Presta all’inizioall'inizio dell’operadell'opera dimostrò subito il suo carattere illuministico, poichépoichè basava ancora una volta il suo lavoro sullo studio e sugli esperimenti. NellaAll'epoca prefazionel'olio l’autoreprodotto parlònel unSalento po’era dellaconsiderato suatra vitai migliori, fecetanto unche accennol’olio allesalentino accademieera ditra queli tempopiù cherinomati affrontavanocome discorsiquelli riguardantidi laProvenza produzionee agricola,di poiLucca. parlòLa dell’ulivosua comequalità l’alberodipendeva preferitoanche dadall’efficacia [[Minerva]],del divinitàfrantoio della guerrasalentino. TuttoPresta ciòanalizzando peri conoscerefrantoi megliodelle laaltre piantazone chenotò eglii stavaloro studiandodifetti e pernon dareriuscì dignitàa allatrovare propriaun ricerca.frantoio Egli,migliore anchedella in“macina quest’opera,verticale” confrontavausata tuttinel iSalento. suoiA studisuo sulledire, tecnichequello delfiorentino passatoera edifettoso suin quellequanto modernesolcato, allamentre suaquello esperienza,Genovese tuttoe dovevaquello Provenzale erano di esseretaglio verificatostrettissimo.
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Il Salento era considerato tra i migliori produttori di olio, tanto che l’olio salentino era conteso con quelli più rinomati come quelli di Provenza e di [[Lucca]]. Tale perfezione dell’olio dipendeva anche dall’efficacia del suo frantoio, dato che Presta analizzando i frantoi delle altre zone e notando i loro difetti non era riuscito a trovare un frantoio migliore della “''macine verticale''” usata nel Salento. Quello fiorentino era difettoso in quanto solcato, mentre quello Genovese e quello Provenzale erano di taglio strettissimo. Grazie ai suoi successi e ai risultati da lui ottenuti il Salento continuava a ottenere prestigio per l’ottima produzione di olio.