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Il tentativo del [[duca di Luynes]] non cancellò i sospetti: ne nacque col tempo una notevole diatriba che vide confrontarsi aspramente, su sponde opposte, vari studiosi<ref name="TreccaniCMR"/>: Wilhelm Bernhardi (1834-1921) ne dimostrò la falsità nel 1868<ref>[[Wilhelm Bernhardi]], ''Matteo Di Giovenazzo: Eine Fälschung Des XVI. Jahrhunderts''</ref><ref name="TreccaniMatteo"/>, appoggiato strenuamente da [[Bartolomeo Capasso]] nel 1871. Un tenace sostenitore della genuinità dell'opera fu invece un amico e collega del Capasso, lo storico [[Camillo Minieri Riccio]], che si spese in favore dell'autenticità con una serie di memorie e contributi<ref>''Cronaca di Matteo Spinelli da Giovenazzo ridotta alla sua vera dizione ed alla primitiva cronologia con un commento in confutazione a quello del duca di Luynes sulla stessa Cronaca e stampato a Parigi nel 1839'', 1865; ''I Notamenti di Matteo Spinelli da Giovenazzo difesi ed illustrati'', 1870; ''I Notamenti di Matteo Spinelli novellamente difesi'', 1874; ''Ultima confutazione agli oppositori di Matteo Spinelli'', 1875</ref>, arrivando perfino a individuare la data di nascita dell'autore nel 1231<ref name="TreccaniCMR">Gabriella Palmisciano, [http://www.treccani.it/enciclopedia/camillo-minieri-riccio_%28Dizionario-Biografico%29/ «MINIERI RICCIO, Camillo»], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
La diatriba è oggi considerata definitivamente risolta con l'accettazione universale della inautenticità della cronaca di Matteo Spinelli<ref name="TreccaniMatteo">[http://www.treccani.it/enciclopedia/spinelli-matteo-detto-anche-matteo-da-giovinazzo/ Spinèlli, Matteo, detto anche Matteo da Giovinazzo], ''Enciclopedie on line'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>, ritenuto un falso assemblato con materiale di [[Matteo Biondo]] e [[Giovanni Villani]], ad opera, forse, di [[Angelo di Costanzo]]<ref>[[Eduard Fueter]], ''Geschichte der neueren Historiographie'', Monaco-Berlino, 1911 (trad. it.: ''Storia della storiografia moderna'', Milano-Napoli, [[Riccardo Ricciardi editore]], 1970)</ref>. L'attribuzione al di Costanzo del falso è peraltro rigettata da [[Benedetto Croce]].
==Note==
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