Anarada: differenze tra le versioni

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== Aspetto, origine ed etimologia ==
[[Immagine:ANARADA.JPG|thumb|170pxupright|Immagine artistica del possibile aspetto di un'anarada nuda tra i boschi, in cui sono visibili le caratteristiche ferine costituite da arti e piedi di mula. Tuttavia non è chiaro se abbia solo i piedi di animale o anche il resto delle gambe fino al tronco.]]
Il termine '''anarada''' o '''nadara''' è riconducibile al greco moderno νεράιδα (specie di [[fata]]) e alle forme dialettali ανεράδα e αναράδα. Il termine deriva dal greco classico [[Nereide|νηρείς -δος]] indicante la [[Ninfa (mitologia)|ninfa]] marina ([[nereide]]), tuttavia la voce grecanica si riferisce ad una creatura ben diversa che si aggira nei boschi: un [[fantasma]], ma anche un essere dall'aspetto di donna coi piedi di mula, inoltre secondo la tradizione si nutrirebbe divorando la gente. L'ambiente in cui si dice che queste creature vivano le avvicina piuttosto alle ninfe [[Oreadi]] e [[Orestiadi]] (delle montagne) o alle [[Driadi]] e le [[Amadriadi]] (degli alberi) che alle Nereidi.
 
== Testimonianze letterarie ==
{{quotecitazione|''I anaráδe íssa yinéče me ta póδya še múla. Tin iméra estékai kliméne, ti vvradía evyénnai na fáu tu χχristyanú. Yá fto sto Riχúdi ti vvraδía eklígai tim bórta stin Agriḍḍéa će ste pPláke, će ótu ećíne δen esónnai mbéi sto payísi. I anaráδe epígai ankaváḍḍu sti rramíδa še savúći.''}}
 
Traduzione:
 
{{quotecitazione|Le anarade erano donne coi piedi di mula. Di giorno stavano coricate, la sera uscivano per mangiare le persone. Perciò a [[Roghudi|Rochudi]] la sera chiudevano la porta verso Agriddea e le Plache e così quelle non potevano entrare in paese. Le anarade andavano a cavalcioni di un ramo di sambuco.}}
 
Da ''Testi neogreci di Calabria'' (TNC), pp. 300-301.