Vincenzo Scamozzi: differenze tra le versioni

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[[immagine:Paolo_Veronese_ritratto_di_Scamozzi.jpg|thumb|leftright|200px175px|Vincenzo Scamozzi ritratto dal [[Paolo Caliari|Veronese]]]]
 
'''Vincenzo Scamozzi''' ([[1548]]-[[1616]]) fu un [[Architetti celebri|architetto]] [[rinascimento|rinascimentale]], operante nel tardo [[XVI secolo|cinquecentoCinquecento]] e nel primo [[XVII secolo|seicentoSeicento]] a [[Vicenza]] e nell'[[Venezia|area veneziana]], contemporaneo di ''[[Andrea Palladio]]''.
 
Secondo Scamozzi, l'[[architettura]], - disciplina a cui egli dedicò tutta la vita, - doveva essere una [[scienza]] esatta, complessa, con proprie regole da studiare attentamente e con pazienza: ''"Architettura è scienza"''.
 
== Cenni biografici ==
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== L'architettura come scienza ==
[[Immagine:Teatro Sabbioneta Scamozzi.jpg|right|thumb|220px175px|Progetto del [[teatro di Sabbioneta]]]]
 
La figura di Scamozzi è relativamente poco conosciuta, ma l'architetto può vantare una serie di ''primati'': realizzò con lo ''[[Statuario]] della [[Repubblica di Venezia]]'' (dal [[1591]] al [[1593]]) il primo [[Musei del mondo|museo]] pubblico in [[Europa]]. Progettò e realizzò inoltre il primo edificio dell'età moderna studiato appositamente per un [[teatro (architettura)|teatro]] a [[Sabbioneta]] ([[Mantova]]) e fece importanti progetti per la Serenissima, tra cui le ''[[Procuratie Nuove]]'' in [[Piazza San Marco]] a [[Venezia]].
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Scamozzi, più giovane di [[Andrea Palladio|Palladio]], dovette sviluppare un rapporto complesso (e in parte ancora da esplorare) con il più grande architetto del tempo. Ne fu assieme discepolo e avversario, ammiratore e critico.
 
Per lungo tempo la figura di Vincenzo Scamozzi è stata trattata dalla critica in modo non molto dissimile da quella del musicista [[Antonio Salieri|Salieri]] nei confronti di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] (in ''[[Amadeus (Formanfilm)|Amadeus]]''): un elemento di secondo piano, che non riuscì a brillare di luce propria.
 
Scamozzi fu al contrario un vero protagonista dell'architettura del suo tempo e un architetto eccezionalmente erudito. Interpretando senza dubbio la lezione del Palladio, sviluppò un proprio linguaggio, improntato ad un maggiore rigore e meno scenografico (es. con lo schiacciamento delle [[lesana|lesene]] in facciata) ma assai apprezzato nel suo tempo.