulazione farmaceutica di interferone beta e dal metodo di analisi non standardizzato. Dai dati disponibili, l’interferone beta-1a somministrato per via muscolare risulta essere quello associato al minor tasso di anticorpi neutralizzanti (2-5% vs 14-24% vs 30% rispettivamente con INF beta-1a per via intramuscolare, INF beta-1a per via sottocutanea e INF beta-1b) <ref>Gneiss C. et al., Mult. Scler., 2006, 12 (6), 731</ref>
L’interferone beta (IFN beta-1b) ha evidenziato in vitro reattività crociata con l’interferone beta naturale (la rilevanza clinica di questa osservazione non è nota).
La persistenza degli anticorpi neutralizzanti nel sangue è elevata, sono infatti rilevabili fino a 6 anni dopo la fine del trattamento con interferone beta.
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''Sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada:'' nei pazienti con epatite C trattati con interferone (IFN) è stata riportato raramente la [[sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada]], sindrome infiammatoria con disturbi soprattutto a carico di occhio, orecchio, cute e [[meningi]]. Se i sintomi presentati dal paziente portano a sospettare la sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, interrompere l’interferone <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Gammopatia monoclonale:'' nei pazienti con [[gammopatia clonale]] (produzione di un solo tipo di [[immunoglobulina]]
''Patologie che richiedono cautela nella somministrazione di interferone gamma:'' [[artrite reumatoide]], [[sclerosi sistemica]], trapianto d’organo. L’interferone gamma (IFN gamma) può provocare episodi di recrudescenza in caso di sclerosi multipl <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Contraccettivi orali:'' si consiglia di associare alla terapia con interferone (IFN) valide misure contraccettive. L’interferone alfa leucocitario umano (IFN alfa N3) è stato associato a riduzione dei livelli di estradiolo o progesterone nelle pazienti in età fertile, pertanto la terapia con interferone alfa potrebbe ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali. Spesso l’interferone è associato a [[ribavirina]] che è [[teratogena]], può indurre cioè malformazioni al feto. L’associazione terapeutica interferone-ribavirina richiede l’uso di valide misure di concentrazione da continuare fino a 6-7 mesi dopo il termine della terapia farmacologica, anche quando è il partner ad essere in trattamento con
''Terapia oncologica:'' la somministrazione di interferone (IFN) alfa in associazione a farmaci chemioterapici aumenta il rischio di reazione avverse gravi e potenzialmente fatali come [[mucosite]], [[diarrea]], [[neutropenia]], nefrotossicità, alterazioni elettrolitiche. In associazione a [[idrossiurea]], aumenta il rischio di [[vasculite]] cutanea <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
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''Albumina umana:'' la presenza di [[albumina]] umana nelle specialità contenenti interferone (IFN beta-1B, Betaferon) comporta il rischio potenziale di trasmissione di virus <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
''Conservazione:'' l’interferone (IFN) alfa deve essere conservato a temperature comprese fra 2 e 8 °C. Può essere conservato a temperatura non superiore a 25 °C per 7 giorni; in questi 7 giorni può essere utilizzato. Dopo questo lasso di tempo l’interferone non può essere refrigerato per un altro periodo di conservazione e deve essere eliminato. L’interferone beta-1a presenta caratteristiche di conservazione diverse a seconda della formulazione farmaceutica: al riparo della luce, a temperatura di 2-8 °C per 18 mesi (specialità medicinale Rebif) oppure 24 mesi (specialità medicinale Biogen); oppure a temperatura non superiore a 25 °C per 24 mesi (specialità medicinale Betaferon). L’interferone gamma deve essere conservato a temperature comprese fra 2 e 8 °C <ref name= Pharmamedix/Interferone />.
== Sommario ==
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== Note ==
<references/>
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