Andrea Carlo Ferrari: differenze tra le versioni
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Nel giugno [[1890]] divenne [[vescovo]] di [[diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Guastalla]], un anno dopo [[Diocesi di Como|vescovo di Como]]. Dopo tre anni a [[Como]], improvvise gli giunsero nel maggio [[1894]], da parte di [[papa Leone XIII]], la nomina a [[cardinale]] e la promozione alla [[Arcidiocesi di Milano|sede arcivescovile di Milano]], succedendo allo scomparso [[Luigi Nazari di Calabiana]].
A Milano
L'impegno del cardinal Ferrari si distinse nelle [[visita pastorale|visite pastorali]] in tutte le oltre 800 parrocchie dell'arcidiocesi, in cui si mostrò particolarmente attento a cogliere le istanze sociali di quel periodo particolarmente difficile per i ceti
[[File:tombacf.jpg|thumb|200px|left|Tomba del Card. Ferrari nel [[Duomo di Milano]]]]
Prestò, poi, sul piano pastorale una particolare attenzione ai problemi del laicato e del suo ruolo
Nel [[1912]] promosse la fondazione di un nuovo quotidiano che sostituisse ''[[L'Unione]]''. Il nuovo organo d'informazione si chiamò ''[[L'Italia]]''.<br/>
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Colpito da un [[tumore]] alla gola, morì nel [[1921]].
Il clima di ostilità degli ambienti curiali romani, parzialmente perdurato anche in seguito, trovava contrapposto il tributo di ammirazione della Chiesa ambrosiana, in una dicotomia di giudizi che si venne a sciogliere solo con il nuovo clima del [[Concilio Vaticano II|Concilio]] dove emerse quanto il cardinal Ferrari
== Conclavi ==
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