'''''Enemies of Reality''''' è il quinto album degli [[americaStati Uniti d'America|americani]]ni [[Nevermore]] (sesto se comprendiamo l'[[EP]] ''[[In Memory]]''), e coincide con la scadenza del contratto con [[Century Media]], contratto in seguito rinnovato. All'epoca, i rapporti tesi fra band ed etichetta fruttarono al combo di [[Seattle]] una release da molti criticata a causa di una produzione molto deficitaria (un sound molto impastato) da parte del produttore [[Kelly Gray]], per via di budget di lavoro inadeguati. L'album in realtà è musicalmente ottimo: la vena drammatica si sposa perfettamente con partiture a tratti cervellotiche, ma mai insensate. Un album da ascoltare più volte, indubbiamente: la ballata melodica ''Tomorrow Turned into Yesterday'', lontana anni luce dalla stucchevolezza di -ad esempio- una ''Believe in Nothing'' (tratta da ''[[Dead Heart in a Dead World]]'') spezza il ritmo caotico dell'album, che trova i suoi momenti migliori nella title track, la durissima ''Ambivalent'', la melodica (quasi power-oriented) ''I, Voyager'', l'inquietante chiaroscuro di ''Who Decides'', e la ultra veloce ''Seed Awakening''. Tecnica, disperazione e poesia. Unica nota stonata, la durata esigua del disco (40 minuti), che con un paio di altri brani sarebbe stato ancora più prezioso. Peccato per la resa sonora, migliorata nel remaster del [[2005]] ad opera di [[Andy Sneap]].