Roberto Sanseverino: differenze tra le versioni
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Alla morte del padre, Roberto aveva ereditato con i fratelli le contee di Marsico e di Sanseverino, la [[baronia di Cilento]] e i feudi di [[Agropoli]] e [[Castellabate]].
Nella guerra tra
Ma dopo il [[9 dicembre]] 1460, Roberto ritornò in fede al re di Napoli e si recò in Calabria per contrastare gli angioini che avevano assediato [[Cosenza]]. Roberto con la sua discesa verso la Calabria fu uno dei protagonisti della riscossa di re Ferrante. Dopo la vittoriosa campagna di Calabria, ritornò in Campania e strinse d'assedio la città di [[Salerno]] che capitolò poco dopo la metà del mese di settembre del [[1462]]: la città di Salerno, ormai senza speranza di ricevere soccorso dagli angioini, si arrese a Roberto Sanseverino che ottenne dal re un indulto generale per la cittadinanza. Il [[30 gennaio]] [[1463]], Roberto Sanseverino conte di Marsico ottenne l’investitura ufficiale del [[Principato di Salerno]]<ref name="test1">Buchicchio, ''La guerra tra Aragonesi e Angioini nel Regno di Napoli.</ref>.
Il [[re Ferrante]] concesse poi al Principe Roberto Sanseverino anche il privilegio di battere moneta, con diploma del [[27 novembre]] [[1463]] da [[Terlizzi]]. Fu nominato grande Ammiraglio del Regno e, il [[7 luglio]] [[1465]], al comando della flotta aragonese, fu con [[Alessandro Sforza]] uno dei vincitori della [[battaglia di Ischia]] contro [[Giovanni d'Angiò]] che aveva occupato l'isola.▼
▲Il [[re Ferrante]] concesse poi al Principe Roberto Sanseverino anche il privilegio di battere moneta, con diploma
Nel 1470 intraprese la costruzione del magnifico [[Chiesa del Gesù Nuovo|palazzo Sanseverino]] in stile rinascimentale con facciata a bugnato. Il palazzo fu progettato da [[Novello da San Lucano]]:
{{quote|Novello da San Lucano, architetto egregio, più per ossequio che per mercede innalzò questo palazzo al Principe di Salerno, suo signore e precipuo benefattore, l'anno 1470.||NOVELLUS DE SANCTO LUCANO ARCHITECTOR EGREGIUS OBSEQUIO MAGISQUAM SALARIO PRINCIPI SALERNITANO SUO ET DOMINO ET BENEFACTORI PRECIPUO HAS AEDES EDITIT ANNO MCDLXX|lingua=la}}
Da Roberto passò al figlio [[Antonello Sanseverino|Antonello]] che, per contrasti con la Corte [[Aragona|Aragonese]], subì la confisca dei beni e fu costretto a fuggire da [[Napoli]]. Roberto ebbe per segretario il novellista [[Masuccio Salernitano]]; anche [[Luigi Pulci]] fu per qualche tempo al suo servizio.
Roberto sposò Raimondina Orsini del Balzo, figlia di Gabriele, [[duca di Venosa]], e di Ippolita Caracciolo, dei [[Conti di Avellino]] (morta attorno al 1490). Ebbe tre figli: [[Antonello Sanseverino|Antonello]], Ginevra e Giovanna.
== Note ==
<references />
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==Bibliografia==
* Magdala Pucci, ''Città, territorio e potere nel Mezzogiorno aragonese. I capitoli concessi a Salerno da Ferrante d'Aragona e Roberto Sanseverino nel 1462'', in "[[Rassegna Storica Salernitana]]", 37, 2002
* Massimo Buchicchio, ''La guerra tra Aragonesi e Angioini nel Regno di Napoli. La Battaglia di Sarno'', Cava de' Tirreni 2009
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