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Il primo aprile, con le riparazioni ancora incomplete, la ''Yavuz'' lasciò il Bosforo insieme alla ''Midilli'' (la ex ''Breslau'') per coprire il rientro della ''Hamidiye'' e dell' incrociatore corazzato ''Mecidiye'', che erano stati inviati a bombardare il porto di [[Odessa]]. Forti [[Corrente oceanica|correnti]] trascinarono gli incrociatori 15 miglia ad est presso la barra posta di fronte alla baia formata dalla foce del [[Bug Meridionale]] dove sorge la città di [[Mykolaïv]]. Mentre si riportavano verso ovest, il ''Mecidiye'' urtò una mina ed affondò, portando alla cancellazione della missione di bombardamento.<ref>Nekrasov, pp. 51–52</ref> Successivamente la ''Yavuz'' e la ''Midilli'' si portarono a largo di Sebastopoli ed affondarono due vapori da trasporto, la flotta russa le inseguì tutta la giornata, per poi, giunta la notte, inviare alcuni cacciatorpediniere, per tentare un attacco con i siluri. Solo uno dei cacciatorpediniere, il ''Gnevny'', fu in grado di lanciare i siluri, che mancarono il bersaglio. La ''Yavuz'' e la ''Midilli'' tornarono nel porto del Bosforo, illese.<ref name=Halpern231>Halpern, p. 231</ref>
 
Il 25 aprile, lo stesso giorno dello sbarco a [[Campagna dei Dardanelli|Gallipoli]], navi russe si portarono a largo del Bosforo e bombardarono i forti all'ingresso dello stretto. Due giorni dopo la ''Yavuz'' di diresse verso sud per bombardare le truppe dell'Intesa a Gallipoli, scortata dalla corazzata [[pre-dreadnought]] ''Togut[[Turgut Reis]]'' (ex ''SMS Weissenburg'') della [[Classe Brandenburg (nave da battaglia)|Classe Brandenburg]]. Furono avvistate al tramonto, da un pallone frenato, mentre si schieravano. Quando la prima salva da 380&nbsp;mm della ''[[HMS Queen Elizabeth (1913)]]'' colpì le acque vicino alla loro posizione, la ''Yavuz'' si spostò vicino alle scogliere, dove non poteva essere raggiunta dai colpi della ''Queen Elizabeth''.<ref>Corbett, p. 359</ref> Il 30 aprile, la ''Yavuz'' tentò ancora la missione di bombardamento, ma fu individuata dalla corazzata ''pre-dreadnought'' ''[[HMS Lord Nelson (1906)]]'' che si era portata all'interno dei Dardanelli per bombardare il comando turco presso [[Çanakkale]]. La nave britannica riuscì soltanto a lanciare cinque proiettili prima che la ''Yavuz'' si portasse fuori tiro.<ref>Corbett, p. 370</ref>
 
Il primo maggio, la ''Yavuz'' si diresse verso la baia di Beykoz, all'interno del Bosforo, poiché la flotta russa aveva bombardato i forti all'ingresso del bosforoBosforo. Intorno al 7 maggio, fece una sortita verso Sebastopoli, cercando di intercettare delle navi russe, senza esito. Avendo scarsità di munizioni per le batterie principali, non bombardò Sebastopoli. Mentre tornava, la mattina del 10 maggio, le vedette della ''Yavuz'' individuarono due corazzate russe ''pre-dreadnoughts'', la ''Tri Sviatitelia'' (dal russo: Три Святителя, i tre sacri gerarchi) e la ''[[Potëmkin (nave da battaglia)|Pantelimon]]'', ed aprì il fuoco. Nei primi 10 minuti, fu colpita due volte dalla risposta russa e nonostante non fosse seriamente danneggiata, l'ammiraglio Souchon decise di rompere il contatto e tornare verso il Bosforo, inseguito dal naviglio leggero di scorta alle due navi russe.<ref>Langensiepen and Güleryüz, pp. 47–48</ref>
 
Nel maggio due dei cannoni da 150&nbsp;mm furono sbarcati per essere usati a terra,<ref name="Staff 12"/> e anche quattro da 88&nbsp;mm, posizionati sulla sovrastruttura di prora.<ref>Campbell, p. 23</ref> Quattro cannoni antiaerei da 88&nbsp;mm furono installati sulle sovrastrutture alla fine del 1915.<ref>Brice, p. 276</ref>
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Il 28 luglio la ''Midilli'' urtò una mina, imbarcando 610&nbsp;t di acqua e non fu più in grado di scortare i convogli di carbone da [[Provincia di Zonguldak|Zonguldak]] al Bosforo. Così la ''Yavuz'' fu assegnata a questo compito strategico e il 10 agosto scortava un convoglio di cinque carboniere, insieme alla ''Hamidiye'' e a tre [[torpediniera|torpediniere]]. Durante il tragitto vennero attaccati da un sottomarino russo, il ''Tyulen'' (Тюлень - foca), che affondò una delle carboniere. Il giorno successivo il ''Tyulen'' e un altro sottomarino cercarono di attaccare la stessa ''Yavuz'' ma non riuscirono a trovare un'occasione per poter colpire il bersaglio.<ref name=Halpern234>Halpern, p. 234</ref>
 
Due cacciatorpediniere russe, il ''Bystry'' e il ''PronzitelniPronzitelny'', attaccarono un convoglio di due carboniere scortato dalla ''Hamidiye'' e da due torpediniere il cinque settembre. I cannoni da 150&nbsp;mm dell<nowiki>'</nowiki>''Hamidiye'' andarono in avaria, così la ''Yavuz'' fu inviata in soccorso, ma giunse troppo tardi: le due carboniere si erano già gettate in secca per evitare la cattura.<ref name=Halpern234/>
 
Il 21 settembre la ''Yavuz'' fu inviata di nuovo in soccorso di un convoglio attaccato da cacciatorpediniere russe. Le missioni di scorta continuarono fino al 14 novembre, quando la ''Yavuz'' fu attaccata dal sottomarino ''Morzh'' fuori dal Bosforo, che la mancò di poco con i suoi due siluri. L'ammiraglio Souchon decise che il rischio per la sua ammiraglia era troppo grande e sospese la scorta ai convogli. Solo le navi che erano in grado di effettuare il trasporto da Zonguldak a Costantinopoli in una notte erano autorizzate. Al di fuori del Bosforo, venivano scortate dalle torpediniere per difenderle dai sottomarini russi in agguato.<ref>Halpern, p. 235</ref> Verso la fine dell'estate, il completamento di due nuove navi da battaglia russe, la ''Imperatritsa Mariya'' (in russo: Императрица Мария: Maria Imperatrice) e la ''Imperatritsa Ekaterina Velikaya'' (in russo: Императрица Екатерина Великая, Imperatrice Caterina la Grande) ulteriormente ridussero le attività della ''Yavuz''.<ref>Halpern, p. 236</ref>