Volume Two (Soft Machine): differenze tra le versioni
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Se da un lato l'inserimento di Hopper toglie parte dell'anticonformismo garantito da Ayers, dall'altro aggiunge professionalità, un livello artistico più alto e instrada i Soft in un ambito jazzistico, verso quel sound che li avrebbe accompagnati nel prosieguo della carriera. Questi aspetti sono accentuati dal nuovo [[fuzz|distorsore]] applicato al basso da Hopper,<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.154] books.google.com</ref> e dall'inserimento nel gruppo di suo fratello [[Brian Hopper|Brian]] al sax. La scelta del distorsore è un suggerimento del serioso tastierista [[Mike Ratledge]], che aveva bisogno di uno strumento che garantisse più potenza che accompagnamento. Durante le registrazioni dell'album la sezione fiati è completata dal sax contralto di Hugh Hopper e da alcune brevi apparizioni al flauto di Ratledge.<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.154] books.google.com</ref>
Wyatt cura gli arrangiamenti e salvaguarda l'anima [[dadaismo|dadaista]] della band scrivendo anche buona parte dei testi, che interpreta con la consueta originalità e grazia. Il lato A dell'album, in cui Wyatt ha il sopravvento, è molto legato allo stile dei primi spensierati Soft Machine,
Se il lato A è brillante, frutto dell'impostazione "vecchio stile" voluta da Wyatt, il lato B, che pur si apre con un altro gustoso tributo, questa volta all'amico Ayers in "As Long As He Lies Perfectly Still",<ref name="allmusic"/> si basa sulle cupe atmosfere sperimentali di Ratledge, in grande forma e perfettamente a suo agio nei fraseggi jazz con i due Hopper. La sua mano si sente sopratutto nella lunga suite "Esther's Nose Job". A conferma del nuovo indirizzo musicale dei Soft, Hugh Hopper, che contribuisce nell'album scrivendo la maggior parte delle musiche, in un'intervista dirà che a quei tempi era molto più influenzato dai lavori di Zappa e dal jazz che non dall'allora egemonizzante rock,<ref>{{en}}[http://books.google.com/books?id=JVCZsK9bAh0C&printsec ''Soft machine: out-bloody-rageous'' di Graham Bennet, pag.161] books.google.com</ref>
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