Santuario di Supina: differenze tra le versioni
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L’apporto dato dal capitale della famiglia Sgrafignoli fu così fondamentale e vitale al mantenimento della chiesa e delle sue ricchezze artistiche che, quando l’ultimo erede della famiglia scomparve nel [[1815]], seguito poi dall’usufruttuario Giacomo Andreoli e dal suo erede, conte Giuseppe Bernini, iniziò per la chiesa un periodo di decadenza.
Le intemperie e l’elevato tasso di umidità della zona resero necessari diversi interventi di manutenzione e restauro, primi dei quali si effettuarono intorno al [[1836]] anno dell’epidemia di colera. I due interventi principali riguardarono il pavimento, lavoro che comportò la copertura o la distruzione delle tombe dei due eremiti, oggi non più localizzabili, ed il rimaneggiamento dell’arco trionfale secondo gusti dell’epoca che comportò la scomparsa della decorazione originale. Il secondo più significativo restauro incominciò invece nel [[1997]] e
==Struttura esterna==
[[File:Santuario di Supina, campanile e casa degli eremiti.jpg|200px|right|thumb|Campanile e casa degli eremiti]]
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==Ubicazione e notizie recenti==
[[File:Santuario di Supina, dallo spiazzo del parcheggio.jpg|150px|left|thumb|Il santuario visto dalla spiazzo del parcheggio]]
Il [[santuario]] può essere raggiunto in macchina, meglio se adatta a strade sterrate, seguendo le indicazioni che dalla [[Gardesana Occidentale]], in prossimità del ponte Lefà, poco prima della frazione di Bogliaco, comune di [[Gargnano]], salgono lungo la collina fino alla spiazo immerso nel verde che antecede la facciata principale. A piedi, può essere raggiunta seguendo l’antico percorso che in pellegrinaggio i primi devoti erano soliti seguire. Un bouquet di sentieri e segnalazioni si snodano da Cecina, Gaino e Fornico<ref>Vedi la seconda voce "Proposta di itinerario da parte dell'Ecomuseo di Toscolano in "Voci correlate"</ref>.
La [[chiesa]] viene aperta solamente la prima [[domenica]] di ogni mese ad eccezione di [[novembre]], in cui la celebrazione della [[Santa Messa]] avviene la seconda, o per rare occasioni di incontro tra esperti ed amanti di architettura religiosa. Esempio più recente ne è la visita guidata del 21 maggio [[2011]], condotta da Letizia Erculiani, su iniziativa dell’A.A.S.S.
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==Immagini prima e dopo il restauro del 2005==
Rispettivamente nell'ordine: la cantoria, l'angolo sinistro a lato del portale d'ingresso principale, la veduta della navata dalla cima delle scale che introducono il visitatore sempre dal portale d'ingresso principale.
{{Doppia immagine|center|Particolare cantoria prima del restauro.jpg|
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==Note==
<references />
*BROGIOLO G.P., IBSEN M., GHEROLDI V., COLECCHIA A. 2003, "Chiese dell'alto garda bresciano. Vescovi, eremiti, monasteri, territorio tra tardoantico e romanico, Mantova"
*ERCULIANI LETIZIA Dicembre 2005, "Il santuario di Supina a Toscolano", ''TUTTOGARDA.Attualità economia e cultura della comunità del garda'', Anno 2, n°4,pp. 47-50
==Voci correlate==
* [http://www.santercolano.org/notizie-it/GLI-EREMITI-DI-SUPINA-000129.html.XX Approfondimento sugli eremiti, custodi del Santuario]
* [http://www.comune.toscolanomaderno.bs.it/GPS/index.php?l=it&itinerario=12.XX Proposta di itinerario da parte dell'Ecomuseo di Toscolano]
==Collegamenti esterni==
* [http://www.gardaline.it/il-santuario-di-supina-9392.html.XX Fonte alternativa 1]
* [http://www.santercolano.org/it/UNIT%C3%80-PASTORALE/Storia-delle-nostre-chiese/Santuario-di-Supina.html.XX Fonte alternativa 2]
* [http://www.campoverde.org/explanatio.php?action=ostendo&id=21.XX Fonte alternativa 3]
[[Categoria: architettura]]
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