Arco dei Peruzzi: differenze tra le versioni
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L''''Arco dei Peruzzi''' si trova a [[Firenze]], tra [[via de' Benci]] e piazza Peruzzi.
==Storia==
La piazza era anticamente detta "corte dei Peruzzi", perché tutti gli edifici che vi si affacciavano appartenevano alla ricca famiglia di banchieri (la [[torre dei Peruzzi]], il [[palazzo Peruzzi (via de' Rustici)|palazzo]] e un loggia distrutta nel [[1772]]). Per quanto concerne la volta ne è ricordata la costruzione in un lodo del [[1414]] che coinvolge più membri di varie linee del casato.
L'arco
Delle pitture oggi non esiste più traccia. L'arco è leggermente ribassato, con blocchi in soldio bugnato rustico, con uno stemma sulla [[chiave di volta]]. I [[piedritti]] sono assorbiti nella muratura dei due palazzi ai lati.
Quello su via de' Benci 17, in particolare, con affaccio anche sulla piazza e su via delle Brache 6, è legato alla volta dei Peruzzi. Mostra quattro piani per cinque assi, ed è stato radicalmente ridisegnato sul fronte nella prima metà dell'Ottocento e soprelevato di due piani (1832-1849) ma, al terreno, mostra ampie tracce del paramento in pietra forte rustica tre quattrocentesco, sul quale, in corrispondenza del canto con la volta de' Peruzzi, è un grande scudo con l'arme di questa famiglia (d'azzurro, a sei pere d'oro, picciolate e fogliate di due pezzi di verde), con sotto un ferro da cavallo a "M". Un altro scudo in tutto simile e altri ferri da cavallo sono sotto la volta e verso la piazza interna.
Attorno al 1930 l'intera proprietà passò alla famiglia Lotti. Certo è che le origini della grande fabbrica sono da far risalire al tardo Duecento: è infatti del 1286 la notizia che informa di come Pacino d'Arnolfo Peruzzi e i suoi fratelli avessero acquistato per sé e per lo zio Filippo un tratto delle mura vecchie (1172-1175) che dalla [[chiesa di San Jacopo tra i Fossi]] andavano verso [[piazza Santa Croce]], e sulle quali negli anni successivi avevano eretto il grande edificio. Il fronte su via de Benci si alzava a livello dell'arco adiacente: lo stato attorno alla fine del Settecento, precedente alla soprelevazione ottocentesca, è in parte documentato dall'incisione di [[Antonio Terreni]] con la ''Veduta dell'Arco de' Peruzzi'' (si veda Francesco Fontani, ''Viaggio pittorico della Toscana'', Firenze, Giuseppe Tofani, vol. I, 1801, p. 77).
Le facciate sono state restaurate nel [[1995]]-[[1996]]. Nel Decreto Ministeriale che ha confermato l'edificio (già sottoposto a vincolo dal [[1933]]) come di "interesse particolarmente importante", si precisa che "nell'interno sono conservati ambienti originali, alcuni con soffitti in legno, altri con dipinti del XIX secolo".
==Bibliografia==
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